Superbonus: in partenza le lettere delle Entrate per l’aggiornamento dei dati del catasto

Tommaso Gavi - Imposte di registro, ipotecarie e catastali

In partenza le lettere dell'Agenzia delle Entrate indirizzate ai contribuenti che hanno realizzato interventi di superbonus e non hanno aggiornato le rendite catastali al termine dei lavori

Superbonus: in partenza le lettere delle Entrate per l'aggiornamento dei dati del catasto

Sarebbero in partenza le lettere dell’Agenzia delle Entrate indirizzate ai contribuenti che non hanno provveduto all’aggiornamento della rendita catastale a seguito di interventi del superbonus.

Ad anticiparlo è il Sole 24 Ore che dà conto dell’avvio della campagna per attuare le norme della Legge di Bilancio 2024, che permettono di effettuare controlli nei confronti dei contribuenti che non hanno provveduto all’adeguamento dei valori al Catasto.

La questione era stata sollevata negli scorsi mesi dallo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Ad indicarne l’attuazione era stato anche il già direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in occasione della relazione di fine anno.

Superbonus: in partenza le lettere delle Entrate per l’aggiornamento dei dati del catasto

I controlli sulle rendite catastali di chi ha effettuato interventi che rientrano nel superbonus sarebbero a un passo dall’attuazione.

L’avvio della campagna di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate, che prevede l’invio ai contribuenti che non abbiano aggiornato la rendita catastale dopo la fine dei lavori, è stato anticipato dal Il Sole 24 Ore.

Le lettere che saranno ricevute da quanti non hanno provveduto all’aggiornamento dei dati catastali che incidono sulla rendita dell’abitazione, dopo i lavori di ristrutturazione, avrebbero come obiettivo quello di invitare a chiarire la posizione del contribuente all’Amministrazione finanziaria.

La misura che rende necessario l’aggiornamento dei dati catastali è inserita nella Manovra precedente rispetto a quella recentemente approvata ed è in vigore dal 1° gennaio 2024.

La portata della norma è però limitata ad alcune ipotesi e non interessa la generalità degli immobili.

L’invio delle lettere dell’Agenzia delle Entrate ha come destinatari i contribuenti inseriti in apposite liste selettive, elaborate con l’utilizzo delle tecnologie moderne e analisi dei dati. I destinatari saranno individuati tra chi ha utilizzato la cessione del credito e non abbia presentato una dichiarazione di variazione catastale.

Le liste comprendono i soggetti che, nei casi in cui è prevista, non abbiano provveduto alla dichiarazione di aggiornamento dei dati catastali.

Tale aggiornamento, in determinati casi, incide infatti sulla determinazione della rendita catastale che è presa come riferimento per il calcolo di imposte e agevolazioni.

Il contribuente, una volta ricevuta la lettera, avrà comunque la possibilità di dare conto delle proprie azioni.

Superbonus: l’aggiornamento dei dati incide sulla rendita catastale e sul calcolo delle imposte

L’aggiornamento della rendita catastale di un immobile oggetto di interventi del superbonus è necessario quando vengono effettuati miglioramenti all’immobile.

In questi casi rientrano, ad esempio, il salto di categoria catastale, ad esempio dalla categoria A4 (Abitazione di tipo popolare) alla categoria A2 (Abitazione di tipo civile).

La circolare n. 13/2024 dell’Agenzia delle Entrate aveva precisato che le regole in materia di variazione dello stato dei beni, riferite al superbonus, avevano lo scopo di adeguare la rendita catastale delle unità immobiliari ai miglioramenti conseguiti.

L’aggiornamento potrebbe incidere in diversi modi. Sul calcolo dell’IMU, nel caso in cui l’abitazione oggetto di intervento sia una seconda casa e non l’abitazione principale.

Verrebbero inoltre variate le imposte ipotecarie, le imposte sulle successioni e le imposte sulle donazioni, nel caso di operazioni come la compravendita e il passaggio di proprietà.

I riflessi interesserebbero anche l’IRPEF, in particolare per la deduzione dal reddito complessivo prevista per l’abitazione principale, che è prevista fino all’ammontare della rendita catastale della casa e delle sue pertinenze.

Conseguenze interesserebbero anche l’ISEE 2025 e, a cascata, sulle agevolazioni che utilizzano il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente.

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