Riforma fiscale, regime forfettario e flat tax: come mettere in pratica la semplificazione del Fisco? Il tema è stato uno degli argomenti trattati nel corso dell'appuntamento del 28 marzo di #Flashmobweb, il format economico-finanziario di Videobacklight. Ospite della puntata: il senatore Tommaso Nannicini, membro della commissione permanente sulle Politiche dell’UE.
Riforma fiscale, come si coniugano il regime forfettario e la flat tax con la semplificazione del Fisco?
L’argomento è stato uno dei temi affrontati nel corso della prima puntata di #Flashmobweb del 2022.
Ospite del format economico-finanziario di Videobacklight, nell’appuntamento del 28 marzo, è stato il senatore Tommaso Nannicini, membro della commissione permanente sulle Politiche dell’UE.
Il senatore ha posto l’accento sulla necessità di superare i regimi speciali. Sulla realizzazione della riforma dell’IRPEF, attraverso i decreti attuativi della legge delega, restano perplessità.
Riforma fiscale, il regime forfettario e la flat tax permettono la semplificazione dell’IRPEF?
Che il percorso della riforma fiscale sia in salita è cosa nota. L’ultimo episodio a dimostrarlo, in ordine di tempo, è la votazione relativa al catasto in Commissione Finanze della Camera sulle modifiche alla legge delega.
Lo scorso 3 marzo non è passato, per un solo voto, l’emendamento che proponeva la soppressione dell’articolo 6 del testo, quello che definisce i criteri per la revisione del sistema catastale.
Un episodio che sottolinea da un lato l’importanza dei temi della riforma e dall’altra la difficoltà ad avanzare in un percorso condiviso.
In attesa del testo atteso in questi giorni alla Camera dei deputati, tra le ipotesi di modifica del testo della legge delega fiscale ci sono la conferma del regime forfettario al 15 per cento fino al limite di 65 mila euro e un’ulteriore flat tax per il periodo dei due anni successivi al superamento del limite.
Nella Legge di Bilancio 2022, tra le altre disposizioni, ci sono quelle che mirerebbero alla semplificazione dell’IRPEF. Su questa linea tuttavia, come si coniugano le ipotesi sull’estensione dei regimi speciali con tale semplificazione?
A rispondere è il senatore Tommaso Nannicini, membro della commissione permanente sulle Politiche dell’UE, che è stato ospite dell’appuntamento del 28 marzo 2022 del format economico-finanziario di Videobacklight.
Il senatore è risposto in modo netto:
“La risposta è semplice, secondo me la riforma fiscale si coniuga male con la semplificazione perché una riforma dell’IRPEF dovrebbe puntare al superamento dei già troppi dei regimi speciali che abbiamo.”
Riforma fiscale, il regime forfettario e la flat tax favoriscono la semplificazione dell’IRPEF?
Nella parte iniziale della puntata di #Flashmobweb del 28 marzo 2022, il senatore Nannicini ha posto l’accento sulle misure che dovrebbero essere inserite all’interno della legge della riforma fiscale.
Nannicini ha sottolineato quanto segue:
“Dovrebbe essere ambiziosa e uniformare per esempio il sistema delle detrazioni tra lavoro autonomo e lavoro dipendente, ma mettendo sul piatto il superamento sia di bonus per lavoro dipendente sia di regimi speciali per l’autonomo. Questa sarebbe una riforma ambiziosa piuttosto che funzionale, con lo spezzatino di regimi speciali.”
Sull’attuazione della legge delega attraverso i decreti attuativi, il senatore ha messo in evidenza le difficoltà presenti nell’iter.
In merito, Nannicini ha spiegato:
“Cosa succederà ai decreti legislativi di quella legge delega? Penso che non serva un politologo per capire l’ultimo anno di legislatura con questa maggioranza non sarà un percorso semplice.”
Il testo con le modifiche della Commissione Finanze, atteso alla camera il 28 marzo, ha tardato ad arrivare. Un altro elemento che mette in evidenza la difficoltà di procedere in un percorso di riforma condiviso.
Potrebbe ripetersi lo stesso copione, con ostacoli all’attuazione delle necessarie modifiche del Fisco.
A riguardo, la posizione di Tommaso Nannicini è stata chiara:
“Abbiamo già visto molte deleghe fiscali, approvate con la legge delega, che poi non hanno prodotto o hanno prodotto solo parzialmente i decreti legislativi. Spesso le riforme fiscali si sono arenate sulla mancanza di capitale politico dei governi e di capitale finanziario, risorse che servono per gli interventi complessivi che anche compensino interventi, non scontentino troppi. Io vedo il percorso dei decreti legislativi abbastanza accidentato, sul piano politico.”
Non resta dunque che attendere il testo che verrà approvato al termine dell’iter, in un percorso che richiede tempi lunghi e che si presenta in salita.
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