Elezioni politiche nazionali 2022: tutti i partiti promettono una riduzione del carico fiscale e semplificazione del sistema. Dalla flat tax, che divide, al taglio del cuneo fiscale, che unisce, ognuno ha la sua ricetta, ma nessuno si sofferma su un aspetto fondamentale: le risorse necessarie.
Le promesse sulle tasse hanno reso memorabili intere campagne elettorali: dalla flat tax al taglio del cuneo fiscale, anche questa volta le promesse fiscali rappresentano una delle leve principali che i partiti utilizzano per convincere gli italiani e le italiane.
E se c’è un punto che accomuna quasi tutti i programmi elettorali 2022 è proprio un Fisco più semplice. Per realizzarlo, però, ognuno ha la sua strategia e nessuno dimostra nel dettaglio quanto e se sia effettivamente realizzabile.
Una panoramica sulle proposte dei principali partiti che emergono dai documenti disponibili online alla data di oggi, 19 agosto 2022, e linkati in pdf per una consultazione completa.
Il Fisco nei Programmi elettorali 2022 dei partiti di centro sinistra
La carrellata parte dal programma elettorale del Partito Democratico, che correrà all’elezioni del 25 settembre 2022 con una coalizione che vede anche la partecipazione di Più Europa, Impegno Civico e Alleanza Verdi Sinistra Italiana.
I singoli partiti hanno definito o stanno definendo le misure alla base delle loro politiche, di seguito si fa riferimento al PD in quanto forza politica più rappresentativa del gruppo.
Con le 40 pagine del programma elettorale 2022, disponibile sul sito ufficiale, si disegna la strategia per costruire “un’Italia democratica e progressista”.
Dal punto di vista fiscale sono diversi gli strumenti per realizzarla, riportarti di seguito in versione integrale e leggermente rielaborati per punti:
- sostegno alle attività di artigiani, piccole e medie imprese e professionisti e misure per contrastare i maggiori costi derivanti dalla spinta inflattiva:
- Un esempio pratico: un’opzione di autoliquidazione mensile delle imposte per partite IVA, autonomi e liberi professionisti e professioniste in alternativa al sistema saldo acconto e l’estensione della detrazione IRPEF del 50% a tutte le tipologie di start-up per le persone fisiche under 35;
- proroga del contratto di espansione, per aiutare la riorganizzazione delle imprese in crisi con oltre 50 dipendenti;
- semplificazione degli adempimenti attraverso il Codice tributario unico, lo sviluppo del fisco digitale, l’abolizione delle micro-tasse, e l’attuazione della riforma della giustizia tributaria;
- riduzione dell’evasione fiscale estendendo la tracciabilità dei pagamenti, incrociando le banche dati, potenziando le Agenzie fiscali, premiando maggiormente i contribuenti che pagano, riformando la riscossione.
- proposta di riforma fiscale volta a realizzare una riduzione del carico IRPEF, a partire dai redditi medi e bassi e una razionalizzazione delle agevolazioni fiscali, trasformando quelle di valenza sociale (spese sanitarie, scolastiche, etc.) in erogazioni dirette ai contribuenti, compresi gli incapienti.
- aumento degli stipendi netti fino a una mensilità in più, con l’introduzione progressiva di una franchigia da 1.000 euro sui contributi INPS a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati (a invarianza di computo ai fini pensionistici), destinando a tale scopo il recupero di evasione fiscale fissato come obiettivo dal PNRR entro il 2024;
- tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia, con l’obiettivo di aumentare l’offerta di lavoro, dare impulso all’occupazione femminile, far emergere il lavoro nero e favorire il ritorno nel mondo del lavoro, dopo il congedo di maternità obbligatorio;
- zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni;
- superamento progressivo dell’IRAP, garantendo l’integrale finanziamento del fabbisogno del sistema sanitario e la partecipazione di tutti i redditi al finanziamento del welfare universale;
- rimodulazione dell’IRES in modo da premiare le imprese che reinvestono gli utili e quelle a elevato rating ESG (ambientale, sociale, di governance). La tassazione del reddito derivante dall’attività d’impresa deve essere neutrale rispetto alla scelta della forma giuridica dell’impresa.
Nel programma elettorale del PD, inoltre, il fisco, con l’introduzione di specifici incentivi, è anche lo strumento per agire su specifici settori: dal mondo del no profit a quello dell’informazione, passando per lo sport.
Elezioni politiche nazionali 2022: le proposte fiscali dei partiti di centro destra
Netto da parte del Partito Democratico è il rifiuto per la flat tax, la tassazione piatta, su cui punta, invece, il centro destra che vede schierati Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi moderati in una sola coalizione.
Anche in questo caso i partiti singolarmente stanno definendo i loro programmi elettorali: solo quello della Lega è già pronto e disponibile online.
Ma è nell’accordo stretto dalle forze politiche che compongono la coalizione che si può leggere la ricetta per “un Fisco equo” da costruire con i seguenti ingredienti, riportati di seguito testualmente:
- riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi;
- no a patrimoniali dichiarate o mascherate;
- abolizione dei micro tributi che comportano eccessivi oneri di gestione per lo Stato;
- pace fiscale e “saldo e stralcio”: accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso;
- politiche fiscali ispirate al principio del “chi più assume, meno paga”;
- estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato, flat tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese;
- semplificazione degli adempimenti e razionalizzazione del complesso sistema tributario;
- rapporto più equo tra Fisco e contribuenti: procedure semplificate, onere della prova fiscale a carico dello Stato, riforma della giustizia tributaria e superamento dell’eccesso di afflittività del sistema sanzionatorio;
- introduzione del “conto unico fiscale” per la piena e immediata compensazione dei crediti e dei debiti verso la PA;
- diritto al conto corrente per tutti i cittadini.
Oltre al capitolo dedicato agli interventi diretti sul Fisco, l’accordo prevede anche altri interventi più trasversali e che si intersecano con il Lavoro:
- taglio del cuneo fiscale in favore di imprese e lavoratori;
- interventi sull’IVA per calmierare i prezzi dei beni di prima necessità e ampliamento della platea dei beni con IVA ridotta;
- riduzione IVA sui prodotti energetici;
- defiscalizzazione e incentivazione del welfare aziendale, anche attraverso detassazione e decontribuzione premi di produzione e buoni energia;
- maggiori tutele per lavoro autonomo e libere professioni, tutela delle micro e delle piccole medie imprese, lotta alla concorrenza sleale;
- defiscalizzazione dei costi della sicurezza sul lavoro;
- rafforzamento dei meccanismi di decontribuzione per il lavoro femminile, gli under-35, i disabili, e per le assunzioni nelle zone svantaggiate;
- riduzione dell’aliquota IVA sui prodotti e servizi per l’infanzia.
Elezioni politiche nazionali 2022: le proposte fiscali dei partiti del terzo polo
Altre ancora sono le promesse sul Fisco che arrivano dal cosiddetto Terzo Polo, composto da Azione e Italia Viva che hanno presentato e pubblicato online un unico programma congiunto.
“Nessun settore come il fisco dimostra l’essenza del problema italiano: uno status quo vecchio ed inefficiente (l’ultima riforma sistemica fu pensata negli anni 60 del secolo scorso) oggetto di chiacchiere infinite da parte di opposti populismi troppo impegnati in una guerra di slogan acchiappa voti per pensare e realizzare un serio progetto di riforma.
Il fisco italiano deve essere rivoluzionato, ma non a parole: con una seria e graduale opera di riforma sistemica, in grado di consegnare a famiglie e imprese un sistema più leggero (riducendo il cuneo fiscale) e più semplice”.
Da questo assunto si parte per definire un nuovo Fisco puntando sui seguenti “capisaldi fondamentali”, riportati in sintesi rispetto al documento:
- interventi sull’IRPEF:
- introduzione di un minimo esente;
- unificazione tra detrazione per lavoro autonomo e lavoro dipendente;
- semplificazione dell’imposta, spostando tutte le spese fiscali in un sistema di rimborso diretto;
- semplificazione della struttura delle aliquote;
- detassazione per i giovani: totale fino a 25 anni, ridotta del 50 per cento fino a 29 anni;
- creazione della tassazione negativa, sul modello anglosassone;
- detassazione straordinaria per il 2022 di una extra mensilità che le imprese potranno scegliere di erogare ai propri dipendenti per alleviare gli effetti dell’inflazione;
- interventi sull’IRAP: completamento dell’abolizione;
- interventi sull’IRES:
- uniformazione del bilancio fiscale a quello civilistico;
- detassazione completa per gli utili trattenuti in azienda e per quelli destinati a schemi di partecipazione da parte dei lavoratori;
- aliquote dimezzate per cinque anni in caso di fusioni tra imprese;
- riordino normativo e unificazione del sistema dei crediti di imposta in caso di comportamenti virtuosi e/ o in linea con la transizione ecologica;
- estensione della procedura di predeterminazione del carico di imposta;
- introduzione di un sistema IVA a due aliquote, una ridotta e una ordinaria;
- modifica del regime forfettario con uno scivolo biennale di tassazione agevolata che accompagni gradualmente l’ingresso alla tassazione ordinaria Irpef in caso di superamento del limite di 65.000 euro;
- riduzione della tassazione del risparmio;
- digitalizzazione e semplificazione per intervenire su riscossione e lotta all’evasione;
- codificazione della normativa tributaria;
- incentivi al welfare aziendale e alla previdenza complementare per i giovani;
- federalismo fiscale basato su autonomia e responsabilità;
- attuazione e miglioramento della riforma della giustizia tributaria.
Il Fisco nei Programmi elettorali 2022 dei partiti: le proposte del Movimento 5 stelle
A chiudere la carrellata sui programmi elettorali 2022 ci sono le proposte del Movimento 5 Stelle che gioca da solo la partita delle elezioni del 25 settembre.
“Dalla parte giusta, cuore e coraggio per l’Italia di domani” è il titolo del documento che riassume le politiche che il M5S intende mettere in campo.
Anche in questo caso al Fisco è dedicato un capitolo ad hoc. Obiettivo? La semplificazione, da realizzare mettendo in atto una serie di misure che si riportano testualmente:
- cashback fiscale: Introduzione di un meccanismo che permetta l’immediato accredito su conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici. In questo modo semplifichiamo la vita dei contribuenti e contrastiamo l’evasione
- cancellazione definitiva dell’IRAP a beneficio di tutte le imprese;
- taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori, per ridurre più incisivamente la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito in busta paga dallo stesso lavoratore;
- cessione crediti fiscali strutturale, Stabilizzare l’innovativo meccanismo che ha decretato il successo del Superbonus, che è in grado di mettere a disposizione di famiglie e imprese ingente liquidità e che può essere esteso ad altre agevolazioni per investire a costi ridotti nella transizione ecologica;
- maxirateazione delle cartelle esattoriali per dare ossigeno a contribuenti e imprese anche dal lato della riscossione.
Al netto delle strategie che i singoli partiti intendono mettere in campo, e che giustamente divergono su più fronti, ci sono due punti ricorrenti in tutte le proposte: uno più ampio che riguarda il sistema in senso lato, l’esigenza di semplificazione, e uno più particolare e legato all’esigenze dei tempi, il taglio del cuneo fiscale.
C’è, però, anche un altro aspetto che accomuna le proposte, non solo in queste elezioni: uno studio di fattibilità delle misure presentate.
Nel futuro del Fisco c’è tutto e il contrario di tutto ma il Governo in arrivo, qualsiasi esso sia, dovrà in ogni caso fare i conti con due fattori: le risorse a disposizione e i principi costituzionali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Elezioni, le proposte fiscali dei partiti: dalla flat tax che divide al taglio del cuneo fiscale che unisce