PNRR, la Commissione Europea ha dato il via libera al secondo pagamento da 21 miliardi di euro per l'Italia. Finora sono 45 i traguardi e gli obiettivi conseguiti nell'ambito del Piano di Ripresa e resilienza e il Governo uscente sta lavorando per gli altri 55 da conseguire entro fine anno per accedere alla terza rata da 19 miliardi. Resta da vedere quali saranno gli obiettivi per il prossimo esecutivo.
PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: per l’Italia è in arrivo la seconda rata di finanziamenti da 21 miliardi di euro dal Recovery Fund.
Come si legge nel comunicato stampa del 27 settembre 2022, la Commissione Europea ha approvato la valutazione preliminare positiva della seconda richiesta.
Il nostro Paese, infatti, ha raggiunto i 45 traguardi e obiettivi necessari per procedere con gli step successivi. Questi riguardano in particolare la riforma della pubblica amministrazione, dell’amministrazione fiscale e dell’assistenza sanitaria territoriale.
Il Governo uscente sta lavorando agli altri 55, da conseguire entro la fine dell’anno, che daranno diritto a richiedere la terza rata con ulteriori 19 miliardi di euro. Il testimone, poi, passerà al nuovo Esecutivo guidato dalla coalizione di centrodestra che dovrà lavorare in tempi stretti su più fronti.
Il Piano da 191,6 miliardi di euro prevede misure per garantire la transizione verde e digitale e per rafforzare la resilienza economica e sociale del Paese.
PNRR: altri 21 miliardi in arrivo dall’UE, il punto sull’attuazione del Piano
La Commissione Europea, come specificato nel comunicato stampa del 27 settembre 2022, ha approvato la valutazione preliminare positiva della seconda richiesta dell’Italia per il pagamento di 21 miliardi di euro nell’ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
La valutazione certifica l’ottimo risultato dell’Italia che ha raggiunto i 45 obiettivi previsti per il primo semestre del 2022, garantendo la possibilità di richiedere gli ulteriori fondi.
Per l’erogazione sarà necessario attendere il via libera definitivo del Comitato Economico e Finanziario che arriverà entro un massimo di quattro settimane.
Il Piano italiano prevede un’ampia gamma di investimenti e riforme in sei aree tematiche dette “Missioni” per una spesa totale di 191,6 miliardi di euro entro il 2026 (69 in sovvenzioni e 122,6 in prestiti).
In questo modo favorirà la crescita economica e creerà nuovi posti di lavoro. Si prevede che entro il 2026 contribuirà ad aumentare il prodotto interno lordo dell’1,5/2,5 per cento. Questa spinta all’economia permetterà a circa 240.000 persone di entrare nel mondo del lavoro.
Le missioni in questione sono:
- M1-Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
- M2-Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- M3-Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- M4-Istruzione e ricerca;
- M5-Inclusione e coesione;
- M6-Salute.
In particolare, il Piano riformerà e digitalizzerà la pubblica amministrazione e il sistema giudiziario, migliorerà il contesto imprenditoriale e sosterrà la digitalizzazione delle imprese.
Inoltre, sono previste misure a tutela del clima, grazie ad interventi di miglioramento dell’efficienza energetica su larga scala e alla mobilità sostenibile, e interventi che permetteranno di migliorare i livelli di istruzione e formazione in tutto il Paese.
La prima rata da 21 miliardi di euro è stata erogata lo scorso 13 aprile 2022.
PNRR: le misure già attuate dall’Italia e gli obiettivi da realizzare entro fine anno
Nel primo semestre del 2022 l’Italia ha raggiunto i 45 obiettivi e traguardi previsti.
Tra le principali riforme realizzate troviamo la nuova sanità territoriale, il completamento della riforma della pubblica amministrazione, le norme in materia di appalti pubblici e le riforme per il sistema dell’istruzione.
Per quanto riguarda gli investimenti il Governo uscente ha assegnato fondi per la riqualificazione e la valorizzazione dei territori, per il rilancio del patrimonio culturale e per il miglioramento dell’efficienza energetica di cinema, teatri e musei.
Tra gli obiettivi completati anche i progetti relativi al digitale e alla ricerca, per la strategia nazionale dell’economia circolare e per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti.
Come si legge nel comunicato stampa del 27 settembre pubblicato sul sito dedicato al PNRR, il Governo uscente è al lavoro sugli altri 55 traguardi e obiettivi da conseguire entro fine anno e che permetteranno di richiedere la terza rata dei fondi, per ulteriori 19 miliardi di euro.
Secondo le previsione, ben 29 di questi saranno raggiunti in anticipo rispetto alla scadenza di dicembre.
Tra gli interventi già realizzati ci sono la riforma delle commissioni tributarie e quella degli istituti tecnici e professionali. Inoltre, è quasi completo l’intervento per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.
Sono in corso di realizzazione, poi, gli provvedimenti previsti per la rigenerazione urbana nelle città metropolitane, per la bonifica dei siti orfani (cioè contaminati), per l’istituzione del fondo dedicato all’housing universitario, per l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e sono state stanziate nuove risorse per la transizione digitale dei Comuni.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato:
“L’Italia continua a dar prova di un considerevole slancio riformatore in settori strategici fondamentali, quali l’impiego pubblico e gli appalti pubblici. Porgiamo dunque le nostre congratulazioni all’Italia augurandoci che prosegua per questa strada!”
Il compito di continuare su questa strada spetterà, dunque, al prossimo Governo. La coalizione di centrodestra, infatti, ha nettamente vinto le elezioni politiche del 25 settembre e guiderà il prossimo Esecutivo.
Si tratta di un passaggio delicato per quanto riguarda l’attuazione del PNRR, soprattutto in ottica degli obiettivi da raggiungere entro fine anno visto che gli impegni si associano a quelli già previsti per la definizione della Legge di Bilancio 2023 e la formazione del nuovo Governo richiederà del tempo.
I lavori, poi, potrebbero essere ulteriormente rallentati nel caso in cui il partito vincitore delle elezioni, Fratelli d’Italia, come ha più volte sostenuto, vorrà rivedere l’agenda attuale.
Resta da vedere, dunque, cosa riserverà il prossimo futuro per il PNRR e come il Governo deciderà di agire per il prosieguo della sua attuazione.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: PNRR: altri 21 miliardi dall’UE, il punto sull’attuazione del Piano e gli obiettivi per il prossimo Governo