Approvata la Nadef, nota di aggiornamento al DEF, nel Consiglio dei ministri del 28 settembre. Ma il percorso verso la Legge di Bilancio 2023 è ancora lungo e incerto: quali sono i passaggi da compiere e in quali tempi? Apertura dall'UE sulla revisione del calendario ordinario: l'impatto del passaggio tra vecchio e nuovo Governo sul percorso della Manovra.
Con il Consiglio dei Ministri del 28 settembre 2022, è arrivato il via libera sulla Nadef, la nota di aggiornamento al DEF, che aggiorna le previsioni di economiche di finanza pubblica e rappresenta il primo embrione della Legge di Bilancio 2023: il percorso, infatti, è ancora lungo e incerto.
Il lieve ritardo era prevedibile, e va sottolineato, si pone in linea di continuità con gli anni scorsi.
Anche nel 2021 e nel 2020 il termine non è stato rispettato con precisione. Ma questa volta il rallentamento rischia di essere solo l’inizio di un percorso a ostacoli verso l’approvazione della Manovra 2023 sia per i tempi da rispettare che per i contenuti da indicare e le risorse da stanziare.
La scadenza ultima per l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 è fissata al 31 dicembre e sono diverse le tappe ancora da percorrere.
Dalla Nadef alla Legge di Bilancio 2023: il difficile percorso della Manovra tra vecchio e nuovo Governo
La nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF) attualizza quanto stabilito nei mesi precedenti sulla base dei dati del quadro macroeconomico del primo e del secondo trimestre dell’anno e deve essere presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno.
“Nel 2023, a causa dell’indebolimento del ciclo internazionale ed europeo, la crescita tendenziale prevista scende allo 0,6% rispetto al 2,4% programmatico del DEF di aprile; l’indebitamento netto tendenziale a legislazione vigente viene previsto al 3,4%, inferiore all’obiettivo programmatico del 3,9% del DEF”.
Si legge nel comunicato stampa del Governo del 28 settembre.
Nella tabella di marcia prevista dalla legge numero 39 del 7 aprile 2011, che scandisce i tempi dei lavori preparatori della Manovra, rappresenta il secondo appuntamento ed è in realtà la prima occasione per cominciare a delineare i confini della Legge di Bilancio.
È una tappa fondamentale per avere un primo quadro delle possibili novità in arrivo. Quest’anno, però, la coincidenza quasi esatta con le elezioni politiche porta a una Nadef molto stringata.
La coalizione di centro destra, con in testa Fratelli d’Italia, è uscita vincitrice dalle urne, ma nuovo Governo non è stato ancora formato e le attività non si possono mettere in pausa.
Dovrà occuparsene per forza di cose l’Esecutivo uscente che, però, ragionevolmente aggiorna solo la fotografia economica del paese: dovrà essere la nuova squadra di lavoro a indicare le direzioni delle prossime politiche economiche da raggiungere tramite le misure che saranno inserite nella Legge di Bilancio 2023.
“Queste previsioni sono improntate, come per i precedenti documenti di programmazione, a un approccio prudenziale e non tengono conto dell’azione di politica economica che potrà essere realizzata con la prossima legge di bilancio e con altre misure”.
Si legge ancora nella notizia di presentazione della Nadef.
Dalla Nadef alla Legge di Bilancio 2023: le tappe che portano alla Manovra del nuovo Governo
Sulla formazione del nuovo Governo, quindi, non c’è tempo da perdere: nel 2018 la partenza ha richiesto 5 mesi, nel 2013 circa un mese, questa volta bisognerà agire in tempi brevi per non compromettere ulteriormente la definizione della Manovra, e non solo.
I passaggi da compiere, in ogni caso, sono diversi:
- per il 13 ottobre è stata fissata la prima riunione del nuovo Parlamento con l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato;
- solo dopo potranno partire le consultazioni al Quirinale;
- terminati gli incontri, il presidente della Repubblica affiderà l’incarico per la formazione del Governo;
- serviranno, quindi, altri giorni per la definizione dei Ministri e per il giuramento.
Secondo le previsioni, prima di un mese il nuovo Esecutivo non sarà operativo: si arriva, quindi, oltre il 20 ottobre.
Ma secondo il calendario dei lavori che portano alla definizione della Manovra, l’appuntamento successivo alla Nadef, e cruciale per la definizione delle misure del prossimo anno, è fissato al 15 ottobre: entro questa data dovrebbe essere inviata alla Commissione Europea una sintesi del progetto di bilancio per il 2023.
PROGRAMMAZIONE | SCADENZA |
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Presentazione del DEF al Parlamento | 10 aprile |
Presentazione alle Camere della Nota di aggiornamento del DEF | 27 settembre |
Presentazione del Documento Programmatico di Bilancio | 15 ottobre |
Presentazione alle Camere del disegno di legge del bilancio dello Stato | 20 ottobre |
Parere dalla Commissione UE sul DPB | 30 novembre |
Approvazione del Parlamento della Legge di Bilancio | 31 dicembre |
Eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica | entro il mese di gennaio |
Diversamente dalla Nota di Aggiornamento al DEF, non sarà più possibile rimandare una prima definizione del pacchetto di misure da mettere in campo per l’anno prossimo, ma allo stesso tempo sul Documento Programmatico di Bilancio sarà necessario un lavoro del nuovo Governo.
Secondo le anticipazioni, la soluzione per uscire da questo circolo vizioso sarebbe composta da due correttivi, uno sui tempi e uno sui contenuti: la concessione dall’UE di qualche settimana in più per inviare il DpB e la preparazione da parte dell’Esecutivo uscente di possibili interventi economici da adottare come punto di partenza.
Stando alle ultime notizie da Bruxelles arrivano rassicurazioni: “Il voto in un Paese membro è un accadimento di routine con cui si ha a che a fare nella gestione della politica fiscale. L’Italia formerà un governo e l’Ue è pronta ad aspettare il tempo necessario”.
La scadenza per l’approvazione della Legge di Bilancio e del Decreto fiscale 2023, in ogni caso, resta fissata a fine anno e d’altronde le difficoltà sui tempi erano già prevedibili: non a caso le elezioni a settembre rappresentano un’eccezione nella storia della Repubblica.
I tempi sono strettissimi e nel frattempo c’è una sola certezza: il quadro economico che esce dalla Nota di Aggiornamento al DEF è in peggioramento.
La Legge di Bilancio 2023 da un lato potrà contare su un bacino di risorse più ristretto rispetto alle previsioni iniziali e dall’altro dovrà mettere in atto le prime risposte del nuovo Governo in un contesto di inflazione, crisi energetica e promesse elettorali appena fatte: una sfida non da poco da affrontare con tempi record.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dalla Nadef alla Legge di Bilancio 2023: Manovra a ostacoli tra vecchio e nuovo Governo