Approvato il DEF 2024: il testo del Documento di Economia e Finanze ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri il 9 aprile. Ma manca la parte programmatica: aggiornamento a settembre per l'adeguamento alla nuova governance europea. Focus su cos'è e cosa contiene di solito
Il DEF, Documento di Economia e Finanza, deve essere approvato ogni anno entro il 10 aprile: per il 2024 il testo ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri nella giornata di oggi, 9 aprile.
Ma la versione di quest’anno segna il passaggio al nuovo sistema di governance europea e ha una particolarità: è particolarmente snella perché manca la parte programmatica.
Il nuovo programma strutturale fiscale arriverà entro il 20 settembre, “ma è nostra volontà presentarlo anche prima”, ha chiarito il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante la conferenza stampa successiva alla riunione di Governo anticipando la volontà di confermare il taglio del cuneo fiscale e contributivo anche per il 2025.
Mentre i lavori di attuazione della Manovra 2024 fanno fatica a partire, il calendario impone già la posa della prima pietra per la Legge di Bilancio che verrà.
Il DEF è il testo che contiene tutti i numeri utili per pianificare le strategie economiche e finanziarie. L’aggiornamento del quadro macroeconomico deve essere presentato ogni anno al Parlamento entro la prima decade di aprile e rientra nei documenti di finanza pubblica che indicano le linee guida di politica economica del Paese.
Tra gli altri dati indica le stime sul Prodotto Interno Lordo, PIL. C’è una correzione al ribasso, rispetto alla Nota di Aggiornamento al DEF di settembre scorso: è indicato all’1 per cento. Bene le cifre su inflazione, al 2 per cento, e sull’occupazione. Il debito pubblico sale, invece, dal 137,4 per cento al 137,8 per cento e si prevede un andamento in crescita fino al 139,8 per cento del 2026.
Le stime, sottolinea Giorgetti, sono particolarmente complicate in un clima geopolitico complesso, come quello che viviamo.
I dati messi nero su bianco sono sempre frutto dell’attualità: negli anni scorsi a dettare lo scenario è stata la pandemia, poi il conflitto in Ucraina e il caro energia hanno avuto un loro peso. Ora è tempo di tornare all’ordinario in una cornice di regole che viene rinnovata. Ma il panorama deve fare i conti, come sottolineato in tutte le occasioni utili dal Governo, con il peso del Superbonus.
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DEF 2024: cos’è e cosa contiene
Il Documento di Economia e Finanza, DEF, è stato introdotto in Italia dalla Legge numero 362 del 1988 ed è stato poi adeguato agli impegni e ai tempi dettati dall’Europa.
Il DEF è un testo programmatico che il governo, entro il 10 aprile di ogni anno, propone al Parlamento: i suoi contenuti rappresentano la base per pianificare strategie economiche e finanziarie da realizzare nei tre anni successivi.
“Definisce la manovra di finanza pubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale”, come recita l’articolo 3 della legge numero 362 del 1988.
A Camera e Senato spetta il compito di approvarlo, e dopo l’ok deve essere inviato alla Commissione Europea entro il 30 aprile.
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Non è un testo di legge: ciò che viene inserito nel Documento di Economia e Finanza, quindi, non trova un’applicazione concreta e immediata seguendo un iter già definito. Ma ha un’importanza cruciale perché rappresenta la posa della prima pietra di tutte le misure economiche e finanziare che il governo vuole adottare ed è il primo banco di prova nel confronto con l’Europa.
Obiettivi, strategie, direzioni sono le tre parole chiave del DEF e tracciano la strada economica e finanziaria che il paese intraprende.
DEF: quando si presenta, i tempi della programmazione economia e finanziaria
Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, l’iter del DEF passa allo step successivo.
Il documento programmatico, ogni anno, segue un ciclo preciso di passaggi e scadenze. Elaborazione e discussione devono rispettare i tempi dettati dalla legge numero 39 del 7 aprile 2011 che ha inquadrato le tempistiche nei ritmi del semestre europeo.
Se infatti in passato il termine ultimo per la presentazione del DEF al Parlamento era il 15 maggio di ogni anno, oggi il calendario del Documento di Economia e Finanza è stato definito nel modo che segue.
PROGRAMMAZIONE | SCADENZA |
---|---|
Presentazione del DEF al Parlamento | 10 aprile |
Programma di stabilità e programma nazionale di riforma | 30 aprile |
Presentazione alle Camere del disegno di legge di assestamento di bilancio | 30 giugno |
Rendiconto generale dello Stato | 30 giugno |
Presentazione alle Camere della Nota di aggiornamento del DEF | 27 settembre |
Presentazione alla Commissione e all’Eurogruppo e trasmissione alle Camere del progetto di documento programmatico di bilancio (DPB) | 15 ottobre |
Presentazione alle Camere del disegno di legge del bilancio dello Stato | 20 ottobre |
Approvazione Legge di Bilancio | 31 dicembre |
Eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica | 31 gennaio |
Si va, però, verso una nuova governance con l’introduzione di un nuovo strumento di programmazione, il Piano fiscale-strutturale di medio termine da presentare all’Europa entro il 30 aprile, “con una cadenza allineata alla durata della legislatura nazionale, che nel nostro ordinamento è fissata in cinque anni”, ha chiarito Giorgetti nei giorni precedenti all’approvazione dell’ultimo DEF.
Per il 2024 è previsto un regime transitorio con presentazione del piano entro il 20 settembre a cui seguiranno, sempre con scadenza 30 aprile, dei Rapporti di monitoraggio annuale.
DEF 2024, quali sono i contenuti del Documento di Economia e Finanza?
Anche i contenuti dei documenti da presentare cambieranno: ma i dettagli sono in via di elaborazione.
Attualmente il documento programmatico contiene obiettivi da raggiungere, analisi della situazione attuale e previsioni future ed è composto da tre sezioni.
La prima sezione contiene lo schema del Programma di stabilità con gli elementi e le informazioni richieste dai regolamenti dell’Unione europea e dal Codice di condotta sull’attuazione del patto di stabilità e crescita, e fa riferimento agli obiettivi da conseguire per accelerare la riduzione del debito pubblico.
Le voci da inserire sono numerosissime e i contenuti vanno dal quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica alle diverse ipotesi di evoluzione dell’indebitamento netto e del debito rispetto a scenari di previsione alternativi riferiti al tasso di crescita del prodotto interno lordo, della struttura dei tassi di interesse e del saldo primario.
La seconda sezione del DEF contiene l’analisi del conto economico e del conto di cassa delle amministrazioni pubbliche nell’anno precedente e degli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi programmatici indicati nel DEF e nella Nota di aggiornamento. Inoltre nella seconda parte del documento trovano spazio una serie di previsioni sui conti e di confronti anche con le indicazioni contenute nei precedenti documenti programmatici.
La terza sezione del DEF ospita lo schema del Programma nazionale di riforma e in particolare riporta:
- lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell’eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti;
- gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività;
- le priorità del Paese e le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nella prima sezione del DEF;
- i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell’economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell’occupazione.
Altri dettagli ed elementi, poi, trovano spazio negli allegati che devono accompagnare ogni anno il testo del Documento di Economia e Finanza.
Sul futuro, durante l’audizione del 3 aprile 2024, il Ministro Giorgetti aveva anticipato a Camera e Senato:
“Il Documento di Economia e Finanza che sarà a breve presentato sarà l’ultimo sottoposto al vostro esame, dal momento che la prima e la terza sezione – rispettivamente, Programma di Stabilità e Programma nazionale di riforma – saranno rispettivamente assorbiti dal Piano fiscale-strutturale di medio termine e dal Rapporto di monitoraggio. Quanto alla seconda sezione e agli allegati al DEF attualmente previsti, abbiamo avviato una riflessione sui contenuti ancora necessari e sui documenti nei quali declinarli.”
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