Nadef 2021, che cos'è e cosa contiene la nota di aggiornamento al DEF? Il testo è stato approvato oggi, 29 settembre, dal Consiglio dei Ministri. Il documento contiene previsioni economiche e di finanza pubblica e fissa nuovi obiettivi programmatici, anticipando risorse a disposizione e possibili novità della Legge di Bilancio. Buone notizie su PIL e debito pubblico, grandi assenti i dettagli sulla riforma fiscale.
Nadef 2021, che cos’è? La nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF), che attualizza quanto stabilito nei mesi precedenti sulla base dei dati del quadro macroeconomico del primo e del secondo trimestre dell’anno, è stata approvata con il Consiglio dei Ministri del 29 settembre.
E quest’anno l’aggiornamento è in chiave positiva. La linfa vitale che ci arriva dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e la stretta meno forte della pandemia fanno già sentire i loro primi effetti.
“Il presente documento prospetta uno scenario di crescita dell’economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico. L’intonazione della politica di bilancio rimane espansiva nei prossimi due anni e poi diventa gradualmente più focalizzata sulla riduzione del rapporto debito/PIL. La completa realizzazione del PNRR resta la grande scommessa per i prossimi anni, in un contesto mondiale che è forse il più complesso ed articolato della storia recente”.
Si legge nella premessa firmata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco che ha illustrato i contenuti del testo, insieme al premier Mario Draghi, in una conferenza stampa dedicata.
Alle buone notizie su PIL e debito pubblico, però, non si accompagnano le tanto attese notizie sulla riforma fiscale. I cenni non mancano, in particolare alla revisione dell’IRPEF, ma non arriva nessuna certezza in più sulle prospettive future.
Secondo quanto anticipato dallo stesso presidente del Consiglio, ulteriori novità arriveranno entro ottobre e delle risorse da mettere in campo si comincerà a parlare durante i lavori per la Legge di Bilancio.
Nadef 2021, che cos’è e cosa contiene la nota di aggiornamento al DEF? Il testo tra buone notizie e grandi assenti
Il testo rientra nei documenti di programmazione economia e finanziaria che il Governo deve approvare ogni anno secondo una precisa tabella di marcia. La scadenza per presentare il documento alle Camere, anche se non perentoria, è fissata al 27 settembre di ogni anno. Nonostante il ritardo di qualche giorno, rispetto agli anni precedenti il governo Draghi ha giocato d’anticipo.
La scadenza rientra nella tabella di marcia del ciclo della programmazione finanziaria di bilancio.
PROGRAMMAZIONE | SCADENZA |
---|---|
Presentazione del DEF al Parlamento | 10 aprile |
Presentazione alle Camere della Nadef | 27 settembre |
Presentazione alle Camere del disegno di legge del bilancio dello Stato | 20 ottobre |
Presentazione alle Camere del disegno di legge di assestamento | 30 giugno |
Eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica | entro il mese di gennaio |
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 settembre per aggiornare quanto stabilito nel DEF fa guardare al futuro con uno sguardo più ottimistico. Sul Prodotto Interno Lordo si legge:
“La crescita del PIL reale nel primo semestre dell’anno in corso ha oltrepassato le previsioni e gli indicatori più aggiornati fanno ritenere che il terzo trimestre registrerà un altro balzo in avanti del prodotto. Pur ipotizzando un fisiologico rallentamento della crescita negli ultimi tre mesi dell’anno, la previsione annuale di aumento del PIL sale al 6,0 per cento, dal 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile”.
L’obiettivo è il raggiungimento del livello di PIL trimestrale precrisi entro la metà del prossimo anno. Dopodiché si punta a una crescita, anche dell’occupazione, “nettamente al disopra dei ritmi registrati nell’ultimo decennio”.
Rispetto alle previsioni del DEF, poi, il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo inverte la sua rotta e, invece di salire, scende dal 155,6 per cento al 153,5 per cento.
Nadef 2021, il testo della nota di aggiornamento al DEF tra buone notizie e grandi assenti
Come stabilito dall’articolo 10 bis della legge 196 del 2009, la nota di aggiornamento al DEF ogni anno deve soffermarsi sui seguenti aspetti:
- eventuale aggiornamento degli obiettivi programmatici rispetto al Documento di Economia e Finanza presentato ad aprile per stabilire una diversa articolazione di tali obiettivi, ovvero di recepire raccomandazioni approvate dal Consiglio dell’Unione europea, o delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica;
- in valore assoluto, gli obiettivi di saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato e di saldo di cassa del settore statale;
- osservazioni ed eventuali modifiche e integrazioni del DEF in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea sul Programma di stabilità e sul Programma nazionale di riforma;
- indicazione dei principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio successivo.
Insieme alla Nadef devono essere presentati anche i documenti che seguono:
- nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa di carattere non permanente, con indicazione di quelle che rivestono carattere di contributi pluriennali;
- rapporto programmatico con gli interventi volti a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali in tutto o in parte ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche ovvero che si sovrappongono a programmi di spesa che hanno le stesse finalità, che il Governo vuole attuare con la manovra di finanza pubblica;
- eventuali disegni di legge collegati.
L’importanza della Nota di aggiornamento al DEF è legata anche al fatto che rappresenta un’anticipazione delle novità che arriveranno con la Legge di Bilancio 2022.
Nel testo della Nadef 2021 si legge:
“Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consentirà di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate’ e il rinnovo di svariate misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si interverrà sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime”.
Quest’anno, però, il documento è arrivato nel pieno dei lavori sulla riforma fiscale e ci si attendeva qualche dettaglio in più sulle possibili novità che deriveranno dalla revisione del sistema di tassazione così come sulle risorse da impiegare: attualmente sono previsti 2-3 miliardi, un importo molto esiguo.
Nel testo i riferimenti alla riforma fiscale, in particolare dell’Irpef, ci sono, ma sono vaghi: d’altronde ci si attendeva già per fine luglio e poi per fine settembre l’approvazione delle legge delega che ancora non si vede all’orizzonte.
Sollecitato sul tema, in conferenza stampa, il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha annunciato:
“Cominceremo a discutere della Legge di Bilancio tra qualche giorno. È presto per dire quante risorse verranno appostate per la riforma fiscale e dobbiamo fare ancora un passaggio prima, cioè presentare la legge delega fiscale dove viene descritto l’involucro (della riforma), i principi che lo sostengono”.
Entro ottobre dovrebbe arrivare la posa della prima pietra.
Nel frattempo, poi, il premier ha messo anche in chiaro anche le intenzioni del Governo sulla riforma del catasto: “tutti pagheranno la stessa cosa, nessuno pagherà di più o di meno, quello che occorre fare è rivedere le rendite attualmente fissate. Ma per questa operazione di trasparenza ci vorranno anni”.
Nessuna novità, inoltre, è in arrivo sull’IMU: non verrà tassata la prima casa.
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