Bonus mamme 2025: esteso alle lavoratrici autonome fuori dal regime forfettario

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Nel DDL Bilancio 2025 c’è la conferma del bonus mamme, per le lavoratrici con 2 o più figli ma con delle novità. Esteso anche alle autonome che non aderiscono al regime forfettario

Bonus mamme 2025: esteso alle lavoratrici autonome fuori dal regime forfettario

Arriva l’attesa conferma per il bonus mamme, l’esonero contributivo per le lavoratrici con almeno due figli introdotte nel 2024. Decontribuzione che però non sarà totale, come per il 2024, ma parziale.

La misura, come previsto dal DDL Bilancio 2025, si estende anche alle lavoratrici autonome.

A cambiare poi sono anche i requisiti per accedere all’agevolazione: spetterà in presenza di un reddito non superiore a 40.000 euro.

Bonus mamme 2025: esteso alle lavoratrici autonome fuori dal regime forfettario

Tra le misure a sostegno della genitorialità previste dal disegno della Legge di Bilancio 2025 trova spazio anche la conferma del bonus mamme, l’agevolazione introdotta dall’ultima Manovra in favore delle lavoratrici dipendenti con figli.

Al momento, ricordiamo, si tratta dell’esonero contributivo del 100 per cento, fino a 3.000 euro annui, riconosciuto alle lavoratrici madri dipendenti titolari di rapporto a tempo indeterminato e con almeno due figli.

Il DDL Bilancio prevede l’estensione della misura a decorrere dal 2025, ma con delle importanti novità.

In primo luogo, come richiesto da più parti, l’agevolazione viene estesa anche alle lavoratrici autonome, escluse dal bonus nel 2024 assieme alle lavoratrici domestiche e a quelle con rapporto a tempo determinato.

Un’esclusione che ha rappresentato una delle principali critiche alla misura, accusata di favorire per lo più donne con contratti stabili e stipendi già elevati.

Nello specifico, come si legge nella bozza del testo del DDL, il bonus dal 2025 spetterà anche alle lavoratrici autonome che che percepiscono almeno uno tra:

  • redditi di lavoro autonomo;
  • redditi d’impresa in contabilità ordinaria;
  • redditi d’impresa in contabilità semplificata;
  • redditi da partecipazione.

Inoltre, è prevista la condizione che le lavoratrici in questione non abbiano aderito al regime forfettario. Una condizione che, sommata al secondo requisito introdotto dal DDL Bilancio per poter accedere al bonus, rischia di limitare la possibile platea di beneficiarie.

L’esonero contributivo, infatti, si legge nel testo, spetterà a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua.

Il requisito reddituale non riguarda solo le lavoratrici autonome ma si applica anche alla generalità delle lavoratrici dipendenti.

Bonus mamme: come cambia dal prossimo anno

Un’altra novità per il bonus mamme 2025 riguarda l’importo dell’esonero.

Se nel 2024 lo sgravio sui contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, a carico delle lavoratrici è stata del 100 per cento, dal prossimo anno sarà parziale.

Il DDL Bilancio non quantifica l’entità del bonus, sarà un apposito decreto attuativo MEF-MLPS a definire i dettagli.

Infine, per il 2025 vengono introdotte anche ulteriori modifiche a i requisiti per la concessione dell’esonero. Si dispone in particolare che le lavoratrici debbano essere madri di due o più figli e che il bonus spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

A partire dal 2027 poi, se le lavoratrici sono madri di tre o più figli, l’esonero spetterà fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

Il bonus non si applica nel 2025-2026 in favore delle lavoratrici dipendenti, madri di 3 o più figli, che beneficiano dell’esonero contributivo nella forma prevista dalla Legge di Bilancio 2024.

Ad ogni modo, per tutti i dettagli e le conferme si attende la conclusione dell’iter parlamentare e la successiva pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.

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