I dati inseriti nel modello 730/2023 precompilato sono pronti per l'invio senza modifiche o sono da integrare? La parola a lettrici e lettori sul livello di completezza e correttezza raggiunto dalla dichiarazione dei redditi elaborata dall'Agenzia delle Entrate. Risposta al sondaggio direttamente online e commenti via mail alla redazione
Una mole di oltre 1 miliardo e 300 milioni di dati, in crescita dell’8 per cento rispetto al 2022, è arrivata all’Agenzia delle Entrate per l’elaborazione del modello 730/2023 precompilato: le informazioni sono corrette e adeguate per procedere con l’invio senza modifiche o sono da integrare e rivedere?
Sul livello di completezza e correttezza della dichiarazione dei redditi pronta all’uso, la parola passa a lettrici e lettori che, dal 2 maggio scorso hanno la possibilità di accedere al modello 730 precompilato online.
Modello 730/2023 precompilato: dati pronti per l’invio senza modifiche o da integrare?
Il sondaggio rappresenta, ormai, un appuntamento fisso con chi legge Informazione Fiscale e i risultati raccolti negli anni indicano un trend di miglioramento costante.
Se nel 2019 solo per il 13 per cento dei partecipanti le informazioni inserite nel modello 730 precompilato risultavano corretti, nel 2022 la percentuale arrivava al 41 per cento.
Anno di riferimento | Alcuni dati sono incompleti o non corretti | Mancano alcuni dati importanti | Tutti i dati sono corretti |
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Modello 730/2019 precompilato | 54 per cento | 33 per cento | 13 per cento |
Modello 730/2020 precompilato | 34 per cento | 31 per cento | 35 per cento |
Modello 730/2021 precompilato | 43 per cento | 18 per cento | 39 per cento |
Modello 730/2022 precompilato | 31 per cento | 28 per cento | 41 per cento |
La tendenza positiva riscontrata dalla redazione, d’altronde, è in linea con i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate: la percentuale dei contribuenti che inviano senza modifiche la dichiarazione dei redditi pronta all’uso è passata dal 19,3 per cento del 2018 al 23,6 per cento del 2022.
Nonostante i passi avanti, prima di procedere con l’invio è sempre necessario verificare attentamente i contenuti già presenti: dai dati che riguardano le Certificazioni Uniche alle spese detraibili, passando per i rimborsi ricevuti, solo per fare alcuni esempi.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, indica nella precompilata le informazioni che già sono in suo possesso ma anche quelle che riceve da soggetti terzi, come farmacie, asili nido e altre strutture tenute alla comunicazione dei dati: tutti dettagli utili ad effettuare correttamente il calcolo dell’imposta dovuta, anche tenendo conto delle detrazioni previste dalla normativa. È il caso, ad esempio, delle spese sanitarie.
Ed è proprio questo sistema di travaso di dati che spesso mostra le sue debolezze: capita, infatti, che alcune informazioni non siano riportate o non siano riportate correttamente.
Di conseguenza è ancora frequente che i cittadini e le cittadine prima di trasmettere la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 2 ottobre 2023 debbano intervenire con integrazioni o modifiche dei dati inseriti perdendo, però, i vantaggi riservati a chi accetta e invia il modello 730/2023 precompilato così come proposto dall’Amministrazione finanziaria.
Da un lato, quindi, la precompilata ha fatto importanti passi avanti negli ultimi anni, dall’altro richiede ancora molto spesso un intervento di cittadine e cittadini interessati. Si prosegue anche per il 2023 sul percorso di miglioramento del livello di completezza e adeguatezza dei dati inseriti?
L’invito per le lettrici e i lettori è quello di verificare attentamente i dati presenti e di partecipare al sondaggio sul tema cliccando su “partecipa al sondaggio” nel box disponibile in testa all’articolo e di approfondire la risposta con commenti, motivazioni e considerazioni inviando una mail con oggetto “Modello 730/2023 - sondaggio” all’indirizzo [email protected].
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