Ci sono casi in cui l'Agenzia delle Entrate non considera la certificazione unica nella dichiarazione dei redditi pronta all'uso. Dalle motivazioni alle istruzioni per la modifica: ecco una panoramica completa sul tema
Diverse lettrici e lettori di Informazione Fiscale ci hanno segnalato che nel modello 730/2023 precompilato online, disponibile dal 2 maggio scorso, a volte non sono presenti i dati della Certificazione Unica (l’ex CUD).
Non si tratta di un semplice errore di elaborazione, o almeno non sempre: l’Agenzia delle Entrate esclude le informazioni della CU dalla dichiarazione dei redditi pronta all’uso in presenza di precise motivazioni, come una doppia CU o una doppia richiesta di conguaglio.
Le cause che portano all’esclusione delle Certificazioni Uniche e le istruzioni per intervenire entro la scadenza del 2 ottobre nelle FAQ, domande a risposte frequenti, pubblicate sul portale istituzionale.
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Modello 730/2023 precompilato: l’Agenzia delle Entrate può escludere i dati della CU
Entro il 16 marzo scorso i sostituti d’imposta hanno dovuto consegnare la Certificazione Unica relativa al 2022 sia agli interessati e alle interessate che all’Agenzia delle Entrate.
Quest’ultima ha utilizzato, tra gli altri, i dati ricevuti, ad esempio dal datore di lavoro nel caso delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti o dall’ente previdenziale nel caso di pensionati e pensionate, per elaborare il modello 730/2023 precompilato disponibile online dal 2 maggio per la visualizzazione dall’11 maggio per la modifica e l’invio.
Tra le informazioni che trovano spazio nelle CU 2023, e quindi nel modello 730, ci sono anche le seguenti:
- il reddito di lavoro dipendente o di pensione;
- le ritenute IRPEF;
- le trattenute di addizionale regionale e comunale;
- i compensi di lavoro autonomo occasionale;
- i premi di risultato;
- i rimborsi di oneri erogati dal datore di lavoro e i dati dei familiari a carico.
Ma può accadere che questi dati non siano presenti nel modello 730/2023 precompilato dei contribuenti: a confermare il mancato utilizzo della Certificazione Unica nell’elaborazione della dichiarazione dei redditi è la stessa Agenzia delle Entrate che lo indica nel foglio riepilogativo delle informazioni considerate.
Di seguito il riepilogo delle motivazioni possibili e delle istruzioni per intervenire con la modifica e l’integrazione dei contenuti presente nelle FAQ, risposte a domande frequenti, disponibili sul portale dedicato alla precompilata.
Motivazione possibile | Istruzioni |
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Più Certificazioni Uniche (CU) trasmesse dal sostituto d’imposta | Verificare, eventualmente con il sostituto d’imposta, quale sia la certificazione corretta e inserire i dati mancanti nella dichiarazione |
Più Certificazioni Uniche (CU) in cui è stata compilata la sezione relativa ai conguagli, nel caso in cui sia stato chiesto a più di un sostituto di effettuare le operazioni di conguaglio | Verificare se le operazioni di conguaglio hanno riguardato tutti i redditi e le ritenute delle Certificazioni Uniche (CU) rilasciate; è importante controllare che la somma di tali importi non contenga duplicazioni. Procedere, poi, con l’inserimento dei dati mancanti nella dichiarazione |
Più Certificazioni Uniche (CU) non correttamente conguagliate. I dati relativi al conguaglio riportati nella CU rilasciata dal sostituto d’imposta che lo ha effettuato non corrispondono ai dati riportati nella/e CU del/dei sostituto/i che ha/hanno erogato altri redditi interessati dal conguaglio | Verificare i dati riportati nelle singole CU e che le operazioni di conguaglio siano state effettuate in maniera corretta prima di inserire i dati mancanti nella dichiarazione |
Modello 730/2023 precompilato e dati della Certificazione Unica assenti: le istruzioni sulla modifica
Dalla presenza di due o più CU trasmesse all’Agenzia delle Entrate alla doppia richiesta di conguaglio, le motivazioni che portano l’Amministrazione finanziaria a escludere la Certificazione Unica solitamente riguardano eventuali duplicazioni che potrebbero portare a delle incongruenze.
Al di là delle cause specifiche, quando non le informazioni non risultano nel modello 730/2023 precompilato, prima di effettuare l’invio entro la scadenza del 2 ottobre, è necessario:
- verificare il foglio riepilogativo;
- intervenire sui dati con una modifica e/o una integrazione.
Per procedere, quindi, è bene avere a disposizione i documenti di riferimento: nell’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate i cittadini e le cittadine possono recuperare i dati della Certificazione Unica che riguardano lo scorso anno, e se ci sono stati più rapporti di lavoro le informazioni inserite nelle diverse CU.
I dati sono disponibili nel cassetto fiscale accessibile dopo aver effettuato l’accesso tramite le seguenti credenziali:
- SPID - Identità Digitale;
- CNS - Carta Nazionale dei Servizi;
- CIE - Carta d’Identità Elettronica;
- PIN rilasciato dall’Agenzia Entratel/Fisconline, per chi ne è in possesso.
In particolare le informazioni delle CU possono essere recuperati nel cassetto fiscale personale alla voce “Dichiarazioni fiscali” selezionando, infine, “Certificazione Unica”.
L’Agenzia delle Entrate, inoltre, chiarisce:
“I dati di ciascun quadro delle CU sono consultabili anche nella sezione “Redditi Percepiti”, che potrebbe contenere ulteriori informazioni relative a redditi comunicati esclusivamente con il modello 770 da parte del sostituto di imposta”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Modello 730/2023 precompilato e dati della CU non inseriti: dall’Agenzia delle Entrate cause e istruzioni