Credito d’imposta ZES Unica Sud: Ministero e Entrate al lavoro per i dati su importi e piani d’investimento

Tommaso Gavi - Imposte

In corso un'interlocuzione tra il ministro Fitto e l'Agenzia delle Entrate per avere i dati che forniscano un quadro completo delle richieste del credito d'imposta per le imprese della ZES Unica Sud. Tra le informazioni: la dimensione e la localizzazione territoriale delle aziende

Credito d'imposta ZES Unica Sud: Ministero e Entrate al lavoro per i dati su importi e piani d'investimento

È in corso un’interlocuzione tra il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, e l’Agenzia delle Entrate per ottenere i dati relativi al credito d’imposta della ZES Unica Sud.

Nello specifico le informazioni riguardano il numero di soggetti che hanno richiesto il credito d’imposta e la ripartizione a livello territoriale.

A renderlo noto è il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, nel corso dell’interrogazione a risposta immediata che si è svolta presso la Commissione Finanze della Camera il 31 luglio 2024.

Credito d’imposta ZES Unica Sud: interlocuzioni in corso per i dati su importi e piani d’investimento

Nell’interrogazione a risposta immediata, che si è svolta presso la Commissione Finanze della Camera il 31 luglio 2024, uno dei temi affrontati è stato il credito d’imposta riconosciuto alle imprese operanti nella ZES Unica Sud.

La richiesta, sullo stesso tema di quella avanzata la scorsa settimana, riguardava i dati relativi ai crediti d’imposta richiesti e ai progetti di investimento.

Sul tema è intervenuto il sottosegretario Federico Freni, il quale ha spiegato quanto di seguito riportato:

“si comunica che sono in corso le interlocuzioni del Ministro Fitto con il Direttore dell’Agenzia delle entrate al fine di avere un quadro esaustivo del numero di soggetti richiedenti il credito d’imposta, suddivisi per dimensione dell’azienda e per tipologia di investimento, nonché per la loro localizzazione territoriale e per stato di attuazione dell’investimento medesimo.”

Come anticipato nel corso della presentazione del Piano strategico, che si è svolta il 26 luglio a palazzo Chigi, l’obiettivo è quello di un monitoraggio che permetta di sapere quali sono le risorse necessarie per le aziende e come intervenire con un eventuale rifinanziamento.

Intanto da ieri, 31 luglio, si possono inviare le comunicazioni integrative all’Agenzia delle Entrate, relative agli investimenti non realizzati o non certificati al momento della presentazione della domanda.

L’invio dovrà essere effettuato entro la scadenza del 17 gennaio 2025. Dopo la chiusura della finestra l’Agenzia delle Entrate rideterminerà nuovamente la percentuale del credito d’imposta spettante, tenendo conto delle risorse a disposizione e degli investimenti effettivamente realizzati.

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