Bonus reddito di cittadinanza e bonus Sud sono cumulabili: il datore di lavoro nelle regioni del Mezzogiorno non è costretto a scegliere tra gli incentivi. Si può beneficiare delle eccedenze sotto forma di credito di imposta, se lo sgravio è maggiore della contribuzione dovuta. Manca, però, il decreto ministeriale con le istruzioni.
Bonus reddito di cittadinanza e bonus Sud sono cumulabili: per le assunzioni dei beneficiari nei territori del Mezzogiorno i datori di lavoro hanno diritto a uno sgravio contributivo più ampio.
Il datore di lavoro non è costretto a scegliere tra due agevolazioni. E c’è di più: se si esauriscono gli esoneri contributivi, è possibile fruirne tramite credito di imposta.
Le indicazioni contenute nel decreto numero 4 del 2019 sono state illustrate e approfondite nel documento “Il Bonus per l’assunzione di lavoratori percettori del reddito di cittadinanza” pubblicato dalla Fondazione Consulenti del Lavoro il 25 novembre 2019.
Bonus reddito di cittadinanza e bonus Sud cumulabili per il datore di lavoro
Stando ai dati dell’Osservatorio INPS aggiornati a ottobre 2019, in Campania e in Sicilia si concentra il 36% dei nuclei familiari che ricevono ogni mese l’assegno del reddito di cittadinanza.
Trovare, e offrire, lavoro è sicuramente una doppia sfida nelle regioni del Mezzogiorno. Per questo c’è bisogno di una doppia agevolazione.
Dal 15 novembre 2019 le imprese che assumono beneficiari del reddito di cittadinanza possono richiedere lo sgravio contributivo a cui hanno diritto per un valore massimo pari alla differenza tra 18 mensilità di reddito di cittadinanza e quello già goduto dal lavoratore che ha le carte in regola per percepire l’assegno.
I datori di lavoro che operano nelle regioni del Mezzogiorno per la stessa assunzione possono beneficiare anche del bonus Sud, che quest’anno ha avuto vita complicata ma che permette di ottenere uno sgravio contributivo fino a un massimo di 8.060 euro su base annua.
L’agevolazione si applica ai rapporti di lavoro con giovani disoccupati dai 16 ai 34 anni, o dai 35 anni in poi se disoccupati da almeno 6 mesi, basati su un contratto a tempo indeterminato. Possono beneficiarne i datori di lavoro che operano nelle seguenti regioni del Mezzogiorno:
- Abruzzo;
- Molise;
- Campania;
- Basilicata;
- Sicilia;
- Puglia;
- Calabria;
- Sardegna.
Come stabilito dall’articolo 8 della legge di conversione del Decreto Legge numero 4 del 2019, bonus reddito di cittadinanza e bonus Sud sono cumulabili.
Bonus reddito di cittadinanza e bonus Sud cumulabili, le eccedenze come credito di imposta
Nell’approfondimento “Il Bonus per l’assunzione di lavoratori percettori del reddito di cittadinanza” del 25 novembre 2019, la Fondazione Consulenti per il Lavoro prende in considerazione le due agevolazioni e, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti ipotizza i benefici che possono derivare per le aziende.
Le agevolazioni vanno anche oltre gli sgravi contributivi. Nell’articolo 8, comma 7, del DL numero 4 del 2019 si legge:
“Nel caso in cui il datore di lavoro abbia esaurito gli esoneri contributivi in forza della predetta legge numero 145 del 2018, gli sgravi contributivi di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo, sono fruiti sotto forma di credito di imposta per il datore di lavoro”.
In altre parole: si può beneficiare delle eccedenze del bonus reddito di cittadinanza sotto forma di credito di imposta.
Restano da sbloccare le modalità operative per accedervi, che devono essere stabilite “con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”.
Secondo quanto indicato, le regole d’accesso al credito di imposta per l’assunzione dei beneficiari del reddito di cittadinanza doveva essere pubblicato entro sessanta giorni dalla data di entrate in vigore del decreto, il 28 gennaio 2019.
Ma, come insegna la storia del bonus Sud 2019, la strada verso agevolazioni è sempre più lunga del previsto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus reddito di cittadinanza e bonus Sud cumulabili per il datore di lavoro