Al via le audizioni in Commissione Finanze della Camera, in vista della conversione del decreto Bollette. Tra le richieste relative ai bonus energia per le imprese: la semplificazione del calcolo dei crediti d'imposta e l'estensione ai professionisti
In vista della conversione del decreto Bollette, il DL 34/2023, sono iniziate le audizioni in Commissione Finanze della Camera per le modifiche da adottare nel corso dell’iter parlamentare.
In merito ai bonus energia è stata richiesta una semplificazione nel calcolo, così da permettere la fruizione delle agevolazioni contro il caro energia a una platea più ampia.
A più voci è stata inoltre richiesta l’estensione dei crediti d’imposta anche ai professionisti e agli studi professionali.
Bonus energia, richiesta la semplificazione nel calcolo dei crediti d’imposta
Questa mattina sono iniziate le audizioni presso la Commissione Finanze della Camera in vista della conversione in legge del DL 34/2023, il cosiddetto decreto Bollette.
Gli interventi delle associazioni di categoria e degli esperti si sono concentrate su diversi ambiti:
- le misure contro il caro energia;
- gli interventi in materia di tregua fiscale;
- le azioni relative al comparto sanitario.
In merito alle misure contro il caro energia, sono state richieste semplificazioni sui crediti d’imposta per le imprese, relativi alle spese sostenute nel 2° trimestre del 2022.
Il decreto ha riproposto in misura ridotta i bonus energia già riconosciuti per il 1° trimestre del 2023, come stabilito dalla Legge di Bilancio.
Per i mesi di aprile, maggio e giugno le agevolazioni stabilite sono le seguenti.
Tipologia di impresa | Misura del credito d’imposta |
---|---|
imprese a forte consumo di energia elettrica | 20 per cento |
imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW | 10 per cento |
imprese a forte consumo di gas naturale | 20 per cento |
imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale | 20 per cento |
In audizione presso la Commissione Finanze è intervenuto anche il segretario generale di Assoprofessioni, il dott. Roberto Falcone.
Il rappresentante di Assoprofessioni, tra i punti affrontati nel proprio interventi, ha messo in evidenza la complessità del meccanismo di calcolo dei crediti d’imposta di luce e gas.
La richiesta successiva è stata quella di una semplificazione. Basandosi sui dati a disposizione dei gestori, gli stessi potrebbero essere messi in condizione di calcolare in automatico l’importo dei crediti d’imposta a favore delle imprese.
Tale possibilità potrebbe portare ad un maggiore utilizzo delle agevolazioni, in quanto le stesse potrebbero essere attribuite anche alle aziende che rinunciano ai crediti d’imposta proprio per la possibilità di commettere errori nel calcolo del credito d’imposta.
Bonus energia, tra le richieste anche l’estensione ai professionisti del credito d’imposta
Oltre a misure per la semplificazione dei crediti d’imposta per i bonus energia, a più voci è stata richiesta l’estensione delle agevolazioni anche ai professionisti e agli studi professionali.
Oltre ad Assoprofessioni, a richiederla è stata anche Confprofessioni, rappresentata dal dott. Carlo Girella, dell’area relazioni istituzionali e ufficio studi.
La richiesta consiste nel prevedere le agevolazioni contro il caro energia anche per i liberi professionisti, equiparando il trattamento di tali soggetti a quello delle aziende.
Tale richiesta muove dalla considerazione che anche tali contribuenti sono influenzati dagli effetti negativi dell’innalzamento dei prezzi di gas e elettricità.
Nella sua relazione il dott. Roberto Falcone di Assoprofessioni sottolineato quanto di seguito riportato:
“Ci spiace dovere ancora una volta rilevare l’immotivata esclusione dei professionisti dai benefici del contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale”.
A parere dell’associazione professionale è necessaria quindi un’estensione della fruizione dei bonus energia, in linea con le indicazioni europee:
“a livello europeo gli esercenti le libere professioni e i lavoratori autonomi sono equiparati alle imprese in quanto esercenti attività economiche produttive a prescindere dalla forma giuridica rivestita.”
In conclusione il dott. Roberto Falcone ha sottolineato quanto di seguito riportato
“Riteniamo necessario che i professionisti siano equiparati alle imprese non solo negli oneri ma anche nei benefici, qualora questi vengano disposti dal Governo.”
Il tema, come gli altri affrontati, rientra tra le discussioni propedeutiche all’avvio dell’iter di conversione della decreto 34/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo scorso.
La legge di conversione dovrà infatti essere approvata entro 60 giorni dalla pubblicazione del testo in GU, dopo l’approvazione da parte di Camera e Senato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus energia, tra le richieste: semplificazione nel calcolo ed estensione ai professionisti