Con lo scadere dell'anno 2022 era terminato anche il periodo concesso dal legislatore per poter adeguare gli statuti in base alle norme previste dal codice del terzo settore usufruendo delle modalità semplificate, ma grazie al decreto milleproroghe i termini sono stati riaperti
Un nuovo rallentamento sul sentiero che dovrebbe condurre alla piena realizzazione della riforma del terzo settore: adeguamento degli statuti in via semplificata fino alla scadenza del 31 dicembre 2023.
Le associazioni hanno ricevuto un nuovo bonus temporale dal legislatore che con la conversione in legge del DL n. 198/2022 che ha fatto ulteriormente slittare la scadenza prevista per lo scorso 31 dicembre 2022, entro la quale gli enti intenzionati ad entrare a far parte del terzo settore potevano beneficiare delle modalità semplificate per adeguare i propri statuti.
Le associazioni si stanno crogiolando nella lentezza della realizzazione di quanto previsto dal d.lgs 117/2017, è un dato di fatto.
Le analisi statistiche basate sui numeri presenti sul RUNTS dimostrano infatti che le iscrizioni vanno a rilento.
Da novembre 2021, data a partire dalla quale è divenuto operativo il nuovo registro unico del terzo settore, vi sono soltanto circa 94.000 enti iscritti nelle 7 sezioni.
Un dato allarmante che delinea la profonda incertezza ed inconcludenza che regnano sovrane nel panorama del terzo settore fin da quando è stato pubblicato il nuovo codice.
Adeguamento statuti e riapertura dei termini: una nuova scadenza per il 2023
L’ultima proroga stabilita dalla l. 122/2022 vedeva come termine ultimo per l’adeguamento con modalità semplificate degli statuti degli enti il 31 dicembre 2022, e seppur nell’aria vi fosse la possibilità di ottenere un’ulteriore dilazione dei termini, senza l’approvazione del Decreto Milleproroghe, le associazioni in fase di transizione verso le nuove normative non potevano far altro che convocare un’assemblea straordinaria se l’approvazione del nuovo statuto era fissata post 31 dicembre 2022.
In questo, anche se breve, lasso di tempo, le associazioni hanno quindi subito una sorta di danno a carattere organizzativo vedendosi gravare di adempimenti che per i prossimi mesi del 2023 gli altri enti non dovranno affrontare grazie alla previsione contenuta nel decreto-legge 198/2022.
Con la conversione in legge del decreto 198/2022 saranno quindi riaperti i termini per le associazioni intenzionate ad adeguare i propri statuti, le quali potranno quindi farlo entro il 31 dicembre 2023 usufruendo delle modalità semplificate.
Slittamento dei termini per l’adeguamento degli statuti: le conseguenze
Il nuovo slittamento dei termini oltre ad agevolare gli enti che intendono adeguare gli statuti per iscriversi al RUNTS, potrebbe aiutare anche tutti coloro che sono già trasmigrati al Registro Unico e sono in fase di controllo o revisione da parte degli uffici preposti.
Difatti con la riapertura dei termini eventuali statuti oggetto di controlli da parte degli uffici del RUNTS potranno essere modificati dagli enti entro 60 giorni dalla manifestazione di eventuali richieste di modifica da parte appunto dei funzionari preposti.
Il combinato disposto degli art. 54 del d.lgs 117/2017 e 31 del decreto 106/2020 prevede che gli uffici del RUNTS debbano verificare la correttezza delle informazioni riguardanti gli enti che richiedono l’iscrizione entro 180 giorni dall’istanza presentata dagli stessi, passato tale termine e grazie alla riapertura della dead line, fissata ora al 31 dicembre 2023, le associazioni avranno appunto altri 60 giorni per modificare eventualmente gli statuti che risultassero completamente o parzialmente inadeguati alla nuova disciplina.
Chiaramente i controlli che effettueranno gli uffici del RUNTS dovranno interessare solo i testi degli statuti, non potranno infatti entrare nel merito della corretta convocazione o dei quorum delle assemblee di approvazione dei nuovi testi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Adeguamento statuti in modalità semplificata: una nuova scadenza e un ulteriore rallentamento