Transizione 5.0, nessuna novità nel DL Fiscale. Semplificazioni e aumento del contributo in bilico

Emanuele Muzzi - Incentivi alle imprese

A differenza di quanto è emerso dal question time con il Ministro Urso tenutosi il 20 novembre alla Camera, il Piano Transizione 5.0 non vedrà alcuna modifica con il Decreto Fiscale

Transizione 5.0, nessuna novità nel DL Fiscale. Semplificazioni e aumento del contributo in bilico

Transizione 5.0: nessuna novità in arrivo con il DL Fiscale.

Nonostante i nobili propositi, le adesioni al Piano Transizione 5.0 stanno procedendo a rilento. Secondo i recenti dati forniti da AssoSoftware risultano prenotati solo 99,3 milioni di crediti di imposta, ovvero l’1,6 per cento del totale delle somme stanziate.

Sulla questione delle difficoltà da parte delle imprese nell’accedere al credito di imposta, in data 20 novembre si è tenuto il question time in cui è stato interrogato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che aveva annunciato le novità in arrivo.

Tuttavia, a differenza di quanto riportato dal Ministro, il DL fiscale non prevederà alcuna modifica in ottica di semplificazione e potenziamento del Piano Transizione 5.0

Transizione 5.0: le modifiche non arriveranno con il Decreto fiscale

L’emendamento che avrebbe dovuto intervenire sul Piano Transizione 5.0 in modo da spingere l’acceleratore sulle richieste di adesione non vedrà la luce nell’ambito del Decreto Fiscale.

Infatti, come riportato sul Sole 24 Ore, la proposta di modifica delle aliquote del credito di imposta del Piano Transizione 5.0 non è stato approvata.

Attualmente si ipotizza che le agevolazioni previste dall’emendamento possano essere recuperate in sede di discussione della Legge di Bilancio.

Ciò si pone in ogni caso in netto contrasto con quanto affermato dal Ministro Urso durante il question time tenutosi alla camera il 20 novembre. Il Ministro infatti aveva affermato:

“... con un emendamento al decreto Fiscale, incrementeremo l’intensità del contributo e, soprattutto, semplificheremo le procedure, in particolare quelle che riguardano il calcolo del risparmio energetico. Siamo in contatto con la Commissione per un altro confronto con la Commissione stessa per fare qualcosa di più, ma le risposte non le avremo prima del mese di gennaio o di febbraio”

Tali misure avrebbero dovuto far fronte alle difficoltà incontrate dalle aziende che, come riportato da AssoSoftware, hanno segnalato la presenza di diverse complicazioni nell’accedere ai fondi previsti.

Una di queste è proprio quella relativa all’ attestazione dei consumi energetici che si andrebbero a ridurre in seguito agli investimenti. Un’operazione piuttosto complicata, soprattutto quando bisogna rendicontare il risparmio energetico relativamente all’impiego di un nuovo software.

Transizione 5.0: il contenuto dell’emendamento non approvato

L’emendamento al Decreto fiscale a cui il Ministro Urso aveva fatto riferimento durante il question time proponeva di cambiare le aliquote del credito di imposta, in modo da rendere più appetibili le agevolazioni per le aziende.

Infatti, ad oggi l’articolo 38 del DL 19/2024 prevede che il credito di imposta sia riconosciuto:

  • nella misura del 35 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • nella misura del 15 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • nella misura del 5 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Inoltre, l’ammontare del credito di imposta varia non solo in base alla quota di investimento, ma anche in relazione alla riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, della riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

Per le quote di investimento fino a 2,5 milioni di euro:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 35%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 40%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 45%

Per le quote di investimento da 2,5 milioni di euro a 10 milioni di euro:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 15%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 20%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 25%

Per le quote di investimento oltre i 10 milioni di euro, con costi ammissibili fino a 50 milioni:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 5%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 10%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 15%

Invece, l’emendamento che è stato cancellato prevedeva la riduzione degli scaglioni di investimento a due: fino a 10 milioni di euro e oltre i 10 milioni (con massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni).

Inoltre, avrebbero subito modifiche anche le aliquote del credito di imposta, che, come abbiamo già visto, sono legate anche alle riduzioni dei consumi. Di conseguenza, per le quote di investimento fino a 10 milioni di euro avremmo avuto:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 50%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 55%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 60%

Mentre per le quote di investimento oltre i 10 milioni di euro:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 15%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 20%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 25%

Attualmente si ipotizza che l’emendamento potrà essere recuperato con la Legge di Bilancio e integrato ad ulteriori emendamenti ancora da presentare.

Transizione 5.0: dopo l’aggiornamento delle FAQ, arrivate più richieste

Sempre nel corso del question time il Ministro Urso aveva anche affermato che:

“Dopo le nostre FAQ si è accelerato l’utilizzo del piano e oggi nel complesso vi hanno fatto richiesta 413 imprese e altre 314 hanno avviato la fase di prenotazione.”

Il riferimento è alle FAQ del MIMIT, il cui aggiornamento è stato reso disponibile il 2 novembre.

Il dato fornito da Urso, comunque, non delinea un panorama incoraggiante, in quanto al 13 novembre 2024 risultava prenotato solo l’1,6 per cento dei fondi totali.

In conclusione dell’interrogazione sul Piano Transizione 5.0, il Ministro del MIMIT ha affermato:

“Nel contempo sono state pubblicate (e sono nel nostro sito, del Ministero) tutte quelle spiegazioni che le imprese chiedono ogni volta in modo da semplificare l’utilizzo del piano che - lo ribadisco - è il piano più avanzato, l’unico in questo momento in Europa, con 12,7 miliardi di euro, che innova, sul piano digitale e sul piano dell’efficientamento energetico, rispondendo alle regole e ai criteri del PNRR e del REPowerEU, le nostre attività produttive.”

Per ulteriori delucidazioni sulle agevolazioni disponibili è possibile consultare le FAQ sul sito del MIMIT.

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