Transizione 5.0, prenotazioni a rilento. AssoSoftware chiede un cambio di rotta

Emanuele Muzzi - Incentivi alle imprese

Il Piano Transizione 5.0 non sta producendo i risultati attesi. A dichiararlo è stato Pierfrancesco Angeleri, presidente di AssoSoftware, che chiede al Governo un cambio di rotta per agevolare le imprese

Transizione 5.0, prenotazioni a rilento. AssoSoftware chiede un cambio di rotta

Il Piano Transizione 5.0 adottato dal Governo non sta sortendo gli effetti desiderati.

In tre mesi sono stati prenotati crediti d’imposta solamente da 324 imprese per appena 99 milioni di euro: l’1,6% degli oltre 6 miliardi di euro disponibili.

A dichiararlo è stato Pierfrancesco Angeleri, presidente di AssoSoftware, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese produttrici di software.

Il Piano Transizione 5.0 ha lo scopo di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica, riconoscendo un credito d’imposta alle imprese che effettuano investimenti al fine di innovare l’apparato produttivo e di ridurre i consumi energetici.

Per accedere al credito di imposta, i progetti di innovazione devono essere stati avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.

Transizione 5.0: prenotato solo l’1,6% dei fondi

Il Piano Transizione 5.0 è stato istituito dall’articolo 38 del DL 19/2024, convertito in Legge 56/2024. Per il biennio 2024-2025 sono stati messi a disposizione 6,3 miliardi di euro.

Tuttavia, come riporta il comunicato stampa di AssoSoftware del 13 novembre 2024, attualmente la misura non sta riscuotendo il successo sperato. Ad oggi risultano prenotati da parte di 324 imprese solo 99,3 milioni di crediti d’imposta, circa l’1,6 per cento dei 6,3 miliardi resi disponibili.

Lo stesso presidente di AssoSoftware, Pierfrancesco Angeleri, ha affermato:

“è evidente che c’è un forte gap tra l’entusiasmo delle aziende per i nuovi incentivi e l’impossibilità poi nella pratica di accedervi”.

Infatti, molte imprese risultano rallentate nella richiesta del credito di imposta a causa delle complesse procedure burocratiche.

In particolare, le aziende lamentano il fatto che sia necessario attestare la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti, cosa che risulta piuttosto complessa nel caso di impiego di nuovi software.

Il Presidente Angeleri ha quindi aggiunto:

“Proprio per superare tali complessità e sbloccare questa situazione di stallo, AssoSoftware sta predisponendo delle Linee Guida dedicate alle Agevolazioni Transizione 5.0, in collaborazione con alcune università, esperti di settore e con il supporto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, finalizzate a sostenere le imprese, soprattutto le PMI, che vogliono utilizzare i nuovi incentivi sui software gestionali, definendo una serie di best practice concrete”.

Si evidenzia inoltre che la procedura per l’accesso ai crediti d’imposta è partita solo dal 7 agosto, secondo quanto disposto dal MIMIT con decreto direttoriale, mentre per quanto riguarda le comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione la piattaforma per la presentazione delle stesse è stata resa disponibile dal 12 settembre, come stabilito dal Decreto direttoriale dell’11 settembre 2024.

Un avvio in ritardo, che contribuisce ai dati non incoraggianti sulle prenotazioni effettuate ad oggi.

Comunicato Stampa AssoSoftware 13 novembre 2024
Transizione 5.0, scarica il comunicato stampa AssoSoftware

Transizione 5.0: un emendamento propone la modifica delle aliquote

A testimonianza dell’importanza che il dibattito sul Piano Transizione 5.0 ha nel panorama legislativo, si sottolinea che la politica sta facendo diversi sforzi per incentivare le imprese all’adesione.

In un emendamento al Decreto fiscale all’esame della commissione Bilancio del Senato è stata mossa la proposta di cambiare le aliquote del credito di imposta, in modo da spingere l’acceleratore sulle richieste di adesione.

Infatti, ad oggi l’articolo 38 del DL 19/2024 prevede che il credito di imposta sia riconosciuto:

  • nella misura del 35 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • nella misura del 15 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • nella misura del 5 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Inoltre, l’ammontare del credito di imposta varia non solo in base alla quota di investimento, ma anche in relazione alla riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, della riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

Per le quote di investimento fino a 2,5 milioni di euro:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 35%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 40%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 45%

Per le quote di investimento da 2,5 milioni di euro a 10 milioni di euro:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 15%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 20%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 25%

Per le quote di investimento oltre i 10 milioni di euro, con costi ammissibili fino a 50 milioni:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 5%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 10%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 15%

Se l’emendamento in discussione venisse approvato, gli scaglioni di investimento sarebbero ridotti a due: fino a 10 milioni di euro e oltre i 10 milioni (con massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni).

Inoltre, subirebbero modifiche anche le aliquote del credito di imposta, che, come abbiamo già visto, sono legate anche alle riduzioni dei consumi. Di conseguenza, per le quote di investimento fino a 10 milioni di euro avremmo:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 50%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 55%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 60%

Mentre per le quote di investimento oltre i 10 milioni di euro:

Percentuale di riduzione dei consumiPercentuale del credito di imposta
Struttura produttiva: 3-6% Processo: 5-10% 15%
Struttura produttiva: 6-10% Processo: 10-15% 20%
Struttura produttiva: oltre 10% Processo: oltre 15% 25%

Si sottolinea, in ogni caso, che si tratta di un emendamento tutt’ora in discussione. Eventuali conferme arriveranno solo con l’ok definitivo alla legge di conversione del DL fiscale 2025, atteso entro il 18 dicembre.

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