Il Decreto Aiuti è legge: il Senato ha approvato definitivamente il testo il 14 luglio 2022, rendendo ufficiali le ulteriori novità previste in sede di conversione. Tra queste, la stretta in materia di reddito di cittadinanza e le novità su cessione del credito e rateizzazione delle cartelle.
Decreto Aiuti, via libera definitivo alla legge di conversione.
Il 14 luglio 2022 il Senato ha approvato definitivamente il testo, e nonostante le tensioni politiche il decreto legge n. 50/2022 diventa legge e con esso una serie di importanti novità.
Stretta al reddito di cittadinanza, modifiche alla cessione del credito e in materia di rateizzazione delle cartelle: queste alcune delle novità contenute nella legge di conversione.
Diventata la scintilla che ha acuito lo scontro tra i partiti di maggioranza, portando alla crisi di Governo, il Decreto Aiuti è l’ultimo dei provvedimenti in materia economica a tutela di famiglie e imprese, e dal bonus 200 euro alle misure in materia di bollette prevede diversi interventi contro il caro energia e l’inflazione.
Il testo nel corso del passaggio alla Camera si è arricchito di ulteriori novità e, in parallelo alle modifiche sul reddito di cittadinanza e in materia di cessione del credito, la legge di conversione approvata in Senato il 14 luglio prevede l’introduzione di un bonus di 550 euro per i contratti part-time e, tra le altre cose, nuove agevolazioni per le imprese quali ad esempio il bonus di 10.000 euro per la partecipazione a fiere internazionali.
Passiamo quindi in rassegna le principali novità contenute nel testo definitivo della legge di conversione del Decreto Aiuti.
Stretta al reddito di cittadinanza: le novità con la conversione del DL Aiuti
Reddito di cittadinanza e superbonus sono le due misure più contestate della legge di conversione del Decreto Aiuti approvata in via definitiva dal Senato il 14 luglio 2022, e due dei punti sui quali vale la pena concentrarsi per capire cosa cambia.
In merito al reddito di cittadinanza, il testo introduce con il nuovo articolo 34-bis modifiche in materia di offerte di lavoro congrue proposte ai percettori del sussidio.
In particolare, le offerte di lavoro congrue potranno essere proposte anche dai datori di lavoro privati, e l’eventuale mancata accettazione rientrerà nel calcolo del numero che comporta la decadenza dal beneficio.
Si ricorda infatti che in caso di mancata accettazione di almeno una di due offerte congrue ricevute, o la prima proposta dopo 18 mesi dalla percezione del reddito di cittadinanza, si decade dal beneficio.
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Le novità previste con la conversione in legge del Decreto Aiuti mirano quindi a “restringere” il campo: la mancata accettazione dell’offerta di lavoro proposta dal beneficiario direttamente dal datore di lavoro privato dovrà essere comunicata al Centro per l’Impiego, ai fini della decadenza dal beneficio.
Dal Ministero del Lavoro si attende un apposito decreto con le modalità di comunicazione e di verifica della mancata accettazione dell’offerta.
- Decreto Aiuti- il testo della legge di conversione
- Scarica il testo della legge di conversione del decreto n. 50/2022 approvata definitivamente in Senato il 14 luglio 2022
Superbonus, cessione del credito e rateizzazione delle cartelle: cosa cambia con la conversione del Decreto Aiuti
Alle novità in materia di reddito di cittadinanza si affiancano le modifiche relative al superbonus e, in particolare, al meccanismo della cessione del credito.
Le banche potranno sempre cedere le somme acquisite a titolari di partita IVA che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa. Una misura che punta a rendere meno stringente la selezione dei cessionari, e che si affianca alla conferma della proroga al 30 settembre 2022 per le unifamiliari.
Novità in arrivo anche in materia di riscossione: la rateizzazione delle cartelle viene semplificata per i debiti fino a 120.000 euro e il numero di rate non pagate che comporterà la decadenza dal piano concesso passa da 5 a 8. Stretta però per chi non paga: chi non rispetterà le scadenze non potrà più dilazionare il debito.
Decreto Aiuti, nella legge di conversione un bonus di 550 euro per il lavoro part-time
Non sono finite le novità previste, e come di consueto nel corso dell’iter per la conversione in legge del Decreto Aiuti sono state previste numerose misure “settoriali”.
Tra queste, il nuovo bonus di 550 euro previsto dall’articolo 2-bis inserito in sede referente, riconosciuto ai dipendenti di aziende private titolari di contratto part-time ciclico verticale.
Ad averne diritto saranno in particolare i lavoratori titolari di contratto a tempo parziale che preveda periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa e complessivamente non inferiori alle 7 e non superiori alle 20 settimane.
Per ottenerlo sarà necessario presentare domanda INPS, secondo tempi e modalità che verranno definiti dallo stesso Istituto.
Decreto Aiuti, le novità per le imprese: 10.000 euro per la partecipazione a fiere internazionali
Agevolazioni aggiuntive anche per le imprese: l’articolo 25-bis prevede un buono di 10.000 euro riconosciuto per la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali di settore organizzate in Italia.
Il bonus fiere sarà riconosciuto per le manifestazioni rientranti nel calendario approvato dalla Conferenza delle Regioni, e sarà riconosciuto per gli eventi fino al 31 dicembre.
A definire le regole per la concessione del buono sarà il Ministero dello Sviluppo Economico, e le richieste saranno accolte in ordine cronologico fino ad esaurimento delle risorse, pari a 34 milioni di euro.
Nuova sospensione dei versamenti per lo sport con la conversione del DL Aiuti
Il via libera definitivo al Decreto Aiuti porta inoltre ad una nuova sospensione dei pagamenti per il mondo dello sport, che passerà dal 31 luglio al 30 novembre 2022.
Ad averne diritto sono federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva e associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche e riguarderà il pagamento delle seguenti somme:
- ritenute alla fonte (articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600);
- adempimenti e versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria;
- versamenti IVA;
- imposte sui redditi.
Bisogna, poi, rispettare due requisiti per accedere alla misura:
- avere domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nel territorio italiano;
- operare nell’ambito di competizioni sportive in corso di svolgimento.
I versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro la scadenza del 16 dicembre 2022.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Stretta al reddito di cittadinanza, cessione del credito e cartelle: le novità con la conversione del DL Aiuti