Prorogare il concordato preventivo biennale al 30 novembre: questa la richiesta del Presidente dell'INT al MEF e all'Agenzia delle Entrate. Tempi stretti, novità e difficoltà operative portano alla necessità di un rinvio della scadenza di fine ottobre
Concordato preventivo biennale, serve la proroga al 30 novembre.
A richiederla è il Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tributaristi in una lettera inviata al Viceministro dell’Economia Maurizio Leo e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.
La scadenza in calendario è quella del 31 ottobre, data ultima per l’adesione al concordato preventivo per le partite IVA che applicano gli ISA e per i forfettari.
“Tempi ristretti, novità normative e difficoltà per scaricare i dati dal cassetto fiscale del contribuente rischiano di non consentire valutazioni sull’adesione al CPB e conseguentemente al ravvedimento speciale.”
Questo quanto si legge nel comunicato stampa INT del 15 ottobre.
Concordato preventivo biennale, l’INT scrive al MEF: serve proroga al 30 novembre
Nonostante la chiusura del MEF, continua il pressing per la proroga del termine del 31 ottobre per l’adesione al concordato preventivo biennale.
Il 15 ottobre il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, ha inviato una nota al Viceministro Leo e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate per richiedere di prorogare la scadenza per aderire al concordato preventivo biennale, sia considerando le novità del ravvedimento speciale che le difficoltà operative che stanno riscontrando professionisti e imprese.
Serve tempo per valutare al meglio l’impatto del concordato preventivo biennale, è già nell’audizione tenutasi a luglio presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato il Consigliere dell’INT, Salvatore Cuomo, aveva evidenziato la necessità di rinviare la scadenza al 30 novembre, termine più adeguato per una valutazione più ponderata del nuovo istituto concordatario.
Una richiesta che ora viene ribadita dal Presidente Alemanno:
“oggi alla luce delle recenti modifiche normative, delle nuove valutazioni da fare in merito al collegamento con il ravvedimento speciale e soprattutto per l’oggettiva difficoltà di scaricare i dati di supporto inseriti dall’Agenzia delle entrate nel cassetto fiscale dei contribuenti ISA, devo ribadire la necessità di una proroga dell’adesione al concordato e pertanto la richiesta di rinvio al 30 novembre della presentazione della dichiarazione dei redditi.”
Concordato preventivo biennale, studi intasati e problemi sul sito ADE
Alemanno, che non si definisce un “fan delle proroghe”, sottolinea la centralità del ruolo degli intermediari nella valutazione degli effetti del concordato preventivo biennale.
Sebbene infatti si va verso un sistema fiscale sempre più disintemediato, grazie allo sviluppo delle dichiarazioni precompilate e di nuovi servizi online, il supporto dei professionisti risulta centrale per poter valutare attentamente pro e contro di strumenti come il concordato preventivo biennale e l’abbinato ravvedimento speciale.
Come evidenziato dal Presidente dell’INT:
“è la fotografia concreta della realtà e dell’intasamento che si sta verificando negli studi e nel collegamento con il sito dell’ADE. E se è vero che i dati sul ravvedimento speciale sono di supporto, se l’intermediario fiscale incaricato non riesce ad accedervi dovrà recuperarli anno per per anno, dal 2018 al 2022, dai propri archivi o addirittura dai supporti cartacei, laddove non avesse seguito per tutto il quinquennio il contribuente, considerando inoltre che le società di software a tutt’oggi non hanno comunque avuto il tempo di fornire programmi di supporto per l’acquisizione dei dati elettronici archiviati.””
Dopo l’avvio del prospetto di calcolo del ravvedimento speciale abbinato al concordato preventivo biennale sono stati segnalati numerosi rallentamenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate, culminati in alcuni casi nell’impossibilità di accedere al Cassetto Fiscale.
“Una situazione che evidenzia la necessità di più tempo per garantire una consulenza adeguata all’assistito con il rischio di non aderire al CPB per impossibilità di valutarne gli effetti. Sono certo che la richiesta della proroga sarà da Voi attentamente valutata alla luce delle nuove esigenze operative, ricordando che la proroga per essere efficace, sia per il contribuente che per l’ erario, deve essere tempestiva.”
Questo quanto evidenziato dall’INT, che chiede quindi una proroga a beneficio di contribuenti ed erario, da ufficializzare in tempi stretti per evitare che risulti inefficace. Dal MEF al momento non vi sono aperture ma la questione resta in primo piano.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Concordato preventivo biennale, l’INT scrive al MEF: serve proroga al 30 novembre