Verso la possibilità di pagare a rate anche il secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto nel mese di novembre. La novità trova spazio tra gli emendamenti alla legge delega sulla riforma fiscale approvati in Commissione Finanze della Camera il 20 giugno 2023
Imposte sui redditi con possibilità di pagamento a rate anche in relazione all’acconto dovuto entro il 30 novembre.
La novità trova spazio tra gli emendamenti alla legge delega sulla riforma fiscale approvati in Commissione Finanze della Camera il 20 giugno 2023 e delinea i contorni della possibilità di spalmare su più mensilità il pagamento del secondo acconto IRPEF dovuto dai titolari di partita IVA.
Sarà un passaggio graduale, con l’obiettivo di garantire una più equa distribuzione del carico fiscale nel corso dei mesi per i lavoratori autonomi, le imprese e in linea generale per le partite IVA che applicano gli ISA, Indici Sintetici di Affidabilità fiscale.
Imposte sui redditi, a rate anche l’acconto di novembre: le novità nella delega fiscale
Era il 5 agosto 2020 quando, ai microfoni di Informazione Fiscale, il Deputato Alberto Gusmeroli - oggi Relatore della legge delega sulla riforma fiscale - chiedeva di consentire la rateizzazione del secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto nel mese di novembre.
Dopo un lungo iter parlamentare e dopo diverse proposte non andate a buon fine, la possibilità di spalmare i versamenti dell’IRPEF dovuti dai titolari di partita IVA trova spazio tra gli emendamenti che andranno ad integrare il testo del disegno di legge sulla revisione del sistema fiscale.
Approvato il 20 giugno 2023 presso la Commissione Finanze della Camera, l’emendamento prevede di distribuire in maniera più equa il carico fiscale di lavoratori autonomi, imprenditori individuali e soggetti ai quali si applicano gli ISA,
“anche attraverso un meccanismo di progressiva introduzione della periodicità mensile degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto, senza maggiori oneri per la finanza pubblica.”
Non si parla direttamente di rateizzazione dell’acconto di novembre, ma questo è l’obiettivo finale della proposta emendativa approvata in Commissione che, in ogni caso, lascia inalterate le regole di calcolo, anche secondo il metodo previsionale, ed esclude penalizzazioni dovute alle nuove modalità di versamento.
L’emendamento prevede inoltre l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto per i lavoratori autonomi, altra proposta portata avanti dal Relatore nel corso degli ultimi anni.
Sulla rateizzazione delle imposte si è espresso positivamente il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Elbano De Nuccio, che intervistato da Informazione Fiscale nel corso dell’evento del 21 giugno, “Le riforme economiche del futuro. Governo e professioni a confronto”, ha evidenziato che:
“rende il debito fiscale più sostenibile. Mette i contibuenti non solo nella condizione di dover pagare le tasse ma anche di poterle pagare. Crea una comfort zone per i contribuenti. È da sanzionare chi non paga in maniera dolosa.”
Acconto di novembre a rate, imposte sui redditi su più mensilità senza maggiori costi per lo Stato
Sempre nell’ambito del confronto tra Governo e professioni del 21 giugno, a spiegare come funzionerà a livello pratico la nuova rateizzazione degli acconti è stato il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo:
“Semplicemente la rata di novembre si rateizzerà, da novembre fino a maggio o giugno. Se ne era parlato già nella passata legislatura. È una misura che unisce”.
La distribuzione su più mesi degli acconti IRPEF di novembre per le partite IVA non dovrà in ogni caso pesare sui conti pubblici. Questo è quanto messo in evidenza dall’emendamento alla delega fiscale.
La questione relativa ai costi per l’Erario dovrebbe tuttavia essere risolta ancor prima di esser posta, considerando che già nel 2021 lo stesso Gusmeroli e l’allora presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin, avevano interpellato l’ISTAT per una valutazione circa gli effetti economici della proposta di rateizzazione dell’acconto di novembre.
Il parere dell’ISTAT, sentito EUROSTAT, era stato positivo: la modifica alle regole di versamento non necessita di copertura. La riforma sarebbe quindi a costo zero per lo Stato e ne beneficerebbero circa 5,5 milioni di contribuenti.
Quel che è certo è che in ogni caso la proposta inserita nella delega fiscale necessita di essere attuata. L’iter è appena cominciato e bisognerà quindi attendere per veder concretizzata la possibilità per i titolari di partita IVA di non pagare l’intera quota del secondo acconto entro il 30 novembre.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Imposte sui redditi, a rate anche l’acconto di novembre: le novità nella delega fiscale