Quando si presenta la dichiarazione dei redditi 2023? Da maggio ed entro il termine ultimo di fine novembre è necessario trasmettere la denuncia annuale all'Agenzia delle Entrate. Focus su soggetti obbligati, scadenza e regole da tenere a mente per lavoratori dipendenti, pensionati e partite IVA
La presentazione della dichiarazione dei redditi 2023 è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per lavoratori dipendenti, pensionati e partite IVA.
Ogni anno è infatti necessario presentare la denuncia dei redditi se si rientra tra i soggetti obbligati all’adempimento, rispettando la scadenza ultima di fine novembre.
Per chi si chiede quando si presenta la dichiarazione dei redditi è tuttavia necessario soffermarsi sulle differenze previste per ciascuna categoria di contribuente.
Per dipendenti e pensionati che utilizzano il modello 730/2023 il termine ultimo da rispettare è fissato al 30 settembre. Per i titolari di partita IVA che utilizzano il modello Redditi c’è invece tempo fino al 30 novembre.
Non tutti sono però obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, ed è quindi bene fare il punto di soggetti tenuti all’invio e dei casi di esonero.
Dichiarazione dei redditi 2023: quando si presenta? Doppia scadenza per modello 730 e Redditi
Ha preso il via a maggio la stagione della dichiarazione dei redditi, adempimento che prevede una scadenza specifica per i contribuenti che presentano il modello 730 e per chi si avvale invece del modello Redditi.
Se in linea generale il termine ultimo da rispettare è fissato al 30 novembre dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento, per lavoratori dipendenti e pensionati che utilizzano il modello 730 precompilato o ordinario la scadenza è anticipata al 30 settembre, termine che per il 2023 è automaticamente differito al 2 ottobre cadendo si sabato.
Il termine ultimo è invece fissato al 30 novembre per chi si avvale del modello Redditi, la dichiarazione annuale che è solitamente utilizzata dai titolari di partita IVA.
Dichiarazione dei redditi 2023 | Scadenza |
---|---|
Modello 730 | 30 settembre (slitta al 2 ottobre cadendo di sabato) |
Modello Redditi | 30 novembre |
Dichiarazione dei redditi 2023: soggetti obbligati
Chi sono i soggetti obbligati all’invio della dichiarazione dei redditi? Si tratta in linea generale di coloro che:
- hanno conseguito redditi nell’anno 2022;
- sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili (come, in genere, i titolari di partita IVA), anche nel caso in cui non abbiano conseguito alcun reddito.
In particolare, sono obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi:
- i lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o assimilati (Certificazione Unica 2023), nel caso in cui l’imposta corrispondente al reddito complessivo superi di oltre euro 10,33 il totale delle ritenute subite. Un esempio tra tutti riguarda i lavoratori percettori della cassa integrazione, che hanno ricevuto il modello CU sia da parte dell’INPS che del datore di lavoro;
- i lavoratori dipendenti che direttamente dall’INPS o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo, se erroneamente non sono state effettuate le ritenute o se non ricorrono le condizioni di esonero indicate nelle precedenti tabelle;
- i lavoratori dipendenti a cui il sostituto d’imposta ha riconosciuto deduzioni dal reddito e/o detrazioni d’imposta non spettanti in tutto o in parte (anche se in possesso di una sola Certificazione Unica 2023);
- i lavoratori dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati per legge ad effettuare ritenute d’acconto (per esempio collaboratori familiari, autisti e altri addetti alla casa);
- i contribuenti che hanno conseguito redditi sui quali l’imposta si applica separatamente (ad esclusione di quelli che non devono essere indicati nella dichiarazione - come le indennità di fine rapporto ed equipollenti, gli emolumenti arretrati, le indennità per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche se percepiti in qualità di eredi - quando sono erogati da soggetti che hanno l’obbligo di effettuare le ritenute alla fonte);
- i lavoratori dipendenti e/o percettori di redditi a questi assimilati ai quali non sono state trattenute o non sono state trattenute nella misura dovuta le addizionali comunale e regionale all’IRPEF. In tal caso l’obbligo sussiste solo se l’importo dovuto per ciascuna addizionale supera euro 10,33;
- i contribuenti che hanno conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostitutiva da indicare nei quadri RT e RM.
- i docenti titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado, che hanno percepito compensi derivanti dall’attività di lezioni private e ripetizioni e che intendono fruire della tassazione sostitutiva, presentano anche il quadro RM del modello REDDITI Persone Fisiche 2023.
Chi non deve presentare la dichiarazione dei redditi 2023: i soggetti esonerati
Non è sempre obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi. Se si rientra nei caso di esonero è infatti possibile non effettuare la trasmissione all’Agenzia delle Entrate ma, in ogni caso, in caso di fruizione di detrazioni o deduzioni fiscali l’invio consente di beneficiare del rimborso fiscale spettante.
Al netto di tale importante considerazione, è esonerato dalla presentazione della dichiarazione 2023 il contribuente, non obbligato alla tenuta delle scritture contabili, che possiede redditi per i quali è dovuta un’imposta non superiore ad euro 10,33.
Non è obbligatoria la presentazione della dichiarazione dei redditi per il contribuente che possiede esclusivamente:
- redditi da abitazione principale, relative pertinenze e altri fabbricati non locati, se il fabbricato non è situato nello stesso Comune dell’abitazione principale;
- redditi da lavoro dipendente o pensione;
- redditi da lavoro dipendente o pensione e redditi da abitazione principale e relative pertinenze e altri fabbricati non locati se non situati nello stesso Comune dell’abitazione principale;
- redditi da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa compresi i lavori a progetto
In relazione a redditi da lavoro dipendente, pensione, fabbricati e rapporti di collaborazione non è obbligatoria la presentazione del modello 730 o della dichiarazione con modello Redditi 2023 soltanto qualora i redditi percepiti siano stati corrisposti da un unico sostituto d’imposta che effettua le ritenute d’acconto o che siano stati corrisposti da più sostituti purché certificati dall’ultimo che ha effettuato il conguaglio. Inoltre, l’esonero si applica nel caso in cui non siano dovute le relative addizionali regionali e comunali.
Sono inoltre esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi i soggetti che nel 2022 hanno percepito esclusivamente:
- redditi esenti, come pensione di invalidità Inail, borse di studio, pensioni di guerra, indennità di accompagnamento, pensioni sociali, ecc;
- redditi soggetti ad imposta sostitutiva (diversi da quelli soggetti a cedolare secca), come interessi su BOT o altri titoli di debito pubblico;
- redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, come interessi sui conti correnti bancari o postali;
- redditi derivanti da lavori socialmente utili.
Si evidenzia che, in ogni caso, gli esoneri dall’invio della dichiarazione dei redditi non si applicano a chi deve restituire in tutto o in parte il trattamento integrativo.
Dichiarazione dei redditi 2023: soggetti esonerati con limite di reddito
L’esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi 2023 vale anche nei seguenti casi secondo i limiti di reddito indicati e a specifiche condizioni, ovvero:
- reddito da terreni e/o fabbricati (comprese abitazione principale e sue pertinenze) entro il limite di 500 euro;
- reddito da lavoro dipendente o assimilato e altre tipologie di reddito nel limite di 8.176 euro per un periodo non inferiore a 365 giorni all’anno;
- reddito da pensione e altre tipologie di reddito entro il limite di 8.500 euro all’anno per un periodo non inferiore a 365 giorni;
- reddito da pensione, terreni, abitazione principale e pertinenze inferiore a 7.750 euro (pensione) e 185,92 (terreni)
In questi casi non si deve fare il 730 o il modello Redditi soltanto qualora le detrazioni per coniuge e familiari a carico siano effettivamente spettanti e quando non siano dovute le addizionali regionale e comunale. Se il sostituto d’imposta ha operato le ritenute il contribuente può recuperare il credito presentando la dichiarazione dei redditi.
Ulteriori casi di esonero sono i seguenti:
- redditi da assegno periodico corrisposto dal coniuge più altre tipologie di reddito ad esclusione dell’assegno periodico destinato al mantenimento dei figli entro il limite di 8.500 euro;
- redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro entro il limite di 5.500 euro;
- compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche entro il limite di 30.658,28 euro.
Dichiarazione dei redditi 2023: chi può presentare il modello 730
Analizzate le casistiche per le quali è obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi e quelle per le quali l’adempimento non è necessario, soffermiamoci ora su chi può presentare il modello 730.
Si ricorda in primo luogo che il modello 730 è la dichiarazione dei redditi semplificata che, a differenza del modello Redditi, prevede che rimborsi e conguagli IRPEF vengano effettuati direttamente dal sostituto d’imposta sullo stipendio o sulla pensione.
La procedura è quindi più semplice e i tempi d’attesa per i rimborsi fiscali sono notevolmente ridotti.
La possibilità di utilizzare il modello 730 precompilato, predisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate sulla base dei dati presenti in Anagrafe Tributaria, è un ulteriore vantaggio previsto per chi può avvalersi della dichiarazione semplificata.
In linea generale sono i lavoratori dipendenti e i pensionati a poter presentare la dichiarazione annuale con il modello 730.
Devono invece presentare il modello Redditi, non possono utilizzare il modello 730 precompilato o ordinario, i contribuenti che si trovano in una delle seguenti situazioni:
- nel 2022 hanno percepito:
- redditi derivanti da produzione di “agroenergie” che non si considerano produttive di reddito agrario;
- redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione;
- redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA;
- redditi di lavoro autonomo a cui, ai fini delle imposte sui redditi, si applica l’art. 50 del Tuir (soci delle cooperative artigiane);
- redditi “diversi” non compresi tra quelli indicati nel quadro D, righi D4 e D5;
- plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate e non qualificate e derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in imprese o enti residenti o localizzati in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati;
- redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario;
- nel 2022 e/o nel 2023 non sono residenti in Italia;
- devono presentare anche una delle seguenti dichiarazioni: IVA, IRAP, Mod. 770 (sostituti d’imposta);
- utilizzano crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero diversi da quelli di cui al rigo G4;
- nel 2022 hanno percepito redditi da pensione di cui all’articolo 49, comma 2, lettera a) del TUIR erogati da soggetti esteri, e che trasferiscono in Italia la propria residenza in uno dei comuni appartenenti al territorio del Mezzogiorno, con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti, situati nelle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia;
- devono compilare il prospetto degli aiuti di Stato;
- coloro che destinano a locazione breve più di 4 appartamenti.
Si evidenzia che, in ogni caso, anche chi può utilizzare il modello 730 ha la facoltà di trasmettere la dichiarazione annuale mediante il modello Redditi, entro la scadenza del 30 novembre 2023.
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