Superbonus ed evasione fiscale: l’impatto sulla riduzione dell’economia sommersa

Tommaso Gavi - Irpef

L'analisi della Corte dei Conti sugli effetti del superbonus sull'economia sommersa, alla luce del miglioramento tra il 2019 e il 2022

Superbonus ed evasione fiscale: l'impatto sulla riduzione dell'economia sommersa

Sebbene non sia la principale finalità del superbonus, l’agevolazione edilizia ha contribuito alla riduzione del sommerso nel settore delle costruzioni.

Un quadro relativo agli effetti del maxi incentivo per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici è stato tracciato nella relazione sullo stato di attuazione del PNRR della Corte dei Conti, aggiornata al mese di dicembre.

Sebbene la lotta all’evasione non rientri tra gli obiettivi della misura, l’incidenza dell’economia sommersa sul valore aggiunto del settore delle costruzioni dal 2019 è diminuito, raggiungendo il 17,5 per cento nel 2022.

In precedenza il livello si è attestato per anni al 23 per cento.

Superbonus ed evasione fiscale: i dati sulla riduzione dell’economia sommersa

Il legame tra il superbonus e l’evasione fiscale è spesso stato associato alle truffe relative ai crediti d’imposta dei bonus edilizi.

Il fenomeno, che nello specifico ha interessato il superbonus in misura marginale, non è l’unico punto di contatto tra i due temi.

Un’analisi sull’agevolazione edilizia e sugli effetti sull’economia sommersa è inserita nella relazione “Relazione sullo stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” della Corte dei Conti.

Il corposo documento, aggiornato a dicembre, prende in esame gli ultimi dati disponibili ovvero quelli aggiornati al 31 ottobre scorso. Nella sezione relativa all’efficientamento energetico degli edifici previsto dal PNRR, la Corte dei conti analizza il superbonus, con diversi focus che vanno dalla descrizione dei progetti al costo al netto dell’impatto sulle entrate fiscali.

Nella specifica analisi sugli effetti sull’economia sommersa viene innanzitutto contestualizzata la misura, sottolineando che:

“Un ulteriore obiettivo perseguito dall’amministrazione nel sovvenzionare gli interventi di ristrutturazione residenziale è la riduzione del sommerso del settore delle costruzioni. L’introduzione nel nostro ordinamento dei bonus edilizi, con la Legge Finanziaria per il 1998, aveva questo preciso intento. Nel corso degli anni gli obiettivi si sono evoluti, ma senza tralasciare lo scopo originario.”

La Corte dei Conti sottolinea inoltre che il contrasto all’evasione fiscale, e l’incentivo all’emersione, è massimo se viene coperta l’intera spesa degli interventi.

Inoltre il settore delle costruzioni è ai primi posti per i volumi di sommerso, con un’alta incidenza sul valore aggiunto che riguarda:

  • sotto dichiarazioni;
  • lavoro irregolare.

Nella relazione della Corte dei Conti viene evidenziato quanto di seguito riportato:

“Pur rimanendo alta, nella Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva del 2024 emerge come l’incidenza dell’economia sommersa sul valore aggiunto del settore dal 2019 abbia effettivamente registrato una diminuzione, raggiungendo il 17,5 per cento nel 2022, dopo anni di stabilità attorno al 23 per cento.”

In che misura ha inciso il superbonus nella riduzione del sommerso sul valore aggiunto del settore edilizio?

L’impatto del superbonus sulla riduzione dell’economia sommersa e il contrasto all’evasione

A determinare la riduzione dell’evasione fiscale e il miglioramento alla compliance normativa nel settore delle costruzioni sono diversi fattori, tra i quali l’ampliamento dei bonus edilizi che hanno incentivato le dichiarazioni IVA.

Tuttavia non è possibile quantificare il contributo specifico del superbonus.

Lo stesso Dipartimento delle Finanze ha sottolineato a più riprese tale difficoltà, richiamando anche altri fattori determinanti per il risultato:

  • l’incremento nell’utilizzo dei pagamenti elettronici;
  • la fase di ripresa dell’attività economica a seguito della pandemia;
  • l’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica.

Tali fattori però non hanno inciso allo stesso modo in altri settori. Come evidenziato ancora nella relazione della Corte dei Conti:

“In questo ambito, si può comunque considerare che l’introduzione del Superbonus nell’anno 2020 abbia costituito un rafforzamento della tendenza, data l’elevata percentuale di detrazione. Ciò sembra essere confermato anche dal fatto che, oltre che nel settore delle costruzioni, l’incidenza del sommerso si è ridotta in misura significativa solo per “Commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporti e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione” e “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, in un contesto in cui la quota di valore aggiunto sommerso totale è rimasta stabile.”

Tali considerazioni attribuiscono quindi al superbonus un ruolo non secondario anche per il contrasto all’evasione, sebbene difficilmente quantificabile.

La Corte dei Conti sottolinea infatti che tale misura, rispetto agli altri bonus edilizi, ha introdotto una serie di controlli di limitazione di cessioni e sconti che hanno limitato le frodi.

Tra questi, un’asseverazione tecnica con copertura assicurativa e il visto di conformità sulla presenza della documentazione e il rispetto dei requisiti per l’accesso all’agevolazione.

Come emerge da un’audizione dell’Agenzia delle entrate del 2 marzo 2023, richiamata nella relazione della Corte dei Conti, dall’attività di analisi e controllo svolta insieme alla Guardia di Finanza i casi che hanno interessato il superbonus si attestano solo al 5 per cento.

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