Superbonus, al lavoro sulla cessione del credito: i pareri UE sulla Legge di Bilancio 2023 e i nuovi modelli

Tommaso Gavi - Fisco

Soluzioni per lo sblocco della cessione del credito? La strada è in salita. Tra le principali notizie di Fisco e Lavoro tra il 12 e il 16 dicembre anche la Legge di Bilancio 2023, con le osservazioni della Commissione UE, e il dibattito su come destinare le risorse. In arrivo semplificazioni sull'assegno unico e i modelli delle dichiarazioni 2023: la panoramica commentata della settimana con IF WEEK

Superbonus, al lavoro sulla cessione del credito: i pareri UE sulla Legge di Bilancio 2023 e i nuovi modelli

Particolarmente ricco di spunti il periodo compreso tra il 12 e il 16 dicembre 2022.

Protagonisti di IF WEEK, la rubrica che si concentra sulle principali notizie di Fisco e Lavoro della settimana sono: il superbonus e il meccanismo della cessione del credito, l’assegno unico, la Legge di Bilancio e le bozze della Certificazione Unica e della Dichiarazione IVA 2023.

Denso e ricco di colpi di scena il dibattito sulle misure per sbloccare la cessione del credito, nel corso dell’iter parlamentare di approvazione della legge di conversione del Decreto Aiuti quater.

Novità anche in merito alla Legge di Bilancio 2023: la Manovra riceve il via libera dalla Commissione UE ma con alcune osservazioni.

Sul fronte operativo due notizie importanti. Dall’INPS semplificazioni per chi ha già presentato domanda per l’assegno unico. Dall’Agenzia delle Entrate sono arrivate le prime bozze dei dichiarativi per il prossimo anno, in particolare della Certificazione Unica e del Modello IVA.

Superbonus: le misure per sbloccare la cessione del credito avranno effetto?

Una settimana dai molti colpi di scena in tema di superbonus e di cessione del credito.

Con l’avanzare dell’iter parlamentare della legge di conversione del Decreto Aiuti quater sono due i punti cruciali della discussione in Commissione Bilancio del Senato: le misure per lo sblocco della cessione del credito e il termine per la presentazione delle CILAS per mantenere la maxi agevolazione al 110 per cento.

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In linea generale si evidenzia una grande confusione: la promessa “chiarezza normativa” sembra molto lontana, a discapito di contribuenti, imprese e banche.

Lla proposta di ABI e ANCE, ovvero l’utilizzo dei crediti con somme derivanti dagli F24 di banche e intermediari, è definitivamente tramontata e l’inserimento di un’ulteriore cessione in ambiente controllato e i prestiti ponte per le imprese con garanzia pubblica tramite Sace sembrano soluzioni di ripiego.

La situazione è talmente complessa che nell’interrogazione a risposta immediata che si è tenuta presso la Commissione Finanze della Camera il 14 dicembre si è discusso delle regole sull’applicazione del divieto di cessione parziale del credito.

Poca chiarezza sulle regole, incertezza sul futuro dell’agevolazione e uno scenario che si complica con l’avanzare dei giorni.

Una soluzione per lo sblocco dei crediti fiscali è sempre più urgente, visti anche i numeri in gioco: il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time alla Camera, ha spiegato che i crediti fermi nei cassetti fiscali per i bonus edilizi ammontano a oltre 99 miliardi di euro e di questi oltre 52 miliardi di euro sono relativi a interventi di superbonus.

I problemi sono evidenti a tutti, le soluzioni sembrano ancora lontane. Sull’edilizia si gioca buona fetta della ripresa economica italiana e, al momento, le premesse non sono le migliori soprattutto per le aziende.

Legge di Bilancio 2023, via libera da Bruxelles ma con alcune osservazioni

Protagonista della settimana, senza stupore, anche la Legge di Bilancio 2023.

Il 14 dicembre scorso è arrivato il parere della Commissione europea sulla Manovra.

Nel complesso, il documento programmatico di bilancio aggiornato dell’Italia e inviato a Bruxelles è stato ritenuto in linea con le raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022.

Semplificando molto la questione si potrebbe affermare che sia arrivato il via libera della Commissione UE. Il parere espresso, tuttavia, mostra luci e ombre.

Diverse misure sono state definite non coerenti con la parte strutturale delle raccomandazioni degli anni scorsi: dal tetto al contante allo stralcio delle cartelle, passando per le nuove regole sul pagamento elettronico e gli interventi sulle pensioni.

Nel complesso le misure su cui sono arrivate osservazioni sono proprio quelle che caratterizzano la Legge di Bilancio 2023 e che si mostrano in discontinuità con gli interventi di natura economica del Governo precedente.

Buona parte delle risorse previste dal DDL di Bilancio 2023 sono state indirizzate alla lotta al caro bollette o comunque a interventi in linea con l’operato del precedente Esecutivo. Una buona fetta dei fondi a disposizione sono stati destinati ad interventi mossi da “necessità”.

Gran parte delle misure che hanno caratterizzato la Manovra, più per indirizzo che per consistenza economica, è stata oggetto di osservazioni della Commissione UE.

Gli spazi di intervento sono strettissimi, si punta all’approvazione alla Camera entro il 23 dicembre in un passaggio che “blindi” il testo in vista del passaggio al Senato.

Nei prossimi giorni si saprà su quali di queste misure si interverrà ancora anche se è probabile che la maggioranza resti inalterata vista la scadenza del 31 dicembre per l’approvazione parlamentare.

Nel corso della settimana il Ministro Giorgetti ha lanciato una provocazione sui soldi impiegati per il superbonus: potrebbero essere utilizzati per un taglio del cuneo fiscale del 10 per cento. Si discute sulle nuove riforme ma molto probabilmente già in ottica futura.

Assegno unico e nuovi dichiarativi, tra novità e semplificazione

La chiusura della settimana è riservata ad alcune notizie di taglio più “pratico”.

La prima arriva dall’INPS, in tema di assegno unico: chi ha presentato una domanda che è stata accolta ed è in corso di validità non dovrà trasmetterla di nuovo nel 2023.

In sintesi si dovrà soltanto dichiarare eventuali variazioni e aggiornare l’ISEE. Una buona notizia per i cittadini, nell’ottica della semplificazione degli adempimenti permessa dal processo di digitalizzazione.

La prestazione sarà rinnovata d’ufficio per tutti i soggetti che hanno inviato la domanda da gennaio 2022 a febbraio 2023 mentre dovranno essere presentate le nuove domande o quelle non accolte.

Infine, giovedì 15 dicembre l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i primi dichiarativi per il prossimo anno e le relative istruzioni.

Si tratta della Certificazione Unica 2023 e della Dichiarazione IVA 2023. Con la presentazione delle bozze dei nuovi modelli si muovono i primi passi della stagione dichiarativa.

Si attende, a breve, la pubblicazione della bozza del modello 730/2022 e della dichiarazione dei redditi. La versione definitiva dei dichiarativi dovrebbe arrivare intorno a metà gennaio. Intanto si può dare un’occhiata alle novità inserite nelle bozze dei dichiarativi, che recepiscono la normativa in vigore nell’anno d’imposta 2022.

Anche la prossima settimana si preannuncia ricca novità: ancora tante notizie in arrivo prima di Natale.

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