Nella legge di conversione del Decreto Aiuti quater, approvata approvata in via definitiva dalla Camera il 12 gennaio, vengono confermate le novità per lo sblocco della cessione del credito del superbonus e dei bonus edilizi. Tra le misure: prestiti ponte per le imprese con garanzia pubblica tramite Sace e un passaggio in più per banche e intermediari finanziari
Due importanti misure per lo sblocco della cessione del credito hanno ottenuto il via libera definitivo dalla Camera il 12 gennaio 2023.
Tra le novità della conversione del Decreto Aiuti quater: i prestiti ponte per le imprese, con garanzia pubblica fino al 20 per cento, e un ulteriore passaggio concesso a banche, gruppi bancari e intermediari finanziari.
Nel caso della prima misura i crediti potranno quindi essere restituiti in 5 anni con un finanziamento con garanzia statale, tramite Sace. I finanziamenti potranno essere richiesti esclusivamente per le imprese che realizzano interventi che rientrano nel superbonus.
In sostanza viene fornita liquidità alle imprese, le quali possono continuare a pagare le imposte compensandole con i crediti e pagare poi i propri debiti, anno per anno, sfruttando gli importi che avrebbero dovuto destinare al pagamento delle imposte.
Il secondo intervento consiste nella possibilità per le banche e gli intermediari finanziari di “sfruttare” un passaggio in più rispetto a quelli attualmente previsti dalla legge, ma solo verso altre banche o intermediari.
Non sono rientrate nella normativa le ulteriori ipotesi di intervento, ovvero l’utilizzo dei crediti con somme derivanti dagli F24 di banche e intermediari per quota dei crediti dell’1 per cento e l’eventuale l’acquisto delle stesse somme da parte di Cassa Depositi e Prestiti.
Le novità approvate si aggiungono a quelle operative già in precedenza, ovvero l’allungamento dei tempi per la fruizione in 10 anni delle detrazioni relative a importi comunicati all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2022.
Sblocco cessione del credito, prestiti ponte per le imprese e un passaggio in più per le banche
Non si ferma il lavoro per lo sblocco della cessione del credito del superbonus e degli altri bonus edilizi.
Con il via libera dell’Aula della Camera alla legge di conversione del Decreto Aiuti quater è tramontata la proposta per permettere l’utilizzo di parte dei crediti nei cassetti fiscali delle banche e degli altri intermediari finanziari con le somme derivanti dai modelli F24 nella percentuale dell’1 per cento.
Lo stesso vale anche per l’acquisto di una parte dei crediti incagliati da Cassa Depositi e Prestiti.
Confermate, con l’approvazione del 12 gennaio 2023, misure su due aspetti: i prestiti ponte e un ulteriore passaggio per le banche.
La prima misura consiste nella possibilità di concedere dei prestiti agevolati alle imprese, con garanzia statale del 20 per cento per 5 anni.
Vengono fissati limiti precisi alle imprese. Potranno richiedere il finanziamento agevolato solo le attività che rientrano nei seguenti codici ATECO:
- 41, ovvero costruzione di edifici;
- 43, lavori di costruzione specializzati.
Tali imprese dovranno operare nella realizzazione di interventi previsti dall’articolo 119 del Decreto Rilancio, in altre parole i prestiti saranno concessi solo per i lavori che rientrano nel superbonus.
I finanziamenti agevolati potranno fornire liquidità alle imprese con crediti bloccati, che hanno svolto lavori mediante lo sconto in fattura senza poter poi recuperare gli importi.
Il testo modificato dal Senato, dopo la conferma della Camera, prevede che i crediti oggetto di comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 25 novembre 2022:
“possono essere considerati dalla banca o istituzione finanziatrice quale parametro ai fini della valutazione del merito di credito dell’impresa richiedente il finanziamento e della predisposizione delle relative condizioni contrattuali”
Tallone di Achille della misura potrebbero essere, tuttavia, le stesse imprese. Le aziende con limitata capienza fiscale, infatti, non beneficerebbero dell’effetto del prestito.
Il secondo intervento permetterà, invece, di aumentare la capienza di banche e intermediari finanziari dando ai soggetti la possibilità di procedere con un ulteriore passaggio rispetto a quelli già previsti per legge, ma solo in favore di soggetti qualificati.
La misura aiuterebbe soprattutto gli scambi incrociati di crediti tra gli istituti: l’ulteriore passaggio sarebbe concesso solo con altre banche, gruppi bancari o intermediari finanziari.
Sblocco cessione del credito, la fruizione in 10 anni per le quote comunicate entro il 31 ottobre scorso
Le novità in arrivo si aggiungono agli interventi già previsti dall’Esecutivo.
Lo stesso Decreto Aiuti quater aveva già introdotto la possibilità di utilizzare i crediti oggetto di comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre scorso nell’arco temporale di 10 anni.
Anche gli importi relativi al superbonus possono essere ripartiti in 10 quote annuali, così come già previsto ad esempio per quelli relativi al bonus ristrutturazione.
Il primo intervento del nuovo Governo sulla cessione del credito è stato un primo tentativo ma si è ancora lontani dalla soluzione.
Un ulteriore nodo scoperto è anche quello della responsabilità degli intermediari.
Non è stata prevista l’esclusione dalla responsabilità per i soggetti che hanno acquistato i crediti in buona fede.
In passato la tutela dal rischio delle frodi relative al superbonus ha portato alla richiesta sempre maggiore documentazione e ulteriori verifiche da parte degli intermediari finanziari prima dell’acquisto di nuovi crediti.
Procedure che in buona parte dei casi hanno reso ancora più complessi i meccanismi anche delle operazioni lontane dai tentativi di truffe. Il nodo resta comunque ancora da sciogliere.
Si attendono dunque risposte in arrivo per trovare una soluzione a una situazione molto complessa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Sblocco cessione del credito, tra le novità i prestiti ponte per le imprese (solo per superbonus)