Anche dopo la scadenza del 28 febbraio è possibile pagare le rate della rottamazione quater senza perdere i benefici della definizione agevolata: tempi supplementari grazie ai 5 giorni di tolleranza
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La scadenza per il pagamento della prossima rata della rottamazione quater è fissata al 28 febbraio 2025, ma è possibile effettuare il versamento fino al 5 marzo per non perdere i benefici della definizione agevolata.
Come di consueto, il termine di tolleranza concede un breve tempo supplementare a coloro che devono rispettare il piano rateale.
Chi non segue la tabella di marcia fuoriesce dalla rottamazione quater e non può beneficiare della riapertura prevista dal DL Milleproroghe: le chiavi d’accesso sono riservate soltanto a chi non risultava in regola al 31 dicembre 2024.
Rottamazione quater, scadenza rispettata anche dopo il 28 febbraio
La scadenza del 28 febbraio interessa tutti e tutte coloro che hanno aderito alla definizione agevolata delle cartelle dal 2000 al 2022, compresi i cittadini e le cittadine che il 1° maggio 2023 avevano residenza, sede legale o sede operativa nei territori di Marche, Toscana ed Emilia Romagna colpiti dalle alluvioni.
Scadenza 28 febbraio 2025 rottamazione quater | Rata da pagare |
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Coloro che hanno aderito alla definizione agevolata delle cartelle | Settima rata |
Coloro che hanno aderito e il 1° maggio 2023 avevano residenza, sede legale o sede operativa nei territori di Marche, Toscana ed Emilia Romagna colpiti dalle alluvioni | Sesta rata (per effetto del differimento di tre mesi del calendario di scadenze) |
Grazie al termine di tolleranza, risulteranno in regola con i versamenti anche coloro pagheranno la rata dovuta entro il 5 marzo, 5 giorni dopo la data indicata nel piano.
Chi non ha attivato l’addebito automatico, ha diverse strade per procedere sia online, anche tramite i servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, che offline rivolgendosi, ad esempio, a tabaccai, ricevitorie, Poste.
Come per ogni scadenza in calendario, se non si effettua il pagamento o si procede solo per una parte dell’importo nei tempi stabiliti si perdono i benefici della definizione agevolata.
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Le somme corrisposte vengono considerate a titolo di acconto sul totale dovuto.
Rottamazione quater in scadenza: cosa succede se non si pagano le rate dovute?
E, alla luce delle novità introdotte dalla legge di conversione del DL Milleproroghe proprio per chi si trova in questa situazione, è necessario fare delle precisazioni.
La porte della rottamazione quater si riapriranno soltanto per coloro che dal momento dell’adesione alla fine del 2024 non hanno rispettato il calendario di scadenze.
Coloro che non pagano la rata dovuta entro il 28 febbraio 2025 non potranno presentare domanda entro il 30 aprile per usufruire di questo nuovo canale di accesso.
L’unica strada che resta da seguire, in caso di decadenza a partire da marzo 2025, è la richiesta canonica della rateizzazione del debito che da quest’anno segue le nuove regole introdotte con la riforma fiscale.
Anche senza presentare alcuna documentazione, sarà possibile accedere a un piano di pagamenti più ampio e sanare il debito residuo.
Anno | Piano senza documentazione fino a 120.000 euro | Piano documentato fino a 120.000 euro | Piano documentato oltre i 120.000 euro |
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2025-2026 | 84 rate mensili | Da 85 a 120 rate mensili | Fino a 120 rate |
2027-2028 | 96 rate mensili | Da 97 a 120 rate mensili | Fino a 120 rate |
Dal 2029 | 108 rate mensili | Da 109 a 120 rate mensili | Fino a 120 rate |
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione quater, scadenza rispettata anche dopo il 28 febbraio