Rimborso abbonamento mezzi pubblici per i pendolari che nei mesi di emergenza coronavirus non hanno avuto la possibilità di utilizzarlo a causa delle restrizioni. Due le tipologie previste: voucher o prolungamento del periodo di validità. La novità nella bozza del Decreto Rilancio, in via di approvazione. Il testo anticipa anche le istruzioni su come fare domanda.
Rimborso abbonamento mezzi pubblici per i mesi di emergenza coronavirus: le misure restrittive imposte dal governo hanno portato a uno stop quasi totale della mobilità.
La novità inserita nella bozza del Decreto Rilancio, in via di approvazione in queste ore, nasce per tutelare tutti coloro che avevano già acquistato dei titoli di viaggio per il trasporto ferroviario e locale, come bus, treni, metro, e non hanno avuto la possibilità di utilizzarli a causa del cosiddetto lockdown.
Due le tipologie di agevolazione previste: voucher o prolungamento del periodo di validità.
Il testo, che inserisce la misura di ristoro, anticipa anche le istruzioni su come fare domanda.
Rimborso abbonamento mezzi pubblici per i mesi di emergenza coronavirus: chi può richiederlo e come funziona
Il Decreto Rilancio, una maxi manovra da 55 miliardi, è in via di approvazione in queste ore: da una ulteriore revisione del calendario fiscale alla conferma della cassa integrazione, passando l’introduzione di nuovi bonus, il testo tra conferme e novità prevede una serie di azioni per contrastare gli effetti economici dell’emergenza coronavirus.
Tra i diversi strumenti di sostegno ai cittadini e alle famiglie, si inserisce la possibilità di ottenere un rimborso dell’abbonamento per i mezzi pubblici locali, rimasto inutilizzato nei mesi di lockdown.
Chi può procedere con la richiesta di ristoro?
I pendolari per motivi di lavoro o di studio, che possiedono un abbonamento ferroviario o di trasporto pubblico locale valido durante il periodo interessato dalle misure restrittive imposte dal governo e che non l’hanno utilizzato nei periodi di stop dovuto alla crisi epidemiologica.
I requisiti da rispettare, dunque, sono i seguenti:
- essere pendolari per motivi di studio o di lavoro;
- possedere un abbonamento per viaggiare su treni e mezzi di trasporto locale come autobus, tram, metro;
- non aver utilizzato il titolo di viaggio per un determinato periodo.
Rimborso abbonamento mezzi pubblici per i mesi di emergenza coronavirus: come funziona e istruzioni per presentare domanda
Come si legge nella bozza in circolazione del Decreto Rilancio, il rimborso abbonamento mezzi pubblici per i mesi di emergenza coronavirus può avere due forme:
- un voucher di importo pari all’abbonamento acquistato, da utilizzare entro un anno dall’emissione.
- prolungamento della durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non ne è stato possibile l’utilizzo.
Per ottenere una delle due forme di ristoro previste, bisogna presentare un’apposita richiesta al gestore dei servizi di trasporto allegando:
- la documentazione necessaria a comprovare il possesso del titolo di viaggio;
- un’autocertificazione in cui si dichiara, sotto propria responsabilità, che non è stato possibile utilizzare, del tutto o in parte, il titolo di viaggio a causa delle misure restrittive del governo.
I gestori dei servizi, secondo quanto indicato dalla bozza della norma, dovrebbero procedere entro 15 giorni a soddisfare la richiesta dei pendolari, riconoscendo il voucher o il prolungamento del periodo dell’abbonamento.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rimborso abbonamento mezzi pubblici per i mesi di emergenza coronavirus