La riclassificazione del conto economico ai fini del controllo di gestione

Carla Mele - Controllo di gestione

Esistono diverse tecniche di riclassificazione del conto economico aziendale che consentono un accurato controllo di gestione

La riclassificazione del conto economico ai fini del controllo di gestione

Il Conto Economico può essere considerato come la rappresentazione dinamica dei costi e dei ricavi che si susseguono nell’arco dell’esercizio e riportati in contabilità.

Al 31 dicembre di ogni anno esso esprime il risultato economico della gestione che può consistere in un utile o una perdita.

Il Conto Economico è rappresentato dallo schema obbligatorio previsto dall’articolo 2425 del codice civile.

Esso assume la configurazione di conto economico a valore e costi della produzione ottenuta; tale rappresentazione a sezioni divise raggruppa indistintamente i costi e i ricavi impedendo all’analista di poter verificare con immediatezza il calcolo di alcun i indici di bilancio oltre che il confronto tra gruppi omogenei di valori.

La riclassificazione del conto economico: la divisione in aree

Il primo passo per riclassificare il conto economico consiste nella suddivisione dei costi e dei ricavi in sezioni ed aree ben definite. La riclassificazione più semplice prevede la distinzione di 4 macroaree di costi/ricavi:

  • area caratteristica o anche detta operativa accoglie tutti i costi e i ricavi caratteristici che permettono all’azienda il normale funzionamento. La differenza tra ricavi e costi caratteristici prende il nome di risultato operativo;
  • area finanziaria: comprende gli oneri finanziari per i finanzimenti ottenuti e i proventi finanziari relativi all’impegno delle eccedenze di liquidità;
  • area straordinaria: rientrano in quest’area tutti i costi e i ricavi che non rientrano nella gestione normale dell’impresa legati al verificarsi di fatti inusuali (ad esempio una plusvalenza dalla vendita di un cespite) o inerenti ad esecizi precedenti (es: recupero di un credito ritenuto inesigibile);
  • area imposte sul reddito cioè quelle definite proporzionalmente al risultato economico di impresa.

Volendo rappresentare in maniera elementare questo modello di conto economico riclassificato in forma scalare avremo:

Area Caratteristica
Ricavi di vendita+
Fitti attivi+
Rimanenze finali di merci+
Rimanenze Iniziali-
Costo per il personale-
Fitti Passivi-
Rimanenze iniziali di merci-
Spese Generali-
Risultato operativo
Area Finanziaria
Interessi Attivi-
Interessi Passivi
Saldo area finanziaria
Area Straordinaria
Plusvalenze-
Svalutazioni
Saldo area straordinaria
Imposte sul reddito

La differenza tra i risultati delle singole aree altro non è che il Risultato netto d’esercizio .

La riclassificazione del conto economico: l’importanza del reddito operativo

Analizzando il contro economico redatto in forma scalare, in primo luogo è opportuno valutare il ruolo svolto dal reddito operativo, capire cioè se la gestione caratteristica dell’impresa depurata dagli elementi straordinari e finanziari sia in grado di creare profitto e remunerare a cascata tutte le altre aree della gestione: finanziaria, erario e soci.

Per l’importanza che riveste ai fini dell’indagine, l’area caratteristica a seconda delle esigenze e degli obbiettivi che si pone l’analista, potrà essere riclassificata in tre modi differenti:

  • valore e costi della della produzione: tipica che per le aziende di produzione. Si suddivide l’area caratteristica in base al valore della produzione (ricavi di vendita) e costi di produzione rappresentato dalla variazione delle rimanenze di prodotti e semilavorati, di materie prime e tutti gli altri costi strettamente legati alla produzione;
  • ricavi e costo del venduto: è un’analisi più adatta per le aziene commerciali per cui l’attenzione si sposta dalla produzione alla vendita; il risultato operativo nascerà dalla differenza tra ricavi di vendita e costi legati ad essa: variazioni delle rimanenze di materie prime, manodopera, ammortamenti, costi caratteristici (amministrativi, commerciali etc.)
  • ricavi, costi variabili e costi fissi: è il metodo di analisi meno utilizzato che osserva il comportamento dei costi al variare della produzione. I costi operativi della gestione caratteristica verranno considerati costanti cioè invariabili al variare della produzione oppure variabili in base ad essa. Questo è il metodo usato per calcolare il break even point o punto di pareggio, ovvero quale volume di vendite necessario da consentire di raggiungere un adeguato livello di profitti.

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