Antiriciclaggio: i professionisti un forte presidio per la prevenzione

Tommaso Gavi - Leggi e prassi

Qual è il ruolo dei professionisti nella lotta al riciclaggio e alla corruzione? Alcune risposte all'evento del 23 gennaio 2024 presso il Senato

Antiriciclaggio: i professionisti un forte presidio per la prevenzione

L’evento “Il costo dell’illegalità: prevenzione efficace e riforme possibili nella lotta al riciclaggio e alla corruzione”, che si è tenuto il 23 gennaio presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, ha aperto una riflessione sul tema del riciclaggio e della corruzione e sulle possibili risposte.

Tra gli aspetti affrontati c’è quello dell’equilibrio tra le valutazioni preventive delle imprese e l’efficienza della legge, oggetto della relazione di Francesco M. Renne, docente e coordinatore scientifico dell’Accademia Management e Compliance.

Tra gli aspetti di prevenzione al fenomeno del riciclaggio un ruolo fondamentale è svolto dai professionisti, un forte presidio all’illegalità.

Antiriciclaggio: l’equilibrio tra la compliance normativa e le scelte delle imprese

Qual è il ruolo dei professionisti nell’antiriciclaggio e nella lotta alla corruzione?

Alcune possibili risposte sono arrivate nel momento di confronto tra politica, istituzioni e attori interessati nel corso dell’evento del 23 gennaio, che si è svolto nel pomeriggio presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato.

Sono stati diversi gli interventi al convegno “Il costo dell’illegalità: prevenzione efficace e riforme possibili nella lotta al riciclaggio e alla corruzione”, l’iniziativa promossa dal Senatore Alfredo Bazoli in collaborazione con la rubrica di relazioni istituzionali Video Backlight di Marco Italiano.

Tra questi la relazione di Francesco M. Renne, docente e coordinatore scientifico dell’Accademia Management e Compliance.

Nodo centrale della relazione è stata la ricerca di un’efficacia applicativa nell’equilibrio tra la preventive valuation, le valutazioni quotidiane di chi fa impresa, e la law efficiency, ovvero l’efficacia della legge.

Un equilibrio che è frutto di quattro dimensioni:

  • prevenzione;
  • monitoraggio;
  • sanzioni;
  • azioni di contrasto.

Il volume illegalità si attesta a circa l’1,5 per cento del PIL ed è fortemente collegato a cambiamenti culturali. Ai comportamenti, alla cultura e alla prevenzione di chi opera si aggiungono gli aspetti di contrasto a livello normativo e di adempimenti.

Questo secondo livello, quello della normativa è efficace? In linea generale sì ma con alcuni punti da migliorare.

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A spiegarli è lo stesso Francesco Renne ai microfoni di Informazione Fiscale, nell’intervista a margine del convegno:

“In termini normativi l’efficacia c’è nel senso che l’Italia ha un sistema normativo positivo in questo senso. Sicuramente però c’è molto da migliorare sotto due aspetti. Una maggiore efficienza delle norme in termini di peso burocratico. Si potrebbero fare dei miglioramenti ulteriori per ridurre il carico burocratico e migliorare i risultati operativi di contrasto e di prevenzione da un lato. Dall’altro c’è un tema di maggiore ascolto tra le istituzioni che presiedono i monitoraggi e gli operatori, i cosiddetti soggetti obbligati.”

Renne ha sottolineato che:

“Bisogna essere dalla parte della legalità senza fermare la possibilità di fare impresa.”

Anche in questo caso, quindi, è necessario trovare un equilibrio che impedisca l’illegalità ma non comprometta l’iniziativa imprenditoriale.

Antiriciclaggio: i professionisti un forte presidio per la prevenzione

Nell’ottica della prevenzione dei reati legati al riciclaggio un ruolo di notevole importanza è ricoperto dai professionisti, impegnati affianco alle imprese.

I soggetti si trovano infatti tra l’impresa e gli obblighi che provengono dalla legge. Il compito, tuttavia, non è solamente legato alla compliance normativa.

Come sottolineato ancora da Francesco Renne, nell’intervista a margine del convegno:

“I professionisti sono un forte presidio alla prevenzione per l’antiriciclaggio, e per il tema dell’analisi delle adeguate verifiche che fanno sulla propria clientela e per l’aspetto degli interventi nelle scelte di pianificazione. Subiscono alcune norme e alcuni obblighi sotto il profilo di norme tecniche e di principi antiriciclaggio, le normative sulla serialità fiscale DAC 6 e DAC 7, ma questo subire, se fosse migliorato sotto il profilo del peso burocratico è utile è utile perché aiuta a selezionare la parte buona dell’economia dalla parte cattiva e quindi il ruolo di segnalazione e di evidenziazione della patologia è quello che potrebbe servire proprio in termini di prevenzione anche a livello regolamentare.”

L’azione dei professionisti è ricomprende diversi aspetti, da quello iniziale di supporto al rispetto delle norme sulla 231 legate alla responsabilità legale dell’impresa, che ha come reati presupposto la corruzione, il riciclaggio e i reati fiscali societari.

C’è poi l’azione concreta e diretta di supporto nelle scelte strategiche dell’impresa stessa, fino a quelli di segnalazione di eventuali casi patologici.

Non sono pochi i punti ancora aperti, che rendono difficile l’azione dei vari soggetti interessati:

  • lo strumento delle criptovalute;
  • individuazione dei titolari effettivi, ovvero la difficoltà a capire “chi c’è dietro” le singole aziende;
  • interposizione fittizia di persona, ovvero la possibilità di sfuggire alle norme ad esempio collegate con la liquidazione intestando i beni a persone diverse dal titolare dell’impresa stessa.

Sui possibili passaggi per il miglioramento della situazione, nel corso dell’evento sono stati indicati i seguenti:

  • problema di ascolto con gli operatori;
  • capire la differenza tra rischio controparte e rischio su base transnazionale;
  • sanzioni sociali, passare dall’ammirazione del furbo alla stigmatizzazione dei comportamenti scorretti;
  • differenza tra responsabilità e oneri burocratici;
  • tema della riservatezza, in relazione alle segnalazioni.

Sono diversi gli aspetti che richiedono interventi e per farlo potrebbe essere necessario un confronto tra tutti gli operatori interessati.

Da qui la proposta avanzata da Francesco Renne in chiusura della propria relazione, sull’istituzione di un osservatorio permanente anche con funzioni consultive per il legislatore, composto da istituzioni e soggetti obbligati, banche e professionisti.

Un tassello nel complesso scenario della lotta alla corruzione e al riciclaggio, un tema che richiede sempre maggiore attenzione.

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