Si va verso il rinnovo degli strumenti e degli ammortizzatori come previsto per la scorsa estate. Viene riattivato poi il numero di pubblica utilità 1500. Possibili novità in arrivo anche dalla legge di conversione del DL agricoltura
Anche per l’estate 2024 dovrebbero essere in vigore gli strumenti e gli ammortizzatori in vigore nel 2023.
Si verso il rinnovo delle misure per far fronte all’emergenza caldo. È infatti possibile richiedere la cassa integrazione per temperature percepite oltre i 35°, ma anche in particolari situazioni in cui il termometro non arriva a tale temperatura.
Ministero della Salute e INAIL hanno annunciato la riattivazione, fino al 20 settembre, del numero di pubblica utilità 1500 che fornice indicazioni utili sui comportamenti da adottare per proteggersi dalle ondate di calore e sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale. Da quest’anno esteso anche a imprese e lavoratori.
Il Ministro Ciriani annuncia novità in arrivo con la legge di conversione del decreto agricoltura.
Rischio caldo: verso la conferma di cassa integrazione e altri strumenti
Il 21 giugno è ripreso il confronto tra Ministero e parti sociali, sindacali e datoriali, per la gestione dell’emergenza climatica.
Come si legge nel comunicato stampa del Dicastero, però l’incontro, a cui ha partecipato anche il Sottosegretario, Claudio Durigon, non ha portato a un accordo tra sindacati e rappresentanti delle imprese sul protocollo elaborato dal Ministero.
Confermato invece l’interesse rispetto alla volontà del Ministero di rinnovare gli strumenti e gli ammortizzatori analogamente a quanto previsto la scorsa estate.
Il DL n. 98/2023, infatti, ha previsto una serie di misure per i mesi compresi tra luglio e dicembre dello scorso anno.
Tra le novità:
- la neutralizzazione dei periodi di cassa integrazione per emergenza caldo, ai fini del calcolo dei limiti;
- l’estensione della CIGO ai settori edile, lapideo e delle escavazioni;
- CISOA per eventi eccezionali fino al 31 dicembre, anche in questo caso con esclusione dal calcolo dei giorni;
- gli incentivi all’adozione di linee guida e procedure relative a misure per la sicurezza nei luoghi di lavoro;
- il rinvio al 30 novembre della scadenza del versamento del contributo di solidarietà.
Anche per l’estate 2024, dunque, potremmo vedere confermate le misure volte a contrastare il rischio caldo, in particolare per quanto riguarda la cassa integrazione.
In linea generale, la cassa integrazione, con la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa, può essere adottata quando la temperatura “percepita” sia superiore a 35°.
In alcuni casi, se le temperatura percepita è superiore a quella reale, la cassa integrazione potrà essere utilizzata anche se il termometro non supera i 35°.
Ad ogni modo, dovrà essere valutata anche la tipologia di attività svolta e le condizioni nelle quali i lavoratori sono chiamati a svolgere tale attività.
Rischio caldo: riattivato il numero 1500 e le possibili novità in arrivo
In previsione del clima torrido atteso nei mesi estivi, il Ministero della Salute e l’INAIL hanno annunciato la riattivazione del numero gratuito di pubblica utilità “1500”, il servizio telefonico, parte delle iniziative della campagna “Proteggiamoci dal caldo”, che fornisce indicazioni utili sui comportamenti da adottare per proteggersi dalle ondate di calore e sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale.
Servizio che da quest’anno viene esteso anche a lavoratori e imprese, con l’introduzione di informazioni specifiche sul rischio caldo nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione chi svolge attività all’aperto, come l’agricoltura e l’edilizia, e dunque più esposto alle alte temperature.
Il numero 1500 sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18, fino al prossimo 20 settembre.
Contattando questo numero, ha sottolineato il presidente dell’INAIL Fabrizio D’Ascenzo:
“è possibile ottenere informazioni per orientare e risolvere le situazioni di disagio dovute alle alte temperature, ricevere counselling di tipo medico attraverso la collaborazione dei dirigenti sanitari del Ministero della Salute, che assicurano il presidio di un secondo livello di risposta, e avere chiarimenti su norme e linee guida per la tutela dei lavoratori dall’esposizione solare.”
Ulteriori novità poi potrebbero arrivare dalla legge di conversione del Decreto Agricoltura, il DL n. 63/2024. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, nel suo intervento di ieri, 26 giugno, nelle interrogazioni a risposta immediata alla Camera ha annunciato provvedimenti in materia.
Nell’ambito della conversione del decreto, spiega Ciriani, è in corso la presentazione di un pacchetto di misure per incentivare il lavoro agricolo di qualità e contrastare lo sfruttamento di manodopera in agricoltura ma anche di:
“misure di contrasto all’emergenza caldo, che puntano a tutelare la salute dei lavoratori, e interventi in tema di ammortizzatori sociali.”
Per le conferme si attende la conclusione dell’iter parlamentare del DDL.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rischio caldo: verso la conferma di cassa integrazione e le novità in arrivo