Pubblicato il decreto con le retribuzioni convenzionali 2023 per i lavoratori all'estero. Il provvedimento definisce le tabelle con gli importi da considerare per il calcolo dei contributi e delle imposte dovute. Le istruzioni sono fornite dall'INPS nella circolare n. 33 del 23 marzo
Il decreto del Ministero del Lavoro con l’aggiornamento annuale delle retribuzioni convenzionali 2023 per i lavoratori all’estero è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 del 18 marzo 2023.
Sono state aggiornate le tabelle con gli importi da prendere in considerazione per il calcolo dei contributi e delle imposte sul reddito da lavoro dipendente relativi all’anno in corso.
Diverse categorie di lavoratori sono interessate dai valori in questione, operai, impiegati, quadri e dirigenti di vari settori.
L’INPS con la circolare n. 33 del 23 marzo fornisce le relative istruzioni operative e per le regolarizzazioni contributive.
Retribuzioni convenzionali 2023 per i lavoratori all’estero: gli importi per il calcolo di contributi e imposte
Il decreto del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia relativo alla determinazione delle retribuzioni convenzionali 2023 per i lavoratori all’estero è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 del 18 marzo.
Si tratta del provvedimento annuale previsto dall’articolo 4 del DL n. 317 del 1987, il quale prevede che con un apposito decreto interministeriale vengano definite le tabelle con le retribuzioni convenzionali, per i lavoratori italiani che svolgono la propria attività all’estero, in misura non inferiore ai contratti collettivi nazionali dei settori di riferimento utili per calcolare le somme dovute.
In particolare, i lavoratori che operano in Paesi non comunitari con i quali non sono in vigore accordi di sicurezza sociale e pertanto sono obbligatorie le assicurazioni sociali.
Gli importi stabiliti periodicamente si utilizzano per il calcolo dei contributi e delle imposte sul reddito da lavoro dipendente, secondo quanto stabilito dal comma 8 bis dell’articolo 51 del Testo unico delle Imposte sui Redditi, per il periodo di paga che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.
Come stabilito dal TUIR, le disposizioni si applicano per il lavoro dipendente prestato all’estero in via continuativa per almeno 183 giorni in un anno, anche non continuativi.
In questa soglia minima devono essere considerati anche eventuali periodi di ferie, festività, riposi settimanali e altri giorni non lavorativi.
Retribuzioni convenzionali 2023: le categorie di lavoratori
I lavoratori che prestano la propria attività all’estero secondo i requisiti specificati nel TUIR, quindi, per il periodo di paga 2023 devono fare riferimento alle tabelle contenute nel decreto del Ministero del lavoro pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
I valori sono in aumento rispetto allo scorso anno e sono suddivisi a seconda delle categorie di lavoratori a cui si applicano:
- operai e impiegati;
- quadri;
- dirigenti;
- giornalisti, con cinque diverse fasce di riferimento.
Tutte le categorie, ad esclusione dei giornalisti, sono poi ulteriormente suddivise in base al settore di attività.
Per gli operai e impiegati le cifre sono stabilite in relazione ai seguenti settori:
- industria;
- industria edile;
- autotrasporto e spedizione merci;
- credito;
- assicurazioni;
- commercio - terziario;
- trasporto aereo;
- agricoltura;
- industria cinematografica;
- spettacolo;
- artigianato.
Per quanto riguarda i quadri, invece, le retribuzioni sono divise per fascia e per i seguenti settori:
- industria;
- industria edile;
- autotrasporto e spedizione merci;
- credito;
- agricoltura;
- assicurazioni;
- commercio - terziario;
- trasporto aereo.
Infine, per quanto riguarda i dirigenti le retribuzioni sono classificate in base ai seguenti settori:
- industria;
- industria edile;
- autotrasporto e spedizione merci;
- credito;
- agricoltura;
- assicurazioni;
- commercio - terziario;
- trasporto aereo.
Come si legge nel testo del decreto, per i lavoratori per i quali sono previste fasce diverse, la retribuzione convenzionale imponibile è determinata in base al confronto con la fascia di retribuzione nazionale corrispondente.
Inoltre, in caso di assunzioni, risoluzioni del supporto di lavoro, trasferimenti da o per l’estero nel corso del mese, i valori convenzionali individuati nelle tabelle sono divisibili in ragione di ventisei giornate.
Sulle retribuzioni convenzionali, poi, va liquidato il trattamento ordinario di disoccupazione in favore dei lavoratori italiani rimpatriati.
Le tabelle con i valori aggiornati al 2023 sono contenuti nel testo integrale del decreto del Ministero del Lavoro pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 del 18 marzo.
- Ministero del Lavoro - Decreto del 28 febbraio 2023
- Determinazione delle retribuzioni convenzionali 2023 per i lavoratori all’estero
Come sottolineato dall’INPS nella circolare n. 33 del 23 marzo, i datori di lavoro che per il primo trimestre 2023 hanno operato in maniera diversa da quanto indicato, possono regolarizzare tali periodi senza alcun onere aggiuntivo.
La regolarizzazione deve essere effettuata entro il 16 giugno 2023, calcolando ai fini della denuncia UNIEMENS le differenze tra le retribuzioni imponibili in vigore al 1° gennaio 2023 e quelle assoggettate a contribuzione per lo stesso mese, le quali dovranno essere portate in aumento delle retribuzioni imponibili individuali del mese in cui è effettuata la regolarizzazione.
Tutti i dettagli nella circolare INPS n. 33/2023.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Gli importi delle retribuzioni convenzionali 2023 per i lavoratori esteri