La quarantena Covid sarà equiparata alla malattia solo per il 2020. A chiarirlo è l'INPS nel messaggio 2842 del 2021: non sono previste indennità per i lavoratori per l'anno in corso.
La quarantena Covid, che comporta assenze dei lavoratori, non è più considerata malattia.
In altre parole le giornate “perse” non saranno più a carico dell’INPS, come ha precisato lo stesso istituto con il messaggio numero 2842 dello scorso 6 agosto.
Diversamente rispetto a quanto previsto per il 2020, per il 2021 non sono state stanziate le indennità per i lavoratori.
In mancanza di un rifinanziamento della misura prevista dall’articolo 26, comma 1, del decreto Cura Italia, non verranno erogate somme dall’Istituto nazionale di previdenza sociale.
La questione aperta rappresenta un nodo cruciale per imprese e lavoratori, che per il 2021 potrebbero doversi caricare il peso della pandemia.
Quarantena e malattia, per il 2021 non sono equiparate
La quarantena Covid del 2021 verrà trattata diversamente rispetto a quella dell’anno 2020.
Come chiarito di recente dal messaggio INPS numero 2842 dello scorso 6 agosto, i periodi di assenza dei lavoratori non sono più considerati malattia.
La conseguenza è che non saranno previste indennità per i lavoratori a carico dell’istituto, previste invece per il 2020 in base all’articolo 6, comma 1, del decreto Cura Italia.
Resta dunque il nodo da sciogliere su chi dovrà “pagare” i periodi di assenza del lavoratore dal lavoro a causa di quarantena e per contagio da Covid-19.
In assenza di un intervento specifico, le buste paga potrebbero avere una riduzione che si aggirerebbe in media tra i 600 e i 700 euro.
Un conto salato, quindi, di cui lavoratori o aziende potrebbero dover farsi carico.
Al momento la quarantena per non vaccinati è prevista per una durata di 10 giorni, mentre quella per vaccinati è di una settimana.
Tale periodo è di circa un terzo o un quarto delle ore lavorative mensili.
Quarantena e malattia, per il 2021 non sono equiparate
In effetti il problema potrebbe porsi anche per alcuni periodi del 2020 e per alcune imprese.
L’Istituto previdenziale aveva già messo in guardia sul nodo cruciale delle risorse, limitate anche per il 2020.
Con il messaggio numero 1667 dello scorso 23 aprile l’INPS aveva sottolineato una via d’accesso più semplice, in quanto anche in assenza del provvedimento ASL nei certificati, la quarantena poteva essere considerata malattia.
Per il 2020 non sarebbe quindi un problema legato a leggi e procedure ma, esclusivamente, alla dotazione finanziaria a disposizione.
Da più parti viene richiesto un intervento tempestivo dell’esecutivo, che riesca possibilmente ad anticipare il prossimo periodo di paga.
Peraltro il problema si inserisce in un difficile quadro complessivo. Anche alla platea delle partite IVA e dei professionisti obbligati a chiudere temporaneamente le proprie attività per eventuali contagi o contatti con persone positive non ha diritto ad indennità, sebbene le mancate entrate possano essere considerate nel calcolo dei contributi a fondo perduto disposti a più riprese.
Su chi ricadranno gli effetti negativi del coronavirus e quanto peseranno su lavoratori ed imprese? Per assicurare il proseguimento della fase di lenta ripresa economica potrebbero essere necessari ulteriori interventi del governo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quarantena e malattia, per il 2021 non sono equiparate