Proroga ufficiale per i versamenti delle imposte da dichiarazione dei redditi 2017

Francesco Oliva - Dichiarazione dei redditi

Ufficiale la proroga dei versamenti da dichiarazione dei redditi 2017 (ex modello Unico). Ecco il comunicato ufficiale ed il DPCM del Mef.

Proroga ufficiale per i versamenti delle imposte da dichiarazione dei redditi 2017

Proroga versamenti imposte: decreto MEF pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 21 luglio 2017. Il DPCM conferma quanto già diffuso dal comunicato stampa di ieri.

Ecco il testo ufficiale del DPCM che ufficializza proroga della scadenza per il versamento delle imposte sui redditi 2017 così come già previsto nel comunicato stampa del 20 luglio:

Art. 1

Differimento del termine di versamento delle imposte sui redditi

1. I titolari di reddito d’impresa versano il saldo dovuto con riferimento alla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta precedente a quello in corso al 1° gennaio 2017 nonche’ la prima rata dell’acconto dell’imposta sui redditi relativa al periodo d’imposta successivo:

a) entro il 20 luglio 2017 senza alcuna maggiorazione;
b) dal 21 luglio 2017 al 20 agosto 2017, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo
.”

Il DPCM conferma in sostanza quanto già previsto dal comunicato stampa del MEF numero 125 pubblicato alle 15.50 del 20 luglio che anticipava la pubblicazione del decreto:

Slitta al 20 luglio 2017, per i titolari di reddito d’impresa (e, quindi, anche per i soci a cui è attribuito il reddito della società partecipata ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del testo unico delle imposte sui redditi), il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2016 e il versamento del primo acconto.

Lo prevede il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che è stato firmato ed è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Dal 21 luglio e fino al 20 agosto 2017 i versamenti potranno essere eseguiti con la maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40 per cento

Ecco il link con il comunicato stampa ufficiale.

Appare tuttavia molto curioso il fatto che la proroga sia stata concessa esclusivamente al reddito di impresa, e non anche al reddito da lavoro autonomo. Le ragioni di questa scelta, tuttavia, sono note.

In mattinate la notizia della proroga era stata anticipata da fonti istituzionali a margine dell’assemblea nazionale dei presidenti del Consiglio dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Passa quindi la linea dettata dal Presidente Miani nella famosa lettera inviata alle istituzioni nel corso della scorsa settimana.

Rimane quindi l’attesa per l’annuncio ufficiale della proroga anche per la scadenza dello spesometro relativo al primo semestre 2017 e del modello 770.

Proroga spesometro semestrale 2017 in scadenza il prossimo 18 settembre

In merito allo spesometro semestrale, la cui scadenza è attualmente prevista per il prossimo 18 settembre, la richiesta è motivata in particolare dal cambiamento delle modalità di invio. Lo spesometro semestrale, infatti, dovrà essere inviata dal canale fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate, bypassando quindi il classico canale Entratel Desktop Telematico (così come era già avvenuto nel caso delle comunicazioni delle liquidazioni IVA relative al primo trimestre dell’anno). Questo ovviamente comporterà rallentamenti e necessità di adeguamento tecnico, ragion per cui imprese e professionisti hanno necessità di gestire tutto con maggiore serenità.

Proroga modello 770/2017: dal 31 luglio al 2 ottobre

Sul modello 770/2017, invece, si tratta di una questione annosa. In sostanza la richiesta di proroga è motivata dal fatto che l’attuale scadenza - 31 luglio - si colloca come sempre in mezzo ad altre scadenze fiscali, con particolare riferimento ai versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Ma sul modello 770/2017 grava un ulteriore aspetto negativo: vi è una sostanziale duplicazione di dati rispetto a quanto già inviato con la certificazione unica, per quale motivo non si pensa all’abolizione di questo adempimento praticamente inutile?

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