L’UNGDCEC riaccende i riflettori su presente e futuro delle pari opportunità nelle professioni

Rosy D’Elia - Commercialisti ed esperti contabili

L'Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili porta al centro dell'attenzione il futuro delle pari opportunità, dalla salute alla parità di genere, che necessariamente deve passare dal cambiamento culturale. Il 4 luglio 2023 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica il confronto tra professionisti e professioniste ed esponenti della politica

L'UNGDCEC riaccende i riflettori su presente e futuro delle pari opportunità nelle professioni

Il concetto di pari opportunità in Italia è vecchio quanto la Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, recita l’articolo 3.

Ma, dopo 75 anni, la piena attuazione di questo principio fondamentale, legata alla “rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale” non può dirsi ancora completata.

Ed è proprio di questo che l’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, e in particolare la Commissione Pari Opportunità, è tornata a parlare in Senato: dopo l’evento dello scorso febbraio, il convegno “Insieme per cambiare: pari opportunità per tutti” organizzato per martedì 4 luglio 2023 alle ore 15 ha riacceso i riflettori sul mondo delle professioni e su quegli ostacoli che ancora resistono con il coinvolgimento delle associazioni e degli Ordini, ma anche delle imprese e della Politica.

È ancora necessario, per quanto paradossale, “creare delle norme affinché delle cose naturali vengano garantite”, ha sottolineato il presidente dell’UNGDCEC Matteo De Lise in apertura.

PROGRAMMA «INSIEME PER CAMBIARE: PARI OPPORTUNITÀ PER TUTTI»
Convegno UNGDCEC, Commissione pari opportunità, martedì 4 luglio 2023 presso il Senato della Repubblica, Sala Capitolare

UNDGCEC accende i riflettori sulle pari opportunità: il Convegno al Senato il 4 luglio

Partecipazione e responsabilità sociale sono le due parole chiave della giornata che tracciano la strada per arrivare a “equità” e “opportunità” i due concetti, altrettanto centrali, su cui si è soffermata Elisa Mulone, psicologa e psicoterapeuta e segretaria di Confprofessioni Lazio, nei saluti iniziali:

“Sono parole bellissime che rimandano alla possibilità di partire dalla stessa base”.

L’esigenza più forte, però, sottolinea Mulone, è quella di passare dalle parole ai fatti per arrivare all’approvazione di nuove norme che diano pieno riconoscimento a diritti sanciti dalla Costituzione.

E infatti dalla salute alla parità di genere, l’evento ospitato nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica rappresenta la giusta occasione per fotografare lo stato dell’arte e guardare verso prospettive future.

Nei due anni in cui la Commissione Pari Opportunità dell’UNGDCEC ha promosso 6 eventi sul tema e negli ultimi mesi, dall’ultimo incontro al Senato, sono stati fatti dei passi avanti, ma è solo un inizio, come sottolinea il presidente Matteo De Lise ai microfoni di Informazione Fiscale parlando del DDL Malattia che ha trovato spazio nella Legge di Bilancio 2022.

Con le novità introdotte, è stata riconosciuta la sospensione dei termini per gli adempimenti in caso di malattia o infortunio, ma il lavoro da fare sul punto è ancora tanto.

Al futuro, d’altronde, guardano le proposte della Commissione Pari Opportunità dell’UNGDCEC.

Portare al centro il diritto alla salute, una maggiore attenzione all’esigenze dei professionisti e delle professioniste più giovani, una minore distanza tra uomini e donne: sono questi in estrema sintesi i punti centrali del manifesto per le pari opportunità illustrato anche lo scorso febbraio dalla segretaria della Commissione Pari Opportunità Mariagrazia Fangano nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, e su cui, a distanza di mesi, si continua e si torna a lavorare coinvolgendo anche gli esponenti della Politica, fondamentali per passare dalle parole ai fatti.

Pari opportunità: un confronto sempre aperto tra politica, istituzioni e mondo delle professioni

Dalla maggioranza all’opposizione, la disponibilità ad aprire un confronto per raggiungere nuovi traguardi nel percorso verso le pari opportunità è piena, ma non mancano delle riserve sulle tre aree di intervento proposte dall’UNGDCEC.

La necessità di intervenire ancora sulla salute e sull’assistenza sanitaria sembra essere fuori discussione: nonostante la “scure della ragioneria” da affrontare per passare dalla teoria alla pratica, l’onorevole Andrea De Bertoldi, Fratelli d’Italia, conferma la volontà di proseguire sulla strada del DDL Malattia con l’estensione delle tutele a nuovi adempimenti e nuove professioni.

E guarda già al prossimo step: prevedere delle eccezioni alle regole ordinarie anche in caso di malattia dei figli minori dei professionisti e delle professioniste. Il tentativo dello scorso dicembre di inserire la misura nella Legge di Bilancio 2023, infatti, non è andato a buon fine e bisogna ritentare.

Anche la questione giovanile sembra mettere d’accordo tutti e tutte, a partire dalla sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano che indica la riforma fiscale come un’occasione concreta e imminente per introdurre norme di favore per i professionisti e le professioniste sotto i 30 anni.

La stessa piena unanimità, però, manca per la parità di genere su cui pure c’è tanto da fare, come dimostrano le cifre evidenziate da Claudia Alessandrelli, Vicepresidente di Confprofessioni e Notaio componente della commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato: l’Italia nel Global Gender Gap è passata dalla posizione numero 63 alla posizione numero 79. Serviranno 131 anni per annullare le distanze tra uomini e donne.

Per Alessandrelli le questioni del gender gap italiano si articolano su tre “R”, reddito, ruolo e rappresentanza, che convergono in un punto: la necessità di migliorare la conciliazione vita lavoro che interessa principalmente le donne e che, anche per la presidente dell’Associazione Dottori Commercialisti Maria Pia Nucera, è centrale per arrivare a un modello di lavoro “più umano”.

Nonostante ciò, le proposte che riguardano la parità di genere non convincono del tutto l’onorevole De Bertoldi che si esprime con un “nì”:

“Non è molto usuale per me sostenere le politiche di genere, sono da sempre un fautore della meritocrazia e ritengo che in una piramide ideale la base debba essere il merito però giustamente ci sono delle eccezioni che confermano la regola”.

Ma dall’opposizione Elena Bonetti, Italia Viva, sottolinea: “pari opportunità e meritocrazia non sono antitetiche”.

E manifesta un pieno appoggio su tutti e tre gli ambiti di intervento proposti dall’UNGDCEC a cui associa l’invito a lavorare insieme e aggiunge le proposte per proseguire i lavori avviati col Governo precedente: voucher per i servizi e decontribuzione per la sostituzione della professionista o del professionista da inserire tramite decreti attuativi nella cornice della Legge numero 32 del 2022, il cosiddetto Family Act.

Al di là delle scelte che verranno, però, per Sonia Mazzucco, vicepresidente UNGDCEC, i prossimi traguardi sul percorso verso le pari opportunità passano necessariamente dal cambiamento culturale, che deve essere agevolato:

“Tutto deve partire dalle coscienze, poi ovviamente devono intervenire anche le norme. Intanto è un tema di responsabilità sociale, (...) a prescindere dalle tutele normative che talvolta aiutano a meglio far comprendere i diritti lesi della salute, delle quote di genere e dell’equità generazionale”.

Senza dubbio, come in un sistema di vasi comunicanti, i due fronti devono alimentarsi in maniera reciproca.

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