Pari opportunità e mondo professionale: il binomio, tra presente e futuro, al centro dell'evento organizzato al Senato il 1° febbraio 2023 dalla commissione “Pari opportunità” UNGDCEC in collaborazione con l'ODCEC di Roma. Tra proposte e promesse, i prossimi passi da compiere su giovani, parità di genere e salute
L’Enciclopedia Treccani indica la definizione di pari opportunità come l’uguaglianza di occasioni e di diritti tra uomini e donne nel lavoro, ma lega l’espressione anche ad altri fattori sociali oggetto di discriminazione come la religione o la classe sociale.
Il perimetro delle pari opportunità, in effetti, è esteso anche per l’Unione Nazionale Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili che, su iniziativa del segretario della Presidenza del Senato Marco Silvestroni e in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, il 1° febbraio 2023 ha dedicato al tema una giornata di lavori e di confronto.
“Diritti, giovani e quote di genere nella professione. E l’Equo Compenso quale tutela per i professionisti di vedersi riconosciuto un importo minimo per il lavoro svolto in talune attività, con la previsione di provvedimenti disciplinari applicati in caso di violazione. Sono obiettivi prioritari in tema di Pari opportunità, battaglie che portiamo avanti dal 2020, quando - in piena pandemia - abbiamo istituito un’apposita commissione di respiro nazionale strutturata in tre macroaree: salute, parità di genere e giovani. Ma serve anche una normativa mirata, con una visione e un’apertura a soluzioni più adeguate all’epoca che stiamo vivendo”.
Ha sottolineato Matteo De Lise, presidente dell’UNGDCEC, presentando il convegno “Le Pari opportunità nel mondo professionale oggi e domani” che si è tenuto presso il Senato della Repubblica, Sala Zuccari – Palazzo Giustiniani.
Il futuro delle pari opportunità nelle professioni: salute, parità di genere e giovani al centro
Garantire pari opportunità nel mondo del mondo professionale non è solo una questione di quote di genere per l’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, giovani e salute sono le altre due aree di intervento su cui si articolano i lavori della Commissione.
L’evento del 1° febbraio, che ha scattato una fotografia dello stato dell’arte attuale guardando ai prossimi passi da compiere, è solo una tappa di un percorso avviato nel 2020.
Alle spalle ci sono “702 giorni di lavoro, 8 eventi, 50 persone” che attivamente partecipano ai lavori. Sono questi alcuni dati del bilancio riportato dalla Presidente della Commissione Marianna Cugnasco.
E tra i traguardi raggiunti c’è anche il manifesto illustrato dalla segretaria di Commissione Mariagrazia Fangano che si articola su 9 punti:
- Giovani commercialisti, goernance e parità generazionale;
- Commercialisti 4.0: nuove opportunità generazionali;
- Giovani: leva per l’attuazione del PNRR;
- No women No Panel;
- Equità di genere nella governance;
- Educhiamoci alla parità di genere;
- Le malattie invisibili sono reali;
- La salute: un diritto anche dei liberi professionisti;
- Caregiver: più tutele per gli autonomi.
Nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani intorno allo stesso tavolo si sono riuniti professionisti e professioniste, istituzioni e politica. L’obiettivo, infatti, è quello di partire dalla riflessione ma arrivare all’azione passando per il cambiamento culturale.
In che modo? Il punto di partenza per arrivare a nuovi traguardi sulle pari opportunità è “parlarne, sensibilizzare, attivare confronti”, sottolinea Sonia Mazzucco, Vicepresidente UNGDCEC con delega Pari Opportunità.
È tempo di lavorare per acquisire, ad esempio, il “diritto a rallentare” quando le occasioni lo richiedono. La maternità, la tutela della salute, la malattia sono i capisaldi delle future pari opportunità nel mondo delle professioni.
Il futuro delle pari opportunità nelle professioni: i prossimi passi
E se si deve cominciare da una priorità, non c’è dubbio per Mazzucco: è sulla tutela della salute che non si può più attendere in quanto diritto più che fondamentale, “essenziale per la persona”.
Al centro della riflessione è, quindi, “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non semplicemente assenza di malattia o infermità”: Paola Candida Micheli, componente della Commissione UNGDCEC pari opportunità, riprende la definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Il riconoscimento della malattia (inserito nella Legge di Bilancio 2022 ndr) - sottolinea - è un traguardo importante per la nostra professione, un’evoluzione culturale”. Ma certamente non basta, il prossimo passo è il riconoscimento di tutele per i caregiver, tutti e tutte coloro che si trovano a dover assistere dei familiari.
Ma al prossimo passo, anche se in una direzione leggermente diversa, sta già pensando anche la politica. E lo conferma l’onorevole Andrea De Bertoldi, coordinatore della Consulta Parlamentari Commercialisti:
“Auspico che già in questi mesi potrebbe essere approvata l’estensione (del differimento dei termini) alla malattia e all’infortunio dei figli minori delle colleghe (commercialiste)”.
Un tentativo di rendere concreta la misura, che pure ha il limite di riferirsi esclusivamente alle donne, è già stato fatto con la Legge di Bilancio 2023. Una seconda occasione, adesso, potrebbe arrivare con il DL di modifica del PNRR.
Dal fronte politico opposto, l’onorevole Chiara Gribaudo, vicepresidente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera, anticipa un pieno appoggio alla proposta, ma guarda oltre: l’esigenza è quella di costruire un “nuovo modello di welfare per il mondo professionale”. I pilastri dovranno essere: maternità, malattia e genitorialità.
“Maggior welfare per i professionisti vuol dire un vantaggio per la società”, sottolinea Maria Pia Nucera, Presidente ADC Nazionale.
Pari opportunità e mondo delle professioni: il futuro tra proposte e promesse
Le proposte non mancano nella sede della presidenza del Senato, così come le promesse: dal senatore Marco Silvestroni al vicepresidente Maurizio Gasparri arriva la piena disponibilità a dialogare sui temi e a dare risposte concrete.
D’altronde iniziative come queste nascono con lo scopo di fare il punto della situazione ma anche per stimolare la politica a intraprendere delle iniziative normative, per passare dalle parole ai fatti. Un passaggio possibile solo confronto diretto.
Fuori e dentro il mondo delle professioni, la parità tra uomini e donne e più in generale le pari opportunità sono principi condivisi, ma di fatto sono ancora un obiettivo da raggiungere.
“C’è una resistenza che nasce dallo stesso cambiamento culturale a cui si auspica ed è difficile da estirpare”, sottolinea Sonia Mazzucco, Vicepresidente UNGDCEC con delega Pari Opportunità. Si tratta di un problema pratico che, però, ha anche una soluzione: il cambiamento va aiutato, “ad esempio, con misure premiali per realtà che rispettano pienamente l’individuo”.
Sembra paradossale premiare ciò che non dovrebbe mai essere messo in discussione, ma se ciò non accade per volontà umana forse può accadere sotto la spinta di un vantaggio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Il futuro delle pari opportunità nelle professioni: salute, parità di genere e giovani al centro