Occupazione e assunzioni, cosa cambia dopo l'emergenza? Le proiezioni del bollettino del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal per luglio: 263 mila assunzioni e una riduzione del 38% rispetto allo scorso anno. Al 1° maggio i percettori del reddito di cittadinanza presi in carico dai centri per l'impiego sono 376.552.
Occupazione e assunzioni, cosa cambia dopo l’emergenza?
Secondo quanto riportato dal bollettino del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, le proiezioni per il mese di luglio 2020 stimano 263 mila assunzioni.
Rispetto al 2019 è previsto un calo degli impieghi di circa il 38%.
Tra le figure più richieste ci sono quelle collegate alle attività commerciali e del turismo, a partire dagli addetti nelle attività di ristorazione: 57 mila.
Segue il personale non qualificato dei servizi di pulizia, con 34 mila assunzioni previste, e gli addetti alle vendite che si fermano a 20 mila.
Si riducono anche le imprese che prevedono nuove assunzioni: mentre lo scorso anno erano il 16%, quest’anno vengono stimate al 10%.
Stando ai dati aggiornati al mese di maggio, supera il milione la platea dei percettori del reddito di cittadinanza.
Occupazione e assunzioni, cosa cambia dopo l’emergenza: previsto un calo del 38% con 263 mila assunzioni
L’occupazione le assunzioni mostrano segnali negativi dopo la fase più dura dell’emergenza Coronavirus.
Secondo le stime del bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e diffuso con il comunicato stampa del 14 luglio 2020, saranno 263 mila le assunzioni a luglio 2020.
- Unioncamere - Comunicato stampa del 14 luglio 2020
- Lavoro: 263mila assunzioni previste dalle imprese per luglio 2020. -38,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Rispetto allo scorso anno il numero sarebbe ridotto del 38%.
I profili professionali più richiesti sarebbero i seguenti:
- attività commerciali e del turismo, a partire dagli addetti nelle attività di ristorazione: 57 mila assunzioni previste;
- personale non qualificato dei servizi di pulizia: 34 mila assunzioni previste;
- addetti alle vendite: 20 mila assunzioni previste.
Si riducono anche le imprese che prevedono nuove assunzioni.
Lo scorso anno erano circa il 16%, mentre le previsioni per quest’anno mostrano un calo del 6%.
I contratti a termine crescono del 3%, passando dal 56,3% del 2019 al 59,5% del 2020.
Di contro si riducono i contratti a tempo indeterminato passando dal 20% al 17%.
I contratti di apprendistato aumentano dello 0,3%, arrivando al 5,4%, mentre i contratti di somministrazione diminuiscono dell’1,4%, arrivando all’8,4%.
A livello territoriale il comunicato mostra profonde differenze:
“Meglio della media nazionale si prospettano le assunzioni di luglio per le regioni del Nordest (in particolare Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto che contengono la flessione tra -19% e -35% rispetto al 2019) e per quelle del Sud e Isole (in particolare Sardegna, Calabria e Puglia con una flessione compresa tra -30% e -34%), trainate dalla stagione turistica. Il Centro si assesta su una riduzione delle entrate del 37% rispetto a un anno fa, mentre più lenta risulta la ripresa nel Nord-ovest (-48,5% le entrate rispetto al 2019).”
Occupazione e assunzioni, la seconda nota Anpal sui numeri del reddito di cittadinanza
Oltre alla riduzione delle assunzioni, le misure per favorire l’occupazione non sembrano essere particolarmente incisive.
Con la pubblicazione del 13 luglio 2020, l’Anpal rende noti i dati relativi ai percettori del reddito di cittadinanza.
La seconda nota aggiornata al primo maggio già nella premessa fa riferimento all’emergenza Coronavirus:
“Nella lettura dei dati di seguito riportati si consideri che il Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18, il cosiddetto Decreto “Cura Italia”, ha sospeso le misure di condizionalità e le convocazioni da parte dei Centri per l’impiego finalizzate alla stipula del Patto per il lavoro.”
Sebbene sia difficile stimare quanto la misura contenuta nel decreto Cura Italia abbia inciso sui numeri dei soggetti presi in carico dai centri per l’impiego, i dati non mostrano una particolare incisività dell’intervento a livello occupazione.
I numeri sono riportati nella tabella riassuntiva.
Beneficiari presenti all’interno del database Anpal | Esonerati | Rinviati ai Comuni | Rifiuto, abbandono, esclusione | Beneficiari soggetti al Patto per il lavoro |
---|---|---|---|---|
1.048.610 | 51.303 | 15.402 | 106.018 | 875.887 |
Rispetto al totale di quasi un milione e 50 mila percettori del reddito di cittadinanza, 875.887 sono i beneficiari soggetti al patto per il lavoro.
Tra questi, solo 376.552 sono stati presi in carico dai servizi per l’impiego, per un valore che si attesta al 43%.
Estremamente ridotto è inoltre il numero di beneficiari del reddito in tirocinio: in numero assoluto sono appena 2.603 che a livello percentuale si traduce nello 0,3.
In riferimento alle diverse ripartizioni a livello territoriale, nelle Isole viene registrata la maggiore percentuale di soggetti presi in carico, con il 51,4%.
Di contro la percentuale riferita al Nord-ovest si ferma al 30,9%.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Occupazione e assunzioni, cosa cambia dopo l’emergenza: meno 38%