Registro dei titolari effettivi, dal CNDCEC la richiesta di sospensione totale

Anna Maria D’Andrea - Diritto societario

Registro dei titolari effettivi, serve fare chiarezza. Le indicazioni delle Camere di Commercio non sono uniformi e causano confusione tra imprese e professionisti. Il CNDCEC chiede la sospensione totale, dalle prime iscrizioni alle successive variazioni e conferme

Registro dei titolari effettivi, dal CNDCEC la richiesta di sospensione totale

Registro dei titolari effettivi, Camere di Commercio in ordine sparso.

Nonostante la sospensione disposta a seguito dell’Ordinanza del Consiglio dei Stato del 17 maggio, le indicazioni che arrivano dalle CCIAA territoriali non sono univoche. In alcuni casi si chiede di confermare i dati trasmessi lo scorso anno, in altri è invece disposta la sospensione di tutti gli adempimenti, dalle prime comunicazioni alla possibilità di consultazione.

Un punto posto all’attenzione dei Ministri dell’Economia, delle Imprese e del Made in Italy, nonché di Unioncamere, dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Elbano de Nuccio.

Registro dei titolari effettivi, dal CNDCEC la richiesta di sospensione totale

Con l’Ordinanza n. 8248 del 15 ottobre il Consiglio di Stato ha rimesso alla Corte di giustizia UE alcune questioni relative alla comunicazioni di titolarità effettiva di trust e istituti giuridici affini, con l’effetto di sospensione di tutti gli adempimenti a carico di professionisti e imprese.

Al momento però mancano indicazioni univoche da parte delle Camere di Commercio, ed è per questo che il CNDCEC chiede chiarezza sugli effetti dello stop al registro dei titolari effettivi.

Come si legge nel comunicato stampa diramato il 25 novembre, alcune CCIAA stanno continuando ad accettare sia le comunicazioni di prima iscrizione che quelle di conferma o variazione dei dati.

“Tale modus operandi sta generando numerosi problemi interpretativi per le imprese e per i Commercialisti che, pur consapevoli che la sospensione dell’operatività del Registro importa quale conseguenza il blocco integrale del sistema, vedono abilitata sul sistema anche la funzione di ricezione delle comunicazioni di conferma annuale dei dati e legittimamente si interrogano sul corretto modo secondo cui operare per non incorrere in sanzioni”.

Il tema è quantomai attuale, se si considera che prima della sospensione del decreto ministeriale da parte del TAR del Lazio, con ordinanza del 7 dicembre scorso, la scadenza per la prima comunicazione dei dati era fissata all’11 dicembre e pertanto molti professionisti e imprese sarebbero teoricamente tenute proprio in questi giorni alla conferma annuale dei dati già inviati.

Titolari effettivi, dati da confermare o sospensione totale? Il CNDCEC chiede chiarezza

Il Presidente dei Commercialisti evidenzia tutti gli elementi critici e di disorientamento, sottolineando che in alcuni casi le Camere di Commercio territoriali invitano le imprese a confermare i dati inviati lo scorso anno (ad esempio, la CCIAA di Treviso), in altri invece viene evidenziata la sospensione di tutti gli adempimenti comunicativi, di variazione, conferma e consultazione (es. CCIAA Genova, Toscana nord-ovest).

Una situazione per la quale il Presidente de Nuccio chiede al MEF, al MIMIT e a Unioncamere di:

indicare agli Enti camerali il comportamento uniforme da adottare in pendenza del giudizio della Corte UE; comportamento che non può che tradursi in una sospensione totale del sistema, non solo per le richieste di accreditamento e per le attività di consultazione, ma anche per le comunicazioni.

Occorre chiarire, conclude de Nuccio:

“ciò che appare inevitabile dato il contesto che si è venuto a creare, ovvero che deve escludersi che le Camere di Commercio territoriali possano procedere all’accertamento di presunte violazioni e, di conseguenza, all’applicazione di sanzioni per omessa o tardiva comunicazione da parte dei soggetti obbligati, atteso che la sospensione dell’operatività del Registro ha fatto venir meno qualunque obbligo comunicativo”.

Per il numero Uno di categoria in caso di comunicazione omessa o tardiva dei dati non si applicano sanzioni. Il tutto in attesa del responso della Corte di giustizia UE e con la necessità di indicazioni chiare da parte dei ministeri competenti.

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