Gli effetti del coronavirus sul mercato del lavoro: il caro prezzo di 400 mila occupati in meno tra marzo e aprile 2020. Diminuiscono occupazione e ore lavorate e cresce l'inattività: nel quadro tracciato dall'ISTAT con l'aggiornamento del 3 giugno 2020 i primi segni della crisi epidemiologica.
400 mila occupati in meno tra marzo e aprile 2020, sono questi i primi effetti del coronavirus sul mercato del lavoro. Il prezzo della crisi epidemiologica è alto e il conto comincia ad arrivare: una diminuzione generalizzata dell’occupazione, un crollo delle ore lavorate, una crescita degli inattivi.
Con i dati sull’occupazione di aprile 2020 diffusi il 3 giugno, l’ISTAT fa presagire una tendenza negativa che è solo all’inizio della sua curva.
In questi mesi il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, presentando le misure adottate per sostenere il mondo del lavoro, come un leit motiv ha ripetuto: “nessuno perderà il lavoro per il coronavirus”. Ma le cifre dimostrano che inevitabilmente le conseguenze cominciano a farsi sentire.
Gli effetti del coronavirus hanno un caro prezzo: 400 mila occupati in meno
Senza dubbio il mese di aprile, dal primo all’ultimo giorno, rappresenta pienamente il blocco totale che ha coinvolto l’Italia.
Lo stop imposto dall’emergenza coronavirus è stata una brusca frenata con un impatto immediato, forte e tangibile sul mercato del lavoro, come dimostrano i dati ISTAT sull’occupazione pubblicati il 3 giugno 2020.
Ad aprile il calo degli occupati cominciato a marzo ha avuto un’accelerata importante pari all’1,2%: in un mese quasi 300 mila persone si sono ritrovate senza un’occupazione.
Nonostante qualche differenza, si tratta di una tendenza negativa, il tasso di occupazione arriva al 57,9% con un calo dello 0,7%, che non conosce genere ed età.
Alla fine di aprile in Italia ci sono 143 mila donne e 131 mila uomini occupati in meno distribuiti tra tutte le classi di età, ma con una percentuale più alta nella fascia dai 35 ai 49 anni, e ci sono 484 mila persone in meno impegnate nella ricerca di un lavoro, con un calo del 30,6% cche riguarda le donne e una diminuzione del 17,4% per quanto riguarda gli uomini.
Scoraggia il presente e ancor di più il futuro. I dati ISTAT delineano un panorama in cui i primi segni dei mesi di stop e della crisi epidemiologica cominciano ad emergere.
Un altro indizio arriva dal numero di inattivi registrati: ad aprile 2020 ci sono circa 750 mila inattivi in più con una crescita di due punti percentuali del tasso complessivo che arriva a 38,1%.
Gli effetti del coronavirus hanno un caro prezzo: 400 mila occupati in meno
Ma anche sul fronte degli occupati gli effetti del coronavirus si fanno sentire: nei mesi di marzo e aprile 2020 il numero di ore settimanali effettivamente lavorate pro-capite registra un calo importante rispetto al 2019: 10,5 in meno a marzo e 11,6 ad aprile.
Per i lavoratori dipendenti, le ore lavorate in una settimana a marzo 2019 erano 34,4 mentre nello stesso mese del 2020 sono scese a 25,7. Ad aprile il picco verso il basso è diventato ancora più importante: la settimana lavorativa di aprile 2019 si articolava su 32 ore mentre nel 2020 si è conclusa dopo 22,9 ore.
Ma la diminuzione delle ore lavorate interessa in maniera ancora più importante tutti coloro che non hanno vincoli di subordinazione come imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi, soci di cooperativa, collaboratori e che solitamente hanno un orario più prolungato.
Nell’approfondimento si legge:
“Se fino a febbraio 2020 il numero di ore lavorate da tutti gli occupati era sempre superiore (di almeno 1,5 ore) a quello delle ore lavorate dai soli dipendenti - per effetto di orari più prolungati tra gli autonomi- nei mesi di marzo e aprile il numero di ore pro-capite lavorate da tutti gli occupati è invece inferiore a quello relativo ai soli dipendenti, a seguito della maggiore diffusione dell’assenza dal lavoro tra gli indipendenti”.
I dati ISTAT dimostrano che gli effetti del coronavirus sul mercato del lavoro si fanno sentire in maniera forte e trasversale senza differenze di genere e di età e non risparmiano neanche coloro che, nonostante tutto, sono occupati in un lavoro.
Tutti i dettagli nell’approfondimento ISTAT completo sui dati degli occupati e dei disoccupati.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Gli effetti del coronavirus hanno un caro prezzo: 400 mila occupati in meno