Morti sul lavoro, le vittime nel 2021 sono già più di 538: nelle ultime settimane il numero continua a crescere. Il tema al centro della cerimonia d'insediamento del nuovo Capo dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano. Prevenzione, controllo e informazioni necessari per il Ministro Orlando, ma non è esclusa anche l'ipotesi di un CV imprese.
Secondo i dati INAIL pubblicati il 30 luglio, nei primi sette mesi dell’anno i morti sul lavoro erano circa tre al giorno, già 538. E il numero delle vittime nelle prime due settimane di agosto è cresciuto ancora.
“Un’azione continua, senza soste, di prevenzione, controllo e informazioni, per costruire un approccio strategico” è la contromisura necessaria per il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, che l’11 agosto ha portato il tema al centro della cerimonia d’insediamento del nuovo Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano.
E dove non basta prevenire e contrastare con gli strumenti attuali serve introdurre un CV per qualificare le imprese dal punto di vista della sicurezza sul lavoro.
Morti sul lavoro, le vittime nel 2021 sono già più di 538: servono misure preventive e un CV delle imprese
Le cifre diffuse dall’INAIL indicano un dato che riguarda i morti sul lavoro decisamente allarmante. In Italia si perde la vita ogni giorno.
Sono due le direzioni da prendere secondo il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali:
- contrasto da un lato;
- prevenzione, formazione e informazione dall’altro.
Ma, come ha sottolineato lo scorso 5 agosto durante l’interrogazione parlamentare sulla morte dell’operaia Laila El Harim, bisogna mettere in conto che anche questa doppia azione potrebbe non bastare.
“Se fosse vero quello che, in qualche modo, dalle prime indagini risulta, vanno bene tutti i controlli del mondo e il rafforzamento di tutte di strutture del mondo, ma se una macchina che, durante il controllo, risulta idonea, viene disattivata nel suo dispositivo di sicurezza, tutto il nostro sforzo rischia di essere vanificato”.
Se prevenzione e contrasto non bastano, è necessario alzare il livello di guardia in tutte le fasi del processo.
In che modo? Per il Ministro emerge sempre più la necessità di “costruire una normativa che qualifichi le imprese che, in qualche modo, determina un curriculum di queste imprese”.
Morti sul lavoro, le vittime nel 2021 sono già più di 538: verso un CV delle imprese?
Un primo passo è stato fatto con l’introduzione di un sistema di verifica della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nella realizzazione
di lavori edili, sia pubblici che privati.
A regolarlo è il Decreto Ministeriale 143 del 2021, come ha sottolineato il Ministro durante la cerimonia di insediamento del nuovo presidente INL che si è tenuta l’11 agosto 2021.
E sempre in questa direzione va il “potenziamento delle misure sospensive e interdittive a cui si sta lavorando, da parte di questo Ministero, attraverso l’attribuzione di un nuovo strumento operativo in capo agli organi di vigilanza”.
Nell’attesa di valutare l’ipotesi di introdurre un CV delle imprese dal punto di vista della sicurezza sul lavoro con un raggio di azione più ampio, si mettono in atto e si potenziano tutti gli strumenti già disponibili.
Dall’assunzione di 2.283 nuove risorse da impiegare nell’Ispettorato Nazionale del Lavoro agli incentivi INAIL per innescare processi di ammodernamento di macchine e attrezzature, il Ministro Orlando sottolinea le azioni messe in campo per arginare infortuni e morti sul lavoro.
Ma i dati, non solo del 2021, dimostrano che quello che è stato fatto fino ad oggi non basta e ha bisogno di essere potenziato con nuovi interventi.
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