Modello 730/2024 precompilato tra errori e difficoltà: modifica dei dati per il 78 per cento di lettori e lettrici

Rosy D’Elia - Modello 730

Debutto tra difficoltà ed errori per il modello 730/2024 precompilato nella versione aggiornata con le novità della riforma fiscale. Modifica prima dell'invio necessaria per il 78 per cento di lettrici e lettori che hanno partecipato al sondaggio sul tema. Dati assenti, ricevute in ritardo e dichiarazioni da rielaborare nelle prime settimane di operatività

Modello 730/2024 precompilato tra errori e difficoltà: modifica dei dati per il 78 per cento di lettori e lettrici

Per il modello 730 precompilato il 2024 doveva essere l’anno della semplificazione e, invece, si sta rivelando l’anno delle difficoltà: assenti o incompleti dati rilevanti, come quelli che riguardano le spese sanitarie, sistema delle ricevute in tilt, dichiarazioni in rielaborazione.

È questa una sintesi delle prime settimane di operatività, confermata dai risultati del sondaggio annuale condotto dalla redazione di Informazione Fiscale sul livello di completezza e correttezza della precompilata.

Per il 78 per cento delle lettrici e dei lettori che si sono espressi è necessaria la modifica o l’integrazione dei dati inseriti prima dell’invio.

Modello 730/2024 precompilato: modifica dei dati per il 78 per cento di lettori e lettrici

Dopo anni di progressi dallo scorso anno il miglioramento del modello 730 precompilato ha avuto una battuta d’arresto e l’inversione di tendenza sui dati positivi che si sono registrati dal 2020 al 2023 continua anche nel 2024.

Rispetto allo scorso anno, cresce il numero di contribuenti che segnala la presenza di informazioni incomplete o non corrette, passando dal 39 al 43 per cento. Mentre resta più o meno stabile la platea di coloro che segnalano l’assenza totale di alcuni dati.

Solo il 22 per cento promuove a pieni voti la precompilata del 2024: i partecipanti che dichiarano di poter procedere all’invio senza modifiche sono la porzione più piccola. È il dato peggiore dal 2020, secondo solo a quanto emerso nel 2019.

Anno di riferimentoAlcuni dati sono incompleti o non correttiMancano alcuni dati importantiTutti i dati sono corretti
Modello 730/2019 precompilato 54 per cento 33 per cento 13 per cento
Modello 730/2020 precompilato 34 per cento 31 per cento 35 per cento
Modello 730/2021 precompilato 43 per cento 18 per cento 39 per cento
Modello 730/2022 precompilato 31 per cento 28 per cento 41 per cento
Modello 730/2023 precompilato 39 per cento 34 per cento 27 per cento
Modello 730/2024 precompilato 43 per cento 35 per cento 22 per cento

Sono risultati che non stupiscono: confermano, infatti, una serie di criticità emerse nelle ultime settimane e segnalate direttamente da una gran numero di lettrici e lettori anche alla redazione di Informazione Fiscale.

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Partenza in salita per il modello 730/2024 precompilato: dalla necessità di modifica alle ricevute

Prima di tutto l’elaborazione del set di dati più importante, tra quelli che danno diritto alle detrazioni, non sembra essere andata sempre a buon fine: sono in tanti e in tante ad evidenziare la totale assenza delle spese sanitarie nel modello 730/2024 precompilato.

Difficile individuare una responsabilità certa: l’Agenzia delle Entrate in questo caso elabora dati che arrivano da altri soggetti e la mancanza di alcune informazioni non è una novità, è una lacuna prevedibile nel flusso che si innesca.

Ma non solo i lavori preparatori, che hanno anticipato la pubblicazione della precompilata entro il 30 aprile, hanno incontrato delle criticità quest’anno.

Diversi lettori e diverse lettrici hanno segnalato la presenza di modelli in stand by perché in rielaborazione anche dopo il 20 maggio, data a partire dalla quale è possibile procedere con l’eventuale modifica e con l’invio del modello 730/2024 pronto all’uso.

E, ancora, anche coloro che hanno avuto libero accesso ai dati, alla modifica e all’invio si sono ritrovati, in molti casi, in una situazione di stallo: nei primi giorni di operatività il sistema delle ricevute della precompilata è entrato in tilt.

Le segnalazioni hanno indicato anche più di una settimana di attesa per ottenere l’esito dell’invio, una procedura che di solito richiede al massimo 48 ore. La criticità, dopo giorni di silenzio, è stata confermata anche dall’Agenzia delle Entrate:

“La necessità di operare un monitoraggio puntuale sull’ingente numero di invii della dichiarazioni precompilate degli scorsi giorni ha comportato dei rallentamenti alla notifica telematica delle ricevute di avvenuta presentazione dei modelli”, ha ammesso con un avviso apparso il 30 maggio sul portale istituzionale e, a distanza di 10 giorni, i ritardi non sembrano essersi risolti del tutto.

Con le novità introdotte dalla riforma fiscale, una su tutte l’introduzione della precompilata semplificata, la stagione dichiarativa di quest’anno avrebbe dovuto garantire procedure più accessibili, più semplici e a misura di utente.

Ma la partenza si è dimostrata in salita e le difficoltà hanno riguardato tutto il processo, dall’elaborazione alle ricevute.

E se è vero che le novità hanno sempre bisogno di una fase di rodaggio, è anche vero che i rallentamenti non sono senza conseguenze per i contribuenti perché il calendario del modello 730/2024 è fatto di precise date di scadenze.

La rielaborazione delle precompilate potrebbe aver compromesso la possibilità di procedere con l’invio entro il 31 maggio per ottenere tempestivamente eventuali rimborsi IRPEF, così come il blocco delle ricevute ha ridotto il tempo a disposizione per procedere con l’annullamento possibile online fino al 20 giugno.

Nel frattempo, però, gli inciampi del sistema non hanno portato a una revisione della tabella di marcia da rispettare.

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