Laurea abilitante in sostituzione dell'esame di Stato: nel Recovery Plan novità in arrivo. Presentato in Consiglio dei Ministri il 24 aprile 2021 e trasmesso al Parlamento per il via libera definitivo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede modalità semplificate d'accesso per alcune professioni.
In arrivo la laurea abilitante in sostituzione dell’esame di Stato.
La novità, contenuta nel Recovery Plan, dovrebbe coinvolgere diverse categorie professionali per cui non sarà più necessario il superamento di una prova successiva alla laurea magistrale per poter accedere al rispettivo ordine.
La riforma rientra tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il cui testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 aprile 2021 e trasmesso al Parlamento per il nulla osta definitivo.
Ma attenzione: non tutte le lauree andranno a sostituire l’esame di Stato.
Quanto previsto dal Recovery Plan, infatti, prende le mosse da un disegno di legge, ora in fase di discussione in Parlamento, che stabilisce delle facilitazioni per l’accesso al mondo del lavoro per alcuni, e solo alcuni, giovani professionisti.
Laurea abilitante, con il Recovery Plan novità in arrivo: quali sono le professioni interessate?
Chi avrà la possibilità di dire addio all’esame di Stato per poter esercitare la professione?
La risposta è ancora in via di definizione, ma dalla lettura coordinata del Recovery Plan e del disegno di legge “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”, ora in discussione presso le Commissioni Riunite di Camera e Senato (Giustizia e Cultura), si possono avanzare alcune ipotesi.
“La riforma prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di stato, con ciò semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati.”
Si legge al punto “Riforma 1.6” del testo del PNRR.
Una modifica che dovrebbe riprendere il contenuto del citato progetto di legge, che va ad incidere su diversi corsi di laurea e tipologie di professioni.
L’intervento delineato, da quanto emerge, dovrebbe interessare specifici corsi di laurea, magistrali o a ciclo unico. L’esame finale sarebbe equiparato all’esame di Stato per le seguenti professioni:
- odontoiatra;
- farmacista;
- veterinario;
- psicologo.
In aggiunta alle ulteriori categorie di professionisti che, solo quando laureati, potranno essere considerati abilitati senza la necessità di fare l’esame di Stato:
- geometra;
- agrotecnico;
- perito agrario;
- perito industriale.
Per le figure professionali sopracitate il corso di laurea e la corrispondente prova conclusiva, integrate da un tirocinio svolto durante gli anni universitari, andrebbero a sostituire l’esame di abilitazione.
Laurea abilitante, le professioni esplicitamente escluse
Di certo il Covid ha messo in discussione diversi aspetti relativi alle modalità di svolgimento delle prove di esame di abilitazione, ma per alcune categorie professionali non è, per forza dii cose, possibile.
Si tratta dei percorsi che, per le loro caratteristiche specifiche, da una parte non includono un tirocinio all’interno corso di laurea, condizione indispensabile prevista dalla riforma, e dall’altra necessitano di una selezione particolarmente stringente che non può essere garantita dall’Università.
La laurea abilitante, quindi, non trova applicazione né per gli avvocati né per altre categorie professionali come i commercialisti, gli ingegneri e i notai, per i quali il periodo di pratica deve essere necessariamente svolto una volta conseguita la laurea dal proprio Ateneo.
Per alcune di queste professioni ancora prima dell’avvento della pandemia si parlava di una riforma sistematica dell’esame di abilitazione - vedi il caso degli avvocati - che sembra essere una priorità per molti, ma per le ragioni citate la sua abolizione sembra molto lontana.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Laurea abilitante, con il Recovery Plan novità in arrivo: quali sono le professioni interessate?