Soddisfazione da parte dei tributaristi per l'eliminazione della responsabilità solidale dell'intermediario in caso di sanzione per le partite IVA apri e chiudi. La novità è stata introdotta da un emendamento al disegno di Legge di Bilancio 2023 approvato
L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), nel comunicato stampa rilasciato il 23 dicembre 2022, esprime grande soddisfazione per la cancellazione della responsabilità solidale del professionista per le sanzioni in caso di partite IVA apri e chiudi.
La novità è arrivata con un emendamento al testo del disegno della Manovra 2023 approvato in Commissione Bilancio alla Camera.
I tributaristi ne avevano chiesto la rimozione durante l’interlocuzione con le Commissioni parlamentari.
Come dichiarato dal Presidente dell’INT, però, resta ancora la discriminazione in tema di sospensione degli adempimenti tributari in caso di malattia del professionista.
Tributaristi: bene l’eliminazione della responsabilità dei professionisti per le partite IVA apri e chiudi
Un emendamento al testo della Legge di Bilancio 2023, approvato in seguito all’esame alla Camera, ha eliminato la norma che, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale, attribuiva al professionista la responsabilità solidale per la sanzione imposta al committente di partite IVA apri e chiudi, cioè chi cessa l’attività prima di versare le imposte, per poi aprirne una nuova.
La norma, infatti, prevedeva che gli intermediari rispondessero in solido della sanzione di 3.000 euro prevista in questi casi, per aver trasmesso per conto del contribuente la dichiarazione di inizio attività.
L’eliminazione di questo provvedimento è stata chiesta da parte dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) durante l’interlocuzione sulla Manovra con le Commissioni parlamentari.
Nel comunicato stampa pubblicato il 23 dicembre 2022, i tributaristi esprimono grande soddisfazione per la cancellazione della responsabilità solidale dell’intermediario fiscale ma come sottolineato al Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, resta un punto di criticità.
Come si legge nel comunicato, infatti, resta l’amarezza in tema di sospensione degli adempimenti tributari in caso di malattia del professionista. Questo, perché la norma originaria contenuta nella Legge di Bilancio dello scorso anno, che ha creato una discriminazione tra professionisti ordinistici e associativi, non è stata corretta per ristabilire parità di diritti in tema di salute, un intervento richiesto l’INT.
“Ritengo che si debba chiarire con i vertici dell’attuale esecutivo di Governo la posizione nei confronti dei professionisti ex lege 4/2013, donne e uomini che lavorano e danno lavoro, che osservano gli obblighi previsti dall’ordinamento, ma che pretendono rispetto e parità di diritti, null’altro.”
Queste le parole del Presidente dei tributaristi, Riccardo Alemanno.
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