Le proposte dei commercialisti sul disegno di delega relativo agli interventi a sostegno della competitività dei capitali, presentate nell'audizione del 7 giugno 2023 presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili si esprime sul disegno di delega relativo agli interventi a sostegno della competitività dei capitali, nel corso dell’audizione che si è tenuta il 7 giugno 2023 presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato.
In linea generale l’intervento è stato apprezzato dai professionisti. Tuttavia, come messo in evidenza nel corso dell’audizione, ci sono alcuni aspetti della normativa che necessitano di un ulteriore approfondimento.
Come spiegato dal Consigliere nazionale David Moro, è necessario assicurare la presenza di presidi per gli investitori e per le società emittenti.
DDL Competitività di capitali, apprezzamento da parte della categoria
Nel corso dell’audizione del 7 giugno 2023, che si è svolta presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato, il CNDCEC ha fornito pareri sugli interventi a sostegno della competitività dei capitali.
I professionisti hanno formulato un generale apprezzamento per il disegno di legge delega, suggerendo possibili miglioramenti.
Nel comunicato stampa del 7 giugno 2023, la categoria ha definito lo stesso:
“Un intervento apprezzabile, volto alla semplificazione e alla razionalizzazione del quadro normativo e regolamentare attuale con una spinta alla mobilizzazione e la canalizzazione dei risparmi privati verso le attività delle imprese.”
Per l’avvio di un confronto proficuo con le istituzioni, al fine di predisporre una norma in linea con gli obiettivi della stessa Commissione Finanze e Tesoro del Senato, i commercialisti si sono inoltre soffermati su alcuni aspetti della normativa che necessitano di ulteriori approfondimenti.
Il Consigliere nazionale David Moro ha messo in evidenza quanto di seguito riportato:
“c’è la necessità di assicurare la presenza di presidi per gli investitori e le società emittenti”.
DDL Competitività di capitali, per i commercialisti servono presidi per investitori e società emittenti
Lo stesso consigliere nazionale David Moro, in merito ai punti su cui occorre approfondire, ha spiegato quanto di segue:
“In questa prospettiva desta qualche perplessità l’assenza di un regime normativo completo delle nuove SRL PMI, oggetto di reiterati interventi normativi nell’ultimo decennio, che nelle ipotizzate previsioni del DDL potranno avere accesso a sistemi di dematerializzazione delle quote simili a quelle in uso per le S.p.A.”
David Moro si è inoltre soffermato sulle differenze tra s.r.l. e PMI emittenti azioni quotate, evidenziando la necessità di un adeguamento del quadro normativo:
“Ci si chiede se, considerate le rilevanti novità introdotte per le piccole e medie imprese costituite in forma di s.r.l. che tendono ad assottigliare le differenze con le PMI emittenti azioni quotate, non si renda necessario suggerire previsioni volte a definire uno “statuto” normativo di tali società in termini di maggior rigore rispetto a quanto già previsto nella disciplina codicistica e nell’ottica di offrire più ampie tutele ai soci investitori e presidi essenziali per garantire simmetria, completezza e affidabilità informativa, nonché l’adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili, come peraltro oggi impone l’art. 2086, comma secondo, c.c. di società che si “aprono” all’investimento.”
Il consigliere nazionale ha inoltre messo in evidenza la necessità di un sistema di controllo interno, per ampliare l’orizzonte delle norme inserite all’interno del Codice civile:
“sono previsioni destinate a società chiuse, caratterizzate dalla centralità della persona del socio, e non della “partecipazione”. Di qui una serie di riflessioni sulla necessità di addivenire a un sistema di controllo interno che possa soddisfare le esigenze di cambiamento ravvisate per l’offerta al pubblico delle partecipazioni della SRL PMI tramite crowdfunding, prendendo tuttavia le dovute distanze dal modello ideato nell’art. 2477 c.c. destinato a compagini societarie chiuse e facendo leva, invece, sulla presenza stabile di un organo di controllo societario”.
In merito ai nodi ancora da sciogliere e agli aspetti che dovranno essere oggetto di integrazioni, i commercialisti hanno sottolineato che devono essere riviste:
“le prospettate ipotesi di modifica delle disposizioni che limitano le tutele della minoranze, tradendone l’affidamento, e le nuove previsioni in punto di riforma della disciplina delle società emittenti strumenti finanziari, in quanto, per come ipotizzata nel DDL in esame, la nozione di “società diffusa” finisce con abbracciare ipotesi fra loro diversissime, non in grado di identificare un fenomeno qualitativamente intermedio tra società quotate e società chiuse”.
In conclusione David Moro ha messo in evidenza l’importanza del ruolo del professionista iscritto all’ordine, nell’ambito della corporate finance.
Tra i temi in cui sarà rilevante l’impegno dei professionisti anche i progetti educativi per la sensibilizzazione dei consumatori.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: DDL Competitività di capitali, commercialisti: servono presidi per investitori e società