Novità in arrivo per i fringe benefit: nel caso del bonus affitto per lavoratori dipendenti fuori sede le somme entrerebbero nel calcolo dell'ISEE. La misura è inserita nel DDL di Bilancio ed è necessaria la conferma alla fine dell'iter parlamentare di approvazione della Manovra
In linea generale i fringe benefit sono esclusi dal calcolo dell’ISEE.
In alcuni casi, però, potrebbero rientrarci. È quanto previsto dalla misura inserita all’interno del Disegno di Legge di Bilancio per i neoassunti che decidono di spostare la residenza di oltre 100 chilometri.
La novità, che sarà ufficiale solo se il testo verrà approvato nella forma originaria alla conclusione dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio, si aggiunge alla riconferma dei limiti già previsti per quest’anno.
Le somme rileverebbero anche per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali.
Fringe benefit 2025: il bonus dipendenti tra le novità della Manovra
Nel DDL di Bilancio 2025 sono previste diverse conferme e novità in merito ai fringe benefit.
La conferma riguarda le soglie già previste per quest’anno, innalzate rispetto al valore canonico di 258,23 euro.
Anche per prossimo triennio, per gli anni 2025, 2026 e 2027, verrà previsto un doppio limite di non tassabilità alle somme:
- a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti;
- a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.
Alla misura, la cui ufficialità arriverà con il testo definitivo della Legge di Bilancio 2025, si affianca una novità: il cosiddetto bonus affitto per i lavoratori fuori sede.
Nel testo del DDL trova spazio una misura che aumenta a 5.000 euro la soglia di non tassabilità dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti, neoassunti, che decidono di spostare la residenza di oltre 100 chilometri.
La misura interesserebbe i lavoratori dipendenti assunti a partire dal 1° gennaio prossimo e con reddito fino a 35.000 euro nell’anno d’imposta precedente all’assunzione.
Nel calcolo della distanza, requisito per il quale è riconosciuto il bonus per i lavoratori fuori sede, deve essere preso come riferimento la residenza nei sei mesi precedenti all’assunzione e la nuova sede di lavoro.
Il limite annuo di 5.000 euro può essere applicato per due anni, a partire dalla data di assunzione.
I fringe benefit entrano nell’ISEE: cosa prevede il DDL di Bilancio 2025
La novità inserita nel DDL di Bilancio ha quindi una durata limitata, due anni, ed è destinata a una specifica categoria di lavoratori dipendenti.
Dovranno infatti essere rispettati determinati requisiti di reddito e altre condizioni.
I lavoratori in questione, inoltre, dovranno prestare attenzione: stando a quanto stabilito nel testo del DDL presentato alla Camera le somme rileveranno nel calcolo dell’ISEE.
In altre parole, gli importi riconosciuti dal datore di lavoro contribuiranno all’aumento del reddito che viene preso in considerazione per calcolare il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
In specifiche circostanze il riconoscimento delle somme al lavoratore comporterebbe l’aumento del valore dell’ISEE e quindi l’esclusione da alcune delle agevolazioni collegate al rispetto di determinate fasce.
In alcuni casi può essere prevista la riduzione di importi riconosciuti per prestazioni collegate all’ISEE, ad esempio l’assegno unico.
Paradossalmente evitare la tassazione delle somme potrebbe comportare la riduzione di ulteriori importi, ordinariamente riconosciuti.
Nel caso del “bonus affitto per lavoratori fuori sede”, inoltre, gli importi saranno rilevanti anche per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali.
L’iter per l’approvazione della misura è ancora all’inizio e si dovrà attendere il termine della discussione parlamentare per un’eventuale conferma.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: I fringe benefit entrano nell’ISEE: cosa prevede il DDL di Bilancio 2025