Fondo perduto per gli ETS: novità sull'accesso ai contributi nel Decreto Ristori bis. Il testo del decreto legge 149 emanato il 9 novembre 2020 contiene un chiarimento attesissimo, dopo le precedenti previsioni contenute nel Decreto Ristori e ancor prima nel Decreto Rilancio.
Fondo perduto per gli ETS, ancora novità sull’accesso ai contributi: le ultime sono arrivate col Decreto Ristori bis. Il testo del decreto legge 149 emanato il 9 novembre 2020 contiene un chiarimento attesissimo, dopo le precedenti previsioni contenute nel Decreto Ristori e ancor prima nel Decreto Rilancio.
Il DL numero 137 del 28 ottobre 2020 aveva inserito tra i soggetti destinatari della contributo a fondo perduto, previsto nell’articolo 1, anche coloro che operano con il codice ateco tradizionalmente utilizzato per le associazioni, il 949990 Attività di altre organizzazioni associative nca, dando quindi la possibilità agli enti di volontariato di richiedere il nuovo contributo.
Questa possibilità risultava però limitata, e nebulosa per alcuni aspetti, in quanto il legislatore parlava ancora di calo di fatturato, come precedentemente fatto nell’art. 25 del decreto rilancio, e di partita iva.
I requisiti necessari infatti per l’accesso al contributo previsto dall’art. 1 del D. L 137/2020 erano i seguenti:
- possesso della partita iva;
- la partita iva attiva alla data del 25 ottobre 2020;
- la partita iva aperta prima del 25 ottobre 2020;
- svolgimento di una delle attività indicate nell’allegato 1 dell’art. 1 del decreto legge 137/2020;
- ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
La previsione contenuta all’interno dell’art. 1 del decreto Ristori aveva innescato una nuova speranza all’interno del mondo associativo, che nonostante alcune particolarità di dubbia interpretazione sembrava poter essere compreso nella misura, grazie all’inclusione codice ateco tipico delle attività connesse al mondo no profit.
Il contributo a fondo perduto previsto per le associazioni dal decreto Ristori aveva però comunque fatto nascere delle perplessità, sottolineate anche dalla nostra redazione nel corso di alcuni approfondimenti, probabilmente sanate adesso dal legislatore attraverso l’articolo 15 del decreto legge 149/2020.
Il Fondo per il sostegno degli ETS
Il decreto legge 149/2020 ha finalmente previsto una misura specifica e priva di dubbi interpretativi finalizzata al sostegno degli enti del terzo settore, con l’art.15 infatti il legislatore ha destinato, per il 2021, una somma pari a 70 milioni di euro, attraverso il “fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo Settore”.
Le precedenti previsioni normative di cui abbiamo parlato in più sedi, le quali disciplinavano l’erogazione di un contributo a fondo perduto, prima per “enti non commerciali con partita iva” art. 25 del decreto rilancio, poi per “associazioni con partita iva le quali svolgevano l’attività prevista dal codice ateco 949990” art. 1 del d.l 137/2020, volevano sicuramente essere un tentativo del legislatore di supportare un settore, quello del no profit indubbiamente fondamentale per il funzionamento del nostro paese, ma sono risultate estremamente lacunose, portando all’esclusione di molte organizzazioni no profit, le quali non rispondevano ai requisiti richiesti, o non riuscivano a ben comprendere se potevano presentare la domanda.
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Fondo perduto per gli ETS: quali sono i soggetti beneficiari
Il fondo straordinario previsto dall’art. 15 del d.l 149/2020 è destinato, come specificato dalla norma, agli enti di seguito elencati:
- organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e delle province autonome di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266;
- delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano di cui all’articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383;
- organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, iscritte nella relativa anagrafe.
I criteri di ripartizione di tali contributi saranno stabiliti con decreto emanato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, insieme al Ministro dell’economia e delle finanze, i quali dovranno prima trovare un’intesa in sede di Conferenza Stato - Regioni.
Questo procedimento sarà propedeutico ad una omogenea ripartizione delle risorse del fondo tra le Regioni e le Province autonome, anche al fine di assicurare un’equa applicazione capillare della misura su tutto il territorio nazionale.
Incompatibilità del contributo a fondo perduto per gli ETS con altre misure simili
Il contributo previsto dall’art. 15 del d.l 149/2020 mira a sostenere gli enti previamente esclusi da altre tipologie di misure ad essa similari, per questo il legislatore ha imposto alcune cause di incompatibilità.
Il comma 3 dell’art. 15 del d.l 149/2020 riporta, infatti, due forme di sostegno con le quali essa è incompatibile, di seguito elencate:
- il contributo previsto dall’art. 1 del d.l 137/2020 “Contributo a fondo perduto da
destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive”; - il contributo previsto dall’art. 3 del d.l 137/2020 “Fondo per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche”.
Nel caso in cui quindi l’associazione abbia presentato domanda, perché in possesso dei requisiti, ed abbia ottenuto una delle misure sopra citate non potrà accedere al contributo previsto dall’art. 15 del d.l 149/2020.
Per determinare l’entità del contributo, la modalità ed i tempi di erogazione dello stesso attendiamo quindi un decreto dei ministeri competenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fondo perduto per gli ETS: le novità del decreto Ristori bis