Consultazione fatture elettroniche, la scadenza per l'adesione fissata al 30 settembre viene prorogata per l'ennesima volta e slitta al 28 febbraio 2021. Il nodo della privacy non è ancora risolto, e dopo l'ultimo botta e risposta sul tema tra Agenzia delle Entrate e Garante per la protezione dei dati personali diventa ufficiale una nuova modifica alla tabella di marcia. A stabilirlo è il provvedimento del 24 settembre 2020.
Consultazione fatture elettroniche, la scadenza per l’adesione dopo una serie di rimandi era stata fissata al 30 settembre, ma una nuova proroga la porta al 28 febbraio 2021.
Già dal botta e risposta degli ultimi mesi tra l’Agenzia delle Entrate e l’Autorità Garante per la privacy emergeva la possibilità di uno ennesimo slittamento. L’ufficialità arriva con il provvedimento numero 311557 del 24 settembre 2020.
Il nodo, sempre più stretto dopo le novità introdotte dall’ultimo Decreto Fiscale, resta la protezione dei dati personali.
Si tratta dell’ottava modifica alla tabella di marcia dal primo provvedimento sul tema a dicembre 2018 che determina ritardo notevole sia per l’attivazione del servizio di adesione che per la scadenza.
Consultazione fatture elettroniche, il nodo privacy anticipa l’ennesima proroga
Il nuovo termine entro marzo 2021 per l’adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche determina uno slittamento di quasi due anni rispetto ai tempi immaginati in principio.
Con l’introduzione dell’obbligo delle e-fatture, il 1° gennaio 2019, da questo punto di vista si è aperto un lunghissimo periodo transitorio che dovrebbe concludersi con la data ultima per confermare la volontà di memorizzare i dati dei documenti ricevuti ed emessi dal debutto della nuova modalità di fatturazione.
La scadenza per l’adesione, infatti, segna uno spartiacque in questo senso:
- stando alle novità comunicate dall’Agenzia delle Entrate, fino al 28 febbraio 2021 è possibile attivare il servizio ed acquisire i documenti emessi e ricevuti a partire dal 1° gennaio 2019;
- a partire dal 1° marzo 2021 allo stesso modo è possibile attivare il servizio ma senza la possibilità di recuperare i documenti vecchi, chi aderisce dopo attiva la funzione e memorizza i file a partire dal momento in cui conferma l’attivazione.
Già dal 5 maggio 2020 in poi, data oggetto di precedente proroga, si doveva passare alla seconda fase. Lo scorso 4 maggio, però, l’Agenzia delle Entrate aveva comunicato lo slittamento dei termini a causa dell’emergenza coronavirus e della necessità di implementare le disposizioni dell’articolo 14 del decreto-legge n. 124 del 2019.
Il Decreto Fiscale 2020 ha stabilito che “i file delle fatture elettroniche acquisiti ai sensi del comma 3 sono memorizzati fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi, al fine di essere utilizzati per i controlli dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza”.
E, di contro, ha imposto il coinvolgimento dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali per la definizione delle modalità di attuazione, che hanno reso ancora più complicata la vita del servizio online per la consultazione delle fatture elettroniche.
Il termine del 30 settembre si avvicina, e anche questa volta a un passo dalla fine il periodo transitorio si allunga.
- Agenzia delle Entrate - Provvedimento numero 185115 del 24 settembre 2020
- Modifiche al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 89757 del 30 aprile 2018, come modificato dai provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle
entrate n. 524526 del 21 dicembre 2018, n. 107524 del 29 aprile 2019, n. 164664 del 30 maggio 2019, n. 738239 del 30 ottobre 2019, n. 1427541 del 17 dicembre 2019, n. 99922 del 28 febbraio 2020 e n. 166579 del 20 aprile 2020.
Consultazione fatture elettroniche, il nodo privacy anticipa l’ennesima proroga
La bocciatura dello “schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate concernente Regole tecniche per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti e stabiliti nel territorio dello Stato e per le relative variazioni”, contenuta nel parere dell’Autorità Garante per la privacy del 9 luglio, è la causa di un ulteriore slittamento a marzo 2021.
Si ritorna ancora una volta su un elemento cardine del difficile binomio fattura elettronica - tutela dei dati personali. Nel documento si legge:
“In questa sede è d’obbligo richiamare quanto già rappresentato nella predetta memoria e nei provvedimenti sopra indicati, circa il fatto che la previsione della memorizzazione e dell’utilizzazione, senza distinzione alcuna, dell’insieme dei dati personali contenuti nei file delle fatture elettroniche, anche laddove si assicurino elevati livelli di sicurezza e accessi selettivi, risulta sproporzionata in uno stato democratico, per quantità e qualità delle informazioni oggetto di trattamento, rispetto al perseguimento del legittimo obiettivo di interesse pubblico di contrasto all’evasione fiscale perseguito; ciò pur tenendo conto che, allo stato, le spese sanitarie trasmesse attraverso il sistema TS sono escluse da tale previsione”.
Alla luce del veto del Garante, l’Agenzia delle Entrate si è impegnata a trasmettere una nuova bozza di provvedimento attuativo dell’art. 14 del decreto-legge n. 124 del 2019 e ha manifestato l’esigenza di prorogare il termine per l’adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche.
La nuova data, stando anche alle indicazioni dell’Autorità fornite il 7 agosto, è stata fissata al 28 febbraio 2021.
Da aprile 2018 sono otto i documenti che hanno stabilito e modificato i tempi del sistema di consultazione e acquisizione dei documenti fiscali e dei duplicati elettronici.
Si conferma un ritardo di quasi due anni rispetto alle previsioni e l’ultima proroga ribadisce, ancora una volta, il difficile rapporto che lega privacy e fattura elettronica.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Consultazione fatture elettroniche, il nodo privacy porta all’ennesima proroga