Ecobonus caldaie a gas: cosa cambia nel 2025?

Tommaso Gavi - Irpef

Quale futuro per l'ecobonus sulle caldaie a gas? Dal 1° gennaio 2025 la direttiva Case green prevede il blocco graduale agli incentivi. Requisiti stringenti nella bozza delle linee guida, ma l'ultima parola spetta agli Stati

Ecobonus caldaie a gas: cosa cambia nel 2025?

Come cambieranno gli incentivi per l’acquisto di caldaie a gas a partire dal 1° gennaio 2025?

La direttiva Case green, approvata nel mese di marzo dal Parlamento europeo, prevede l’eliminazione graduale delle caldaie alimentate unicamente a combustibili fossili. Dal 2025 non dovrebbero essere previsti incentivi finanziari, ad eccezione di quelli già previsti in investimenti precedenti. Tuttavia saranno gli Stati a dover decidere come tradurre le regole.

Intanto sono allo studio dei tecnici della Commissione europea le linee guida sui requisiti. Tra le bozze iniziali, come anticipato dal Sole 24 Ore, c’è l’esclusione da incentivi nel caso in cui la rete non sia alimentata almeno per il 51 per cento da combustibili rinnovabili, ovvero da biogas.

Ecobonus caldaie a gas: cosa cambia nel 2025?

Sono diverse le novità in arrivo in merito all’ecobonus per le caldaie a gas.

Iniziano a prendere forma i limiti previsti in ambito europeo all’incentivo all’acquisto di tali tipologie di impianti.

La direttiva Case green prevede infatti che gli Stati:

“Dovrebbero adoperarsi per eliminare gradualmente le caldaie uniche alimentate a combustibili fossili e, come primo passo, non dovrebbero fornire, a decorrere dal 2025, incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, ad eccezione di quelle selezionate per beneficiare di un investimento, prima del 2025, nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza istituito dal regolamento (UE) 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio, e del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione ai sensi del regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio.”

In parallelo la normativa europea spinge invece ad incentivare impianti di riscaldamento ibridi con una quota considerevole di energie rinnovabili, come la combinazione di una caldaia con un impianto solare termico o con una pompa di calore.

Sebbene saranno i singoli Stati membri a dover “tradurre” la direttiva europea nei propri ordinamenti nazionali, stanno prendendo forma le linee guida per dettagliare i vincoli sugli eventuali incentivi riconosciuti a partire dal prossimo anno.

Ad anticipare le bozze su cui sono al lavoro i tecnici della Commissione europea è il Sole 24 Ore.

Dal 1° gennaio le caldaie non potranno più essere oggetto di incentivi se dalla rete non sia messo a disposizione almeno il 51 per cento di combustibili rinnovabili, ovvero il biogas.

L’interpretazione rappresenterebbe una “stretta” sugli incentivi relativi alle caldaie a gas, che inciderebbe anche sulla platea di beneficiari. I contribuenti, in alcuni casi, non avranno la possibilità di scegliere l’approvvigionamento tramite la rete e potranno quindi vedersi esclusi senza poter determinare l’accesso agli eventuali incentivi.

Si dovrà però attendere l’ufficialità sulle linee guida che, sebbene non vincolanti, indirizzeranno l’operato dei governi dei singoli Stati, compreso quello italiano.

Ecobonus caldaie a gas in scadenza al 31 dicembre 2024

Al momento, quindi, per l’accesso agli incentivi sulle caldaie a gas è fissata la scadenza del 31 dicembre 2024.

L’anno in corso potrebbe infatti essere l’ultimo per l’accesso all’ecobonus del 65 per cento e del bonus del 50 per cento.

Gli incentivi sono infatti in scadenza, almeno per quanto riguarda la misura riconosciuta in questi ultimi anni. Modifiche potrebbero arrivare con la prossima Legge di Bilancio, anche se il quadro è tutt’altro che certo.

I contribuenti che intendessero beneficiare dell’ecobonus sulle caldaie dovranno quindi affrettarsi.

Fino a fine anno è possibile accedere alla detrazione del 65 per cento delle spese sostenute in caso di sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale.

Dovrà essere installato un impianto con di caldaia a condensazione e installazione di sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VIII della Comunicazione della Commissione 2014/C 207/02 (termostati d’ambiente modulanti, centraline di termoregolazione o sensore ambientale o centraline di controllo ambientale.)

Per le caldaie a condensazione ordinarie, se rientrano nella classe A, possono beneficiare della detrazione del 50 per cento per le ristrutturazione edilizia.

In questo caso, se non venissero approvati ulteriori vincoli, la detrazione passerà dal 50 per cento al 36 per cento.

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