Domanda per il bonus di 600 euro anche tramite commercialisti e consulenti del lavoro: l'INPS abilita l'invio delle richieste tramite intermediari, dopo il caos creatosi con l'avvio della fase di trasmissione, il down del sito INPS e la preoccupante falla in materia di privacy. La procedura, però, non è ancora attiva.
Domanda per il bonus di 600 euro tramite commercialisti e consulenti del lavoro: l’INPS abilita gli intermediari per la richiesta dell’Indennità COVID-19.
Si conclude con l’apertura agli intermediari l’imbarazzante caos creatori per le domande di accesso al bonus di 600 euro. La richiesta di commercialisti e consulenti del lavoro viene ascoltata, anche se tardivamente.
Accanto alla possibilità di invio diretto, i titolari di partita IVA, lavoratori agricoli, stagionali e dello spettacolo, potranno fare domanda per il bonus di 600 euro tramite il proprio commercialista o consulente del lavoro.
A partire dal 2 aprile 2020 l’accesso al sito INPS sarà suddiviso per orari: dalle 8 alle 16 potranno inserire le domande gli intermediari; dalle 16 e fino alle 8 l’accesso sarà invece aperto ai privati, titolari di partita IVA e lavoratori.
Attualmente però non risulta ancora attiva la procedura per l’invio delle domande da parte degli intermediari, e sul sito INPS non vi sono istruzioni operative in merito.
Domanda bonus 600 euro, l’INPS abilita commercialisti e consulenti del lavoro
Un provvedimento apprezzabile che mira ad attenuare i disservizi degli ultimi giorni, scrivono i Consulenti del Lavoro. Apertura apprezzata anche dai Commercialisti, che però sottolineano come resti il problema del sovraccarico dei server INPS e propongono l’invio massivo delle domande per agevolare la procedura.
La reazione all’apertura agli intermediari del canale di trasmissione delle domande per il bonus di 600 euro è positiva, anche se è bene sottolineare come la richiesta - sia da parte del Consiglio Nazionale dei Commercialisti che dai Consulenti del Lavoro - fosse stata avanzata sin dai primi giorni successivi alla pubblicazione del Decreto Cura Italia.
Inizialmente il problema era relativo al mancato possesso del Pin INPS personale da parte di molti titolari di partita IVA e lavoratori beneficiari dell’Indennità COVID-19.
Come sappiamo tutti, è stata rilasciata una procedura semplificata, ma è balzato agli occhi di tutti la difficoltà del sito INPS di accogliere la mole importante di accessi per l’invio delle domande.
A chiedere l’apertura all’invio della domanda per il bonus di 600 euro tramite intermediari anche Le Associazione Nazionali dei Commercialisti, (ADC - AIDC - ANC - ANDOC - FIDDOC - SIC - UNAGRACO - UNGDCEC - UNICO), in una lettera inviata il 1° aprile 2020 al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri:
“In questa fase così difficile, riteniamo indispensabile permettere ai commercialisti di mettere a disposizione le loro competenze professionali nella gestione operativa delle richieste.
È opportuno che i soggetti beneficiari delle misure possano presentare all’Inps la domanda di assegnazione delle indennità attraverso i professionisti intermediari già titolari di delega, i quali possono avere quindi accesso al cassetto previdenziale dei loro assistiti.”
Stessa richiesta anche dal Presidente dei Tributaristi, Riccardo Alemanno, che nel comunicato diramato il 1° aprile 2020 sostiene l’importanza dell’abilitare gli intermediari all’invio delle domande per conto dei propri clienti, per aiutare i tanti contribuenti alle prese con i pesanti risvolti dell’emergenza sanitaria.
Appelli accolti da parte dell’INPS, seppure attualmente non risulti ancora attiva la procedura per l’invio della domanda per il bonus di 600 euro per il tramite degli intermediari.
Domanda bonus 600 euro, sito INPS aperto dalle 8 alle 16 per gli intermediari. Manca ancora la procedura per commercialisti e consulenti del lavoro
Tra il dire ed il fare c’è di mezzo un abisso e, forse, sarebbe stato meglio muoversi per tempo. Nonostante l’annuncio dell’INPS sia stato accolto con particolare entusiasmo da parte degli intermediari, la prova dei fatti porta a tutt’altre reazioni.
Attualmente il sito INPS risulta ancora inaccessibile per commercialisti e consulenti del lavoro. Le domande per il bonus di 600 euro non possono ancora essere trasmesse per i clienti in delega.
Come segnalato da diversi professionisti, non è consentito l’accesso come intermediari tramite il cassetto previdenziale e il sito INPS riporta il seguente messaggio:
“Accesso non consentito. È possibile utilizzare il profilo Cittadino dalle 16:00 alle 23:59.”
Risulta invece possibile fare domanda inserendo il Pin del cliente, nonostante nella serata del 1° aprile 2020 l’INPS avesse comunicato i due differenti orari di accesso:
- per gli intermediari, dalle ore 8 alle ore 16;
- per i cittadini, dalle ore 16 alle 8.
Un accesso scaglionato ribadito anche questa mattina con un post pubblicato dall’INPS su Twitter.
#InpsComunica Accesso ai servizi telematici Inps. Da oggi, 2 aprile, i servizi online saranno disponibili dalle ore 8.00 alle 16.00 per Patronati e Intermediari secondo le consuete modalità di accesso, e
ore 16,00 alle 8,00 per i cittadini https://t.co/fr49BpkX7h pic.twitter.com/Oyg5VR4gVa— INPS (@INPS_it) April 2, 2020
Servirà probabilmente un po’ di tempo per l’adeguamento delle procedure. Cosa normale, considerando i problemi riscontrati nella giornata del 1° aprile e la mole di richieste che l’INPS è chiamato ad accogliere.
Un problema che però si poteva evitare se non fosse stato sbandierato lo slogan del “basta un click”, includendo da subito commercialisti e consulenti del lavoro tra i soggetti abilitati all’invio delle domande per il bonus di 600 euro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Domanda bonus 600 euro, l’INPS abilita commercialisti e consulenti del lavoro (ma il sito non funziona)