Precompilate IVA 2021, entro la fine del mese di marzo saranno disponibili le prime bozze dell'Agenzia delle Entrate. La platea di imprese interessate è composta da 2,3 milioni di partite IVA che avranno tempo fino al 30 aprile per accettare, integrare o modificare i dati della documentazione precompilata.
Precompilate IVA 2021: entro il mese di marzo arriveranno le prime bozze dall’Agenzia delle Entrate per una platea di 2,3 milioni di imprese.
Lo fa sapere il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, intervistato il 28 gennaio nel corso di Telefisco 2021.
Nel corso dell’appuntamento di approfondimento de “Il Sole 24 Ore”, Ruffini spiega che le novità sui documenti IVA precompilati sono partite in via sperimentale a partire dal 1° gennaio 2021.
Le bozze dei registri IVA dei primi tre mesi dell’anno saranno disponibili per le partite IVA a partire dal mese di marzo. I soggetti interessati avranno poi tempo fino al 30 aprile 2021 per accettare i dati delle precompilate o modificarli ed integrarli con dati che l’Amministrazione Finanziaria non ha a disposizione.
Precompilate IVA 2021: a marzo le prime bozze dall’Agenzia delle Entrate per 2,3 milioni di imprese
Sulle precompilate IVA 2021 a che punto siamo? All’interrogativo risponde il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervistato nella mattinata del 28 gennaio, durante Telefisco 2021.
L’appuntamento di approfondimento de “Il Sole 24 Ore”, sulle principali novità fiscali dell’anno, si svolge online a causa dell’emergenza coronavirus. Dopo l’intervento del Ministro Gualtieri, incentrato sulle novità relative al decreto Ristori 5, la parola passa al Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Ruffini fa sapere che entro il mese di marzo 2.300.000 partite IVA, su totale di circa 4 milioni di contribuenti che applicano l’IVA ordinaria e liquidazioni trimestrali e soggetti minori, riceveranno le bozze dei documenti relativi all’IVA, e nello specifico i registri IVA dei primi tre mesi.
I soggetti in questione avranno poi tempo fino al 30 aprile 2021 per accettare i modelli precompilati oppure provvedere a modifiche ed integrazioni dei dati, al fine di aggiungere i dati che non sono a disposizione dell’amministrazione finanziaria.
Si ricorda che dal 1° gennaio 2021, infatti, parte in via sperimentale la messa a disposizione delle bozze della documentazione a fini IVA:
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate spiega inoltre che è stato messo a punto un sistema di assistenza online sui dati delle operazione IVA e che le precompilate verranno messe a disposizione gradualmente negli anni 2021 e 2022.
Tra le novità nell’ottica della semplificazione c’è anche il venir meno dell’obbligo della tenuta dei registri, per i soggetti che convalidano i dati precompilati dall’Agenzia delle Entrate.
Nella parte conclusiva del suo intervento, Ruffini sottolinea che l’Agenzia delle Entrate sta lavorando ad un portale dedicato alla consultazione delle bozze, alla stampa dei documenti e all’invio delle LIPE.
Sarà inoltre presente una sezione con le risposte alle domande più frequenti.
Infine saranno predisposti percorsi guidati per l’uso del pacchetto online.
Precompilate IVA 2021: l’Agenzia delle Entrate nel periodo dell’emergenza coronavirus
Nell’intervista di Jean Marie del Bo, vice direttore de “Il Sole 24 Ore”, il Direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, si è soffermato anche su alcuni temi più generali.
In apertura Ruffini si è soffermato sulla riforma fiscale, sull’ipotesi della tassazione per cassa delle partite IVA.
Il superamento del sistema di ritenute, acconti e saldi consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di elaborare dichiarazioni dei redditi precompilate anche per le partite IVA. L’adempimento annuale si completerebbe con l’inserimento di dati non conosciuti all’Amministrazione finanziaria da parte del contribuente.
Tra gli altri temi affrontati c’è quello della rottamazione delle cartelle, sul quale Ruffini dichiara che è una scelta che non spetta all’Agenzia delle Entrate.
Ruffini ha inoltre descritto le misure prese dall’Agenzia delle Entrate in risposta all’emergenza coronavirus.
Le misure di tutela della salute dei lavoratori si sono dovute coniugare con il proseguimento dei servizi ai cittadini. Il lavoro da remoto è stato reso possibile per oltre 40.000 lavoratori, risultato che fino allo scorso anno sarebbe stato irraggiungibile.
Sono inoltre stati predisposti servizi da remoto per i cittadini, per evitare gli spostamenti verso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
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