Consultazione semplificata delle banche dati prima della presentazione dell’interpello all’Agenzia delle Entrate. Il testo del decreto legislativo 219 del 30 dicembre, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2024, introduce novità in materia di Statuto dei contribuenti anche sul fronte della richiesta di chiarimenti al Fisco
Arriva la consultazione semplificata dei documenti dell’Agenzia delle Entrate, con il fine di ridurre il ricorso agli interpelli da parte dei contribuenti.
Questa una delle novità previste dal decreto legislativo n. 219 del 30 dicembre 2023 che riforma lo Statuto dei diritti dei contribuenti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 gennaio 2024.
La banca dati contenente circolari, risoluzioni e risposte a interpelli e istanze di consulenza giuridica sarà accessibile alle persone fisiche e ai titolari di partita IVA in regime di contabilità semplificata.
La consultazione delle informazioni già disponibili sarà tra l’altro obbligatoria prima della presentazione di un’istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate, via percorribile solo qualora non sia già disponibile una soluzione al quesito posto.
Consultazione semplificata prima dell’interpello: le novità nella riforma dello Statuto dei contribuenti
La consultazione semplificata è una delle novità introdotte nell’ambito del nuovo rapporto tra Fisco e contribuenti che si propone di costruire la legge delega sulla riforma fiscale.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2024 dei decreti legislativi in materia di Statuto dei diritti del contribuente, contenzioso tributario e adempimento collaborativo si compie un nuovo passo per l’attuazione della riforma del Fisco.
Le novità interessano anche le modalità attraverso le quali i contribuenti potranno richiedere chiarimenti all’Agenzia delle Entrate e, in particolare, nel decreto legislativo n. 219/2023 che modifica lo Statuto dei contribuenti trova spazio la nuova consultazione semplificata.
Il servizio sarà rivolto a persone fisiche e contribuenti minori, anche non residenti, e alle società che applicano il regime di contabilità semplificata, e consentirà di individuare la soluzione al quesito interpretativo o applicativo esposto dal contribuente.
Questo quanto previsto dall’articolo 10-nonies del decreto legislativo e la possibilità di accedere alla banca dati onnicomprensiva dei documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate sarà rivolta al contribuente così come agli intermediari delegati.
L’obiettivo è consentire di reperire nei documenti già emanati dal Fisco la risposta a quesiti relativi a casi concreti.
Solo qualora non risulterà disponibile una risposta univoca alla domanda posta sarà possibile presentare istanza di interpello e, specifica il decreto, l’utilizzo della consultazione semplificata sarà condizione per l’ammissibilità ai fini della presentazione di istanze di interpello all’Agenzia delle Entrate.
Dopo la consultazione semplificata gratuita l’interpello a pagamento
Sono quasi 500 le risposte ad interpello pubblicate dall’Agenzia delle Entrate nel 2023. Le modifiche allo Statuto del contribuente previste nell’ambito della riforma fiscale puntano evidentemente a rendere meno frequente il ricorso a questo strumento da parte dei contribuenti.
Alla consultazione semplificata si affianca infatti il versamento di un contributo per gli interpelli, che diventeranno quindi a pagamento. A definire l’importo dovuto sarà un decreto attuativo del MEF, che stabilirà la somma tenuto conto della tipologia di contribuente, del volume d’affari e ricavi e della rilevanza e complessità del quesito posto.
Le risposte agli interpelli riguarderanno fattispecie concrete e personali, relative alle seguenti casistiche:
- applicazione delle disposizioni tributarie, quando vi sono condizioni di obiettiva incertezza sulla loro corretta interpretazione;
- corretta qualificazione di fattispecie alla luce delle disposizioni tributarie ad esse applicabili;
- disciplina dell’abuso del diritto in relazione a una specifica fattispecie;
- disapplicazione di disposizioni tributarie che, per contrastare comportamenti elusivi, limitano deduzioni, detrazioni, crediti d’imposta, o altre posizioni soggettive del contribuente altrimenti ammesse dall’ordinamento tributario, fornendo la dimostrazione che nella particolare fattispecie tali effetti elusivi non possono verificarsi;
- sussistenza delle condizioni e valutazione della idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge per l’adozione di specifici regimi fiscali nei casi espressamente previsti dalla legge;
- sussistenza delle condizioni e valutazione della idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge ai fini dell’articolo 24-bis del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
Queste le regole specifiche previste dal decreto legislativo che modifica lo Statuto dei contribuenti, e che punta a rendere meno gravoso anche il lavoro degli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Consultazione semplificata prima dell’interpello: le novità nella riforma dello Statuto dei contribuenti