Domande fino al 31 dicembre 2024 per il bonus Sud, in relazione alle spese sostenute per gli investimenti relativi all'anno 2023. I chiarimenti nella risposta dell'Agenzia delle Entrate a Telefisco 2024. Stesse regole dello scorso anno per l'imputazione delle agevolazioni
Le domande relative al bonus Sud, inviate entro il 31 dicembre 2024, permettono l’accesso all’agevolazione per le imprese del Mezzogiorno.
Il credito d’imposta spetta ai soggetti che nel 2023 hanno effettuato investimenti produttivi ma non hanno ancora inviato la richiesta.
A fornire chiarimenti è l’Agenzia delle Entrate in una delle risposte fornite nel corso di Telefisco 2024, appuntamento che si è svolto il 1° febbraio.
Bisogna fare invece attenzione agli investimenti realizzati nell’anno in corso. Dal 1° gennaio scorso sono infatti entrate in vigore le modifiche del decreto Sud, che ha introdotto una ZES unica e ha modificato i periodi agevolabili.
Bonus Sud: domande fino al 31 dicembre 2024 per gli investimenti dello scorso anno
Nel corso dell’appuntamento Telefisco 2024, che si è svolto il 1° febbraio, sono stati molti i temi su cui sono arrivati chiarimenti.
Oltre ai chiarimenti forniti dallo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in merito ai numeri relativi ai crediti delle cartelle esattoriali, delucidazioni sono arrivate anche in tema di fatturazione elettronica per i forfettari.
I chiarimenti non hanno interessato solo temi di natura prettamente fiscale ma anche gli incentivi alle imprese.
Precisazioni sono state fornite anche in relazione al cosiddetto Bonus Sud, il credito d’imposta per gli investimenti delle imprese in territori delle ZES del Mezzogiorno, le zone economiche e speciali.
I soggetti che hanno effettuato investimenti produttivi nel 2023, ma non hanno ancora inviato la domanda di accesso al credito d’imposta, potranno ugualmente beneficiare dell’agevolazione.
La scadenza per l’invio delle istanze, come confermato dalla risposta dell’Agenzia delle Entrate, è fissata al 31 dicembre 2024.
Ulteriori chiarimenti sono stati forniti in merito alla data di imputazione degli investimenti al periodo di vigenza dell’agevolazione.
Si devono applicare le regole generali di competenza, previste dal TUIR: le spese per l’acquisizione di beni mobili si considerano effettuate con alla data della consegna o della spedizione. Se la data in cui si verifica l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà o di altro diritto reale è successiva, si considera quest’ultima per l’imputazione.
Il dubbio che è stato sciolto dall’Agenzia delle Entrate riguardava le novità a partire dal 1° gennaio scorso, data dalla quale è stata istituita la Zes unica Sud.
Bonus Sud: nuove regole dal 1° gennaio 2024
Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 cambiano invece le regole del bonus Sud.
Il decreto Sud ha infatti previsto un’unica ZES per il Mezzogiorno, accorpando quelle delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna sotto un’unica cabina di regia, che dipende direttamente dal Governo.
Rimarranno invece gli stessi incentivi, ovvero l’attribuzione di un credito d’imposta, che per quest’anno potrà arrivare fino al 60 per cento delle spese sostenute.
Per l’operatività, tuttavia, si dovrà ancora attendere: è infatti necessaria la pubblicazione di un decreto attuativo per la definizione delle modalità di accesso al beneficio, oltre ai criteri e alle modalità di applicazione.
Non sono ancora del tutto chiare, quindi, le regole per la ripartizione di 1,8 miliardi di euro, messi a disposizione dalla Legge di Bilancio 2024.
Inoltre, bisogna fare attenzione alla data di sostenimento delle spese. Nel caso degli investimenti relativi al 2024, le spese dovranno essere sostenute tra il 1° gennaio e il 15 novembre prossimo.
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