I crediti da riscossione al 31 dicembre scorso ammontano a oltre 1.200 miliardi di euro, riconducibili a 163 milioni di cartelle esattoriali e avvisi. Lo ha evidenziato il Direttore dell'Agenzia delle Entrate a Telefisco 2024. Il Viceministro MEF conferma che la riforma fiscale procede a ritmo serrato
Il magazzino dei crediti da riscossione al 31 dicembre scorso ammonta a oltre 1.200 miliardi di euro. Solo 101 di questi sono recuperabili, ma bisogna tenere conto che i debitori sono soggetti per i quali ci sono limiti normativi alla riscossione.
Lo ha specificato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenuto nella mattinata di oggi, 1° febbraio, alla 33° edizione di Telefisco.
Si tratta di somme riferibili a 163 milioni di cartelle esattoriali e avvisi di accertamento esecutivo. Per quanto riguarda la riforma della riscossione, il Viceministro MEF, Maurizio Leo ha sottolineato che l’attuazione della legge delega procede a ritmo serrato, a breve arriverà in Gazzetta Ufficiale anche il settimo decreto attuativo, poi si passerà agli interventi sulle sanzioni e sugli omessi versamenti.
Riforma riscossione, Ruffini: “1.200 miliardi di crediti in cartelle esattoriali e avvisi”
In corso di svolgimento nella giornata di oggi, 1° febbraio 2024, la 33a edizione di Telefisco, il convegno annuale organizzato dal Gruppo24Ore e dedicato alle novità tributarie per professionisti, aziende e contribuenti.
Tra gli ospiti dell’evento anche il Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, e il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
Proprio quest’ultimo ha fornito alcuni dati rilevanti in merito alla situazione del magazzino dei crediti da riscossione. In particolare, al 31 dicembre 2023, il totale ammonta a oltre 1.206 miliardi e 600 milioni di euro.
Questi sono riconducibili a 163 milioni tra cartelle esattoriali e avvisi a debito e di accertamento esecutivo.
“Questa cifra si riferisce complessivamente a 22,4 milioni di contribuenti, di cui 3,5 milioni sono società, fondazioni ed enti e 18,9 milioni sono persone fisiche, dei quali 3 milioni titolari di attività economica.”
La questione è che per buona parte di questi 1.200 miliardi non ci sono prospettive di recupero.
“Il 40 per cento di questi crediti, circa 483 miliardi, sono irrecuperabili perché intestati a persone decedute o nullatenenti oppure a imprese già cessate o interessate da procedure concorsuali chiuse. Un altro 42 per cento, circa 502 miliardi, sono intestati a soggetti verso i quali l’Agenzia ha già svolto azioni di riscossione ma senza ottenere risultati.”
Per circa 100 miliardi, poi, la riscossione è stata interrotta da provvedimenti di sospensione e circa 18 miliardi sono interessati da pagamenti rateali.
“Rimangono 101 miliardi che sono da riscuotere ma occorre considerare che i soggetti debitori di queste cifre sono anche soggetti per i quali ci sono limitazioni alla riscossione per una serie di interventi normativi che il legislatore ha posto in essere a tutela del contribuente.”
Per quanto riguarda l’allungamento delle rate, il Direttore dell’Agenzia ha sottolineato l’utilità dello strumento, in quanto dall’introduzione della possibilità da parte dell’agente della riscossione di concedere pagamenti a rate, le somme versate con questa forma rappresentano il 50 per cento del totale degli incassi ADER.
Riforma fiscale: si lavora ai prossimi decreti attuativi
Ospite di Telefisco 2024 anche il Viceministro MEF, Maurizio Leo, il quale ha delineato il programma delle prossime settimane per quanto riguarda l’attuazione della legge delega per la riforma fiscale.
“Stiamo procedendo a ritmi molto serrati, sono arrivati in Gazzetta già 6 decreti legislativi, il settimo arriverà a ore.”
Le prossime tappe dell’attuazione, specifica il Viceministro, riguarderanno diversi ambiti di intervento:
- sanzioni;
- omessi versamenti;
- riscossione dei tributi.
Le sanzioni, spiega il Viceministro, sono disallineate rispetto a quelli che sono gli standard europei e bisogna lavorare sulle sanzioni penali, sulle quali si è già intervenuti con la cooperative compliance e il tax control framework.
A questo proposito, il Direttore Ruffini ha confermato che le linee guida dell’Agenzia per l’adempimento collaborativo arriveranno subito dopo la pubblicazione dei decreti ministeriali attuativi, prevista entro 90 giorni dalla entrata in vigore del Dlgs n. 221/2023, cioè il 18 gennaio 2024.
L’altro tema importante, ribadisce Leo, riguarda gli omessi versamenti.
“Se questi entrano in piani di rateazione allora ecco che non dovrà esser fatta la segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e la rateazione verrà compiuta correttamente.”
Un altro tema di rilievo è poi quello della riscossione dei tributi.
“Anche qui dobbiamo fare chiarezza, cercare di velocizzare le procedure, verificare i casi in cui il carico che non può essere riscosso deve essere restituito all’ente impositore.”
Si tratta quindi di tutta una serie di misure che pianificano e semplificano il rapporto tra Fisco e contribuente.
“Si aggiunge anche un primo intervento sui tributi laddove però non saranno richieste particolari coperture oppure ci saranno coperture che saranno compatibili con le esigenze dei conti pubblici.”
Il Viceministro Leo, inoltre, ha sottolineato che il Governo è al lavoro sul decreto sul contraddittorio preventivo.
“Adesso ci si sta lavorando ma io penso che in tempi ragionevoli potremo emanarlo.”
Resteranno fuori dal contraddittorio tutti gli atti automatizzati, per i quali il contraddittorio non ha ragion d’essere, quindi dove ci sono dati oggettivi e non c’è possibilità per osservazioni di contrasto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Riforma riscossione, Ruffini: “1.200 miliardi di crediti in cartelle esattoriali e avvisi”